113 MDXIX, MARZO. 114 Di Hongaria, di VOrator nostro, date a Buda, a dì 7. Come ha reccvulo 4 lelere di 20, 21 e ultimo Zener et 3 Fevrer con avisi turcheschi; mandò el secrelario suo a comunicarli al Re, per esser lui Oralor indisposto. E il reverendissimo Vasiense ringratiò ia Signoria di lai avisi, dicendo el Signor si slava nel suo serajo in Andernopoli el es pedi va nonlii di principi cristiani. E come era venuto de qui uno nontio mandalo dal Vayvoda transilvano a dirli el Signor voi far paxe con questo Re per andar conira el Sofì, e non la facendo con questo Re farà paxe con el Sofì per poler invader questo regno; però voi esser incluso in questa trieva o paxe. Li hanno risposto aver mandalo al Papa li soi oratori, et aspeta risposta quello li consejerà, e non lo laserano di fuora. E il Vayvoda transilvano li ha mandalo a dir voi morir cristiano, e non aver voluto andar ni mandar suo fiol al Signor turco. Li hanno risposto ut supra. Scrive dito Orator nostro, come el marchese Zorzi di Brandi-burg, eh’è lì, ha auto una cedula di Germania con nove, et manda la copia. Scrive sia provislo possi repatriar, el è tanto tempo è amalato con dolori eie. La cedula di Germania di 23 Fevrer. Come el re Calholico veniva con armata, su la qual era 500 lanze et 20 milia fanti, in reame per andar a Roma, et che ’1 ducha di Virtemberg havia tolto do terre de l’impero, zoè terre franche, et che le terre franche erano sussitade contra di lui e li Eie-tori, e non voleno soporlar questo. Da Milan, dii Caroldo, secretano, di 23. Come acompagnò monsignor di Lulrech fino in Aste, tolse licentia, el qual scrive una letera a la Signoria; scrive parole usade lune inde, et relorneria in Milan a mezo Zugno : et par che monsignor di Terbe, suo fradelo, li dicesse clic monsignor di Telegnì veneria al governo de Milan in questo mezo; el qual non era ancora zonlo a la corte. Scrive, quelli è andati in Pranza con dito Lulrech e l’acompagnono di Milan fino in Aste, e lui Secrelario tornò a Milan per repalriar. Ha inteso, do bandiere di sguizari, vide-licet Basilea e Fraiburg, erano andati conira el ducha di Virlemberg, con i qual è molti venturieri, e le terre franche voleno aquetar dita guera eie. Di monsignor di Lutrech a la Signoria, sotoscrita Odet de Fois signor di Lutrech, data in Alexandria, a dì 10 Marzo. Lauda el Caroldo è sta secretano nostro a Milan, qual ritorna de qui, el qual concluse ben le facende. Scrive, va in Pranza, el se oferisse, et a la fin dice « Dio ve dia longa e bona vita ». I Diarii di M. Sancto. — Toni. XXY1J. Di Roma, Napoli c Palermo fo lede le le-tere scrile di sopra. Fo publicati li deputati, andar questi tre altri mexi ad acompagnar la Signoria, solo le pene, jusla la parte. Fu posto, per li Savii tulli : fo manda l’anno passalo a Corfù Pietro Maldonato et Bergamo da Bergamo contestabeli con 50 fanti per uno, el perchè a darli 8 page a l’anno quella camera di Corfù non basla per 4 page, sia preso che ’1 resto siano pagali a la Zefalonia, e scrito a quel Provedador li mandi ut supra por do page, e le altre do so pagi no a la camera di Verona di danari de la li-milazion: 180, 7. Fu posto, per li dilli, exceplo sier Fantin Zorzi, una letera al Provedador dii Zanle, debbi cassar tulle le provision dale per reclori, etiam per lui, a molti, etiam cassar li slratioli non servono ut in parte et fu presa. Ave 147, 13. Fu posto, per li Savi dii Consejo e Terra ferma, excepto li ubsenli, sier Zorzi Corner el cavalier procuralo savio dii Consejo è amaialo zà assae, et sier Zuan Trivixan savio a Terra ferma : dovendosi sco-der la daja a Padoa, sia scrilo a quelli reclori debano far elezer lo exator, e si scuodi per la daja vechia, perchè poi la prima altra daja se scuoderà per la nuova, qual se va reformando, e loy bone piezarie da l’exator. Item, la Signoria nostra resta aver per conto di daje vechie in tempo de la guerra, videlicct dii 1514 in qua, ducali 24830 in zercha, el dal Ieri-torio, dal 1517 in qua, ducati 0000, el dal clero IO mila, però debano elezer uno altro exator a scuo-der diti danari, pagando a la Signoria ducali GOO al niexe, comenzando il mese di Lujo proximo, con altre clausole ut in parte. È parie mollo longa et ha assa’ capi, ave 173, 11,2. Fu posto, per li Consieri, certa confirmaliori di livelo fato per pre’ Lodovico da Luzago arziprele di San Lorenzo di Manerbe, a domino Onofrio dolor, Pagalin el Calicastro fradeli de Cegulis, ciladini bre-xani, di uno molili con tre ruode, orli, caxe eie. el è con utilità de la chiesa, come apar per la sententia di ordene dii Papa fata per el Legato, et fu presa 127, 28, 1. Fu posto, poi lelo una suplicalion dii comun di Comendu di vai Seriana di Bergamasca, qual è molto povero, ha patido in la guerra eie., domanda di gralia sia fato de pagar li debiti purlicular in anni tre utpatet in ea. E leta la risposta di sier Nicolò Trivixan podestà e sier Zuan Francesco Griti capitano, eonsejano sia fato lai gralia, sono poverissimi, 8