311 MDXIX, MAGGIO. 312 fortuna a l’ixola de Ilelva, a la fin zonse in certo locho verso Valenza dove smontò in terra, e parte a pieili e parto su asenclli è zonto lì a Barzelona. Il He è a certo cenobio. Scrive se ritrova tutto fra-cbassato. L’Orator 1’ ha visto alegramente, datoli a-lozamento a presso di lui, etc. Nota. L’Orator scrive zercherà farlo expedir jircsto pur sparagnar la spexa a la Signoria nostra ; et zonto ¡1 Re, si apresenterano tutti do. De Ingaltera, di sier Scbastian Justinian el cavalier, orator nostro, date a Lambì apresso Londra, a dì 15 Aprii. Come il Re e legato E-boracense è fuora Scrive coloquii con l’orator di Pranza è li, clic seguirà la pace col re Calholico; e l'orator Ispano, stato lì et è ancora, par sia per le cose di Geldria. Scrive coloquii auti con dito orator francese, et df lo abochamento tra questi do reali, videlicet quel Re con Pranza, si dice sarà a la fin di Lujo; tamen, non si vede alcun preparamento come di cosa non havesse ad esser. Si scusa non ha che scriver, nè si poi regolar nulla per non esser la corte di lì, ma fuora a li soliti piaceri dii He, etc. 177 Di Pranza, di VOrator nostro, date a Poesì a dì d Mazo. Come havia dato la ratifictiation di la liga jusla quello li disse il Re et Gran canzelier, et stava bene, e disse l’ordine era che quelli ratificava mandava tal ratifichation a quelli li ha nominati, et loro li mandavano a H altri, et quanto a In-gallera, non aclnideva far altro perchè l’Orator nostro lo farla, et zà la Signoria ha mandalo, ma ben bisognava mandar al Papa e al re Calholico, quali è intrali capi di tal liga come li altri do; però la Signoria potrà mandarne do instrumenti simili, uno al Papa, l’altro in Spagna, dicendo questo fa per la Signoria. Di la liga col re Cristianissimo e la Signoria non se ne parla, ma ben sora al proposito esser la Signoria intrala col re Calholico, qual hessendo successo ne le raxon di l’Imperador, in iliun tempo non potrà far movesla conira la Signoria, e facendola si potrà aver ricorso al Papa; con altre parole ut in litteris zercha questa materia. Dii dito, di 6. Scrive coloquii auti con la illustrissima Madama, laudando l’opinion di la Cristianissima Maestà a voler esser electo re di Romani senza arme. Lei disse le terre franche par habbino deposto le arme, et che uno Francesco Folcher ca-pitanio era partito con 150 cavali et venuto ai ser-vicii di la Cristianissima Maestà. Item, disse esser avisi di Germania, le cose pasavano quiete. Et scrive, monsignor di Soler fo mandato per il re Cristianissimo a’sguizari. Fin 8 zorni se intenderà la resolu- tjoiì farano sguizari, quali non voleno dar zenle al re Calholico. Item, di la election, il Magunlino par vogli atender a la promessa fece a l’Imperador; ma il Marchese, suo fratello, va a boti camino per il re Cristianissimo; sichè si atende a questo. Scrive, il Re ha mandalo in Anglia a dimandar a quel Re esser servilo di scudi 100 mila, et scrito al reverendissimo Eboracense ajuti la cosa, et cussi al Re vogli servirlo. Item, è venuto la nova di la morte di la duchessa di Urbin. Il Legalo andò a trovar el Re per questo. È zonto di qui il nontio dii signor Alberto di Carpi, qual ha aceplà il partido. Il Re li dà 50 lanze, 4000 scudi a l’anno di provision el l’ordine di san Michiel ; con altri avisi ut in litteris. Dii dito, di 7. Come ricevele eri 3 lelere di la Signoria nostra, di 21 et 25 dii passato, di quanto ha scritto a Milano, e l’ordine dato in far cavalehar le zelile a li confini per defension dii stato di Soa Maestà. Andò da la Cristianissima Maestà, el expostoli il tutto, Soa Maestà li piaque, e ringratia la Signoria, e disse atendeva etiam Soa Maestà a far zenle per difendersi in ogni caso li oeoresse, et averà 12 mila fanti, quali a mandalo a far. El quanto a l’aricordo datoli voler pacifico etc., disse « Credete non la corn-baterò putendola aver altramente la corona de l’imperio ». Et scrive, non potè star longamente con Soa Maestà, perchè quella andò da la Raina, qual pur ozi ha inteso la morte di la soa primogenita, che molto ha auto e grandissimo dolor. Scrive, esser ritornato 177" de li a la corte quel Francesco di Ponlremolo molto intimo dii signor Lodovico (Francesco) Sforzu, è in Germania, et è bon francese, che il Re mandò, subito inteso la morte di l’Imperador, al prefalo signor Lodovico; qual riporta non lo sa, ma vederà de intender. Scrive, de lì si atende con ogni via a recuperar danari e mandarli in Eiemagna per questa eletion. Item, è aviso di Zenoa, le 0 galie fe’ armar il Re aver preso ... fuste di Mori et recuperalo la galia dii Papa. Scrive, ha inteso per bona via el vien mandato a la Signoria un zenthilomo per le poste chiamato Tu-lotan, qual è lutto dii Bastardo di Savoja e ogni dì pralicha con lui ; tien sia per richieder li danari, ma non sa certo. Conclude, de lì si atende solirn a recuperar danari da tutti, non vardando a far ogni cosa vergognosa e insolita a farsi in quella corte per averli, etc. Noto. Iti dite lettere, credo sia in quella di 6, è di Io abochamento dii Gran maislro con monsignor di Chievers hanno, di breve doveano abocharsi a Mompelìcr. Et zercha a la election poi scrive il modo si consueta in dar li voti, et che il Marchese