393 MDXIX, GIUGNO. 394 Poi sier Luca Trun savio dii Consejo, stalo Pro-vedador sora le aque, andò in renga contradicendo a tal opinion, dicendo esser materia di grandissima importantia, e si Iratava di far abandonar Venezia, et che questi Provedadori havia fato elezer homeni inesperti di le aque di Terra ferma, di le qual li nostri progenitori havia fato tanto conto, et era quelle per le qual si vegniva a la guera col Signor di Pa-doa, però che a Uriago era la Brenta, e non passava; commemorando molle cosse, e che l’aque dolze con le salse è quelle che fa aterar, e che il serar è sta fato a Margera nel qual si ha speso 40 milia ducati è sta la salvation di quesla lerra, dicendo molte cosse sopra questa materia, et che in questa guerra, si Venezia non era in ste lagune actum erat de ea; dicendo quello li vene a dir a caxa uno rebello qual in questa guerra voleva gratia, che ’1 serar di Margera ha varentà Venexia : zoè i nimici a Lio mazor, et de 11 venuti poteva con vastadori cavar terre et mandarle zoso per l’aqua di Margera, si vegniva a terar Venexia e cussi saria stato ; poi disse di la ponla di Lovo che è qui vicina, che è passa 800, terren fermo, si poi venir di qui vicino che è apresso Santa Marta, et non è si non uno canal di mezzo largo come il canal di la Zuecha e far uno ponte; 221 come staria questa terra? unde, hessendo lui Prove-dador sora le aque con li compagni terminò cavarla, et fece un bon fruto et bisogna compirla per esser cossa di grandissima importantia, e non aprir Margera che ne vegnirà le aque dolce adosso, qual mena tanta sabbia e terrefa che quando l’era aperta non si vedeva per canal si non l’aqua torbida ; perchè quelle aque sono male aque, le qual fanno l’ajere cativo, come era Mestre e Margera che non si poteva habitar, et li nostri progenitori usono gran diligen-tia in questo, come si trova in uno libro che è in l’o-fìcio di le Aque chiamato Capella, dove è nota tutte le provision fenno li Savii che messeno parte di aque, cossa tanto importantissima di convegnir disabitar Venexia ; et questi è sia examinati tien cussi, ma li altri è di contraria opinion non hanno deposto ; et acciò il Consejo intenda il tutto, uno sier Marco Corner da Santa Malgarita dii 1462 fe’ una opera, qual è necessario il Consejo la intenda, perchè si vederà tutte le opinion consultate per li più periti si poteva trovar*zercha le aque dolce ; il qual sier Marco era pratichissimo, e la copia del libro è in Poficio predito. E lui sier Lucha Trun l’havea adosso e lo cavò fuora facendolo lezer ; qual Io Marin Sa-nudo ho la copia, però non mi intenderò inscriver il sumario di quello. E fo leto assà di ditto libro con atention dii Consejo; et poi volendo il prefato sier Luca seguir, il Consejo era fastidito et l’hora larda, et fo rimesso ad uno altro Consejo. Di Roma, avi Ietere di sier Bironimo Lip-pomano, di 10, a mi directive. Scrive, di nove non se dize altro salvo di questo Imperator che si aspeta la eleclione, et ozi si dieno redur li Eleclori, che si aspeta qui la nova a di 20 aut avanti, et sperase sarà un terzo, aut Brandiburg, aut Saxonia : nove che forsi dovete saper meglio. Il Papa ha cressuto a le sue zente homeni d’arme 120. Per lelere di Spagna di 30 Mazo, il signor Prospero Colona, che andò per mar, era zonto in Spagna a di 29 Mazo, et a dì 25 zonse in Barzelona monsignor di Chievers, qual andò ad esser a parlamento con monsignor di Boisì gran maislro, qual morite ; nè altro scrive degno di memoria. Exemplum unius capifuli contenti in litterisper 222" reverendissimum Brothonotarhim et nun-cium apostolicum in Hispaniis, directivis reverendissimo D. Legato apostolico apud Nos agenti. Die 3 Maii 1519, ex Barzelona. Da novo qui non habiamo altro, salvo che no-vamente è capitato de qui un ambassador de l’India, qual porta nova, che l’armata de questa Maestà, residente in India, novamente ha scoperto una insula che cinge 900 lige, che sono da 2800 miglia vel circa. Et in questa insula hanno trovato una infinità di oro. Et trovano che quelle zente habilano in case murate come nostri ; et hanno assai del civile più che li altri insulani trovati fino hora. Scrive il Capitano generai di l’armata, che essi adorano la croce, et hanno tanta copia de oro, che tutti li vasi etc. in- . strumenti loro, tam quam vilissimi, sono d’oro. Et per esser assai civili, hanno donato al Capitano generale molti de li vasi sui d’oro, de li quali lui ne ha mandata parte a questa Catholica Maestà, i qual i ho veduto et toccato, parendomi che sono de un bello arleficio; dii che questa Catholica Maestà ne sta molto aiegra. (1) La carta 221* è bianca.