505 SIDXIX, LUGLIO. 506 siti vien avisato el signor Prospero Colona, sialo in Spagna dal re Catholico et ritorna, è sta fato capi-tano«di quella Maestà in Italia, et che si aspeta certa risposta da sguizari per venir a invader il Stato di Milan, et il signor Marco Antonio Colona, qual va in Pranza dal Cristianissimo re, si aspeta li a Milan. Da Montorio, di Piero Antonio Bataja co-luterai netterai nostro, di lo, drizate a sier Andrea Griti procurator e sier Polo Capello el cavalier, savii dii Consejo. Scrive, come era in Verona quando venne aviso a lo illustrissimo Go-vernador zeneral di la election dii re Catholico, e tamen non la crete, pur è sta vero; però opinion di sua signoria e sua era che si compisse di forlili-char Verona, qual è la chiave de Italia, qual compita de fortifichar, con 2500 fanti si poiria vardarla. Etiam voriano che li foraussiti fosseno fati tornar a caxa, perchè il conte Maregolà di San Bonifazio è a Treviso, e il conte Alberto di Serego è a Ferara, e mai questi hanno voluto ritornar, e tamen hanno le loro intrade per li capitoli fono conclusi per il re Chrislianissimo. Per tanto voriano si metesse una parte che tutti questi foraussiti venisseno a caxa loro, sotlo pena di perder i beni, e di questo il re Chrislianissimo sarà contento. E dice mai udì remor in l’ajere che non tona o tempesta, però si atendi a queste fabriche eie. E li danari fo ubligati a l’Arse-nal se lassi per adesso, perchè compir dite fabriche importa più. Vene, lezendo queste letere, la posta con lelere di Milan e di Pranza. Di Milan, dii secretano Caroldo, date a Pavia, a dì 19. Come scrisse, monsignor di Lu-trech voleva andar a Cremona, poi a Caldiero per' luor l’aqua di bagni; hora ha auto aviso che alcuni merchadanti francesi venendo da Lion per andar a Zenoa, tra Alexandria e Costalanza li erano stà tolti da ducati 5000, et questi è stati alcuni milanesi, per il che par ne siano molti malcontenti sul Stado di Milan, per il che si tien Lutrech anderà a far provi-sion di questo e non più a tuor i bagni di Coldiera. Item, scrive aver inteso dal vicario dii vescovo di Pavia, come havia auto letere di Pranza, dii Gran 288 canzelier, preparasse in la sua caneva boni vini perchè di brieve la corte dii He saria lì a Pavia, et co-metendoli poi leta la lelera la debbi brusar. Item, il conte Atexandro Triulzi ha ditto il re Christiauis-simo esser rimasto malcontento di tal eleclione, et Pontemin, capitano di lanze 50, ha ditto aver letere di la sua terra, che è vicina a la Fiandra, zoè da caxa sua, come il re Catholico di brieve passerà in Germania, et poi vera a Napoli et Roma. Item, ditto Secretario manda letere di l’Orator nostro in Pranza. Di Pranza, di V Orator nostro, date a Poesì, a dì 13. Come era zorito de lì monsignor di la Mota mandato al re Crislianisssimo per monsignor l’Ar-miraio per avisarli il successo. Dice tutta la ruina di la praticha è stato il Conte Palatino, qual in fato non seguite la promessa, el si duol dii Legato dii Papa era in Germania, qual monstrava favorizar il re Cristianissimo e tamen a li Electori havia persuaso a elezer il re Catholico, prometendoli di asolverli dii juramento fato ; et per signal di questo, il reverendo arziepiscopo Ursino, era orator dii Papa in Germania, ha scrito una lelera in zi fra al Legato Bibiena, è qui, la qual è capitala in man dii Re e l’ha aperta, e inteso la continenza di quella; sichè il Papa non andava con realtà, e dillo Ursino si stà contento il Re lo sapi. E sempre quando veniva letere di Germania al Legalo, il Re intacte le mandava, questa mo 1’ ha voluta aprir e lezer, e dito al Legato, è qui, la con-tinenlia di quella. Il Re va a caza e ai soliti soi piaceri, et non va a Bles, come scrisse volea andar, e poi a Lion, et aspelava a San Germano l’Armirajo, e tanto più quanto a la Illustrissima Madama sua madre li è venuto gotte con febre. Di Spagna ni di Roma niun aviso è de lì. Suplicha esso Orator sia mandato il suo successor, per non aspetar il tempo che P habbi più bisogno di peliza che di capello da sol, e lui possi repatriar. Post scripta. Scrive aver ricevulo nostre di 2, con l’aviso dii zonzer di oratori di Austria eie. Comunicherà al Re. Etiam ha inteso il suo rimanir savio dii Consejo, et ringralia molto ; è più del suo merito etc. Fu posto, per li Savii, una lelera a l’Orator no- 288 * stro in Pranza, in risposta di soe, con dirli laudar il discorso di Sua Maestà, e ne piace si conformi con la voluntà dii nostro Signor Dio, et nui senio soi sviseralissimi amici, et volemo perseverar con Soa Maestà; con altre parole, et è boi) inlerlenir il Papa come li havemo scrito. Item, li mandi la corona in Alemagna, come dice Sua Maestà. Item, justifìchar la Signoria nostra di quanto ha dito il Re non l’havemo ajutà a l’Imperio, et dirli del bon voler nostro, e quello fessemo col Papa, con Germania non havevamo a chi scriver; con altre parole ut in Ut-teris ; concludendo senio con Soa Maestà etc. Et Io Marin Sanudo andai in renga, conlradixi a quella parie di risponder dii pocho favor li havemo dato, perchè l’Orator nostro de 1} ha- satisfato et non è da replichar tal cosse. Narrai il modo di le