359 Ml'XIX, GIUGNO. 360 per Alvise di Marin. Ni altri di Savi nulla volseno meter. Et sier Antonio Balbi, cl XL, andò in renga, contradicendo la parte in el capitolo primo che li zudei in Gelo non possano tener strazarie, dicendo è danno di cristiani, perchè le sorte de le Co-missarie non si polrà vender ben cte. esortando a non voler la parte, et che diti zudei strazaruoli voi dar per lenir le botege ducali 1000 a l’anno. Et li risposo sier Piero da dia’ da Pexaro predilo, dicendo le raxon l’ha messo a meter la parte, et come havia auto gran difìcultà a venir al Con-sejo, et tamen, havendo il Colegio aldlti più volte essi zudei, e li strazaruoli, tamen niun altro che lui meteva la parte, et rispose a quello havia dito sier Antonio Balbi, e che saria bon cazarli dii mondo, e Dio prosperarave a questa Republica, come fe’ al re di Portogulo, che, cazadi, trovono el na-vegar di l’india et l’ha fato He di l’oro, et cussi il re di Spagna soferse dii suo paese ussisse si gran richeze, per scazar questi devoradori de cristiani nemici de Cristo eie. Poi parlò zercha i strazaroli e fo longo, e fe’ bona renga, e di ducali 1000 vo-leno dar e con questo si lievi le tanse a loro ebrei strazaruoli, che è più di ducali 800, persuadendo el Consejo a voler la sua parte. Et sier Silvestro da Leze cao di XL, messe a voler la parte predila, con questo li zudei possine fra le strazarie. Ni altri alcun volseno meter parte el l’ora era tarla ; che se questo non era, parlava con dir in tanta eossa li altri Savii doveano meter la soa opinione. Andò le parte: 6 non sincere, 15 di no, e questa andò zosu, dii Leze 64, dii Pesaro 77, n ih il captum. Iterum balolà, 19 non sincere 71 dii Leze, 78 dii Pexaro et niente fu preso. L’ora era tarda, fo rimessa a uno altro Consejo. 204 In questa malina, in Colegio, fo aldili li Trevisani con sier Alvise Pixani procurator zercha la abalia di Borgognoni. Parlò sier Andrea Trivisan el cavalier consier gajardamente. Li rispose il Pi-xani dicendo non era in ordene per risponderli, et fo rimessa a la malina seguente. È da saper: in questa matina, hessendo sialo longamente malato sier Zorzi Corner el cavalier procurator, di gole, più di mexi 7, andò a mudar ajere a Padoa etc. A dì 5 Domcnega. La matina vene l’orator di Franza per cose particular, de le qual qui non farò altra nota. Itsm, fo expcdilo la comission de li 8, siali sopra l’estimo di padoana, sier Jacomo Corer, sier Piero Diedo, sier Francesco Querini, sier Zorzi Contarmi, sier Berluzi Surian, sier Matio Malipiero, sier Francesco Barbarigo, sier Jacomo Boldù, quali dieno andar a Padoa a compir esso estimo, vide-licet fazino 4 libri con li redori e ciladini deputali, e cavino fuora li predi, considerando l’estimo vechio, e do di loro per tessera toy il cargo in luogo di sier Polo Querini provedador sora le Camere, e sier Piero Mudazo olim-ai X Savii quali non voleno tornar; e li beni del clero melino se-paradi, e cussi di venitiani; habino per spese ducali 140 al mexe per mexi do, e rasonati 4 a ducati 5 per ogni uno al mexe, ducali 40, in lutto 320; menino in tutto boche 18. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fato Podestà e Capitanio in Cao d’Istria sier Dona da Leze, fo prima podestà e capitanio a Ruigo; e Governador de Pintrade sier Ballista Erizo cao dii Consejo di X, qu. sier Slefano. Avogador extraordinario, tolti 4 niun passoe: sier Piero Zen, fo retor e provedador a Cataro, qu. sier Catarin el cavalier, 621, 628, sier Hironimo Polani el dolor, fo di Pregadi, qu. sier Jacomo 342, 904, sier Francesco Morexini el dolor qu. sier Gabriel, 272, 922, sier Jacomo Antonio Tiepolo, fo di Pregadi, qu. sier Matio, 261, 989. Ilem dii Consejo di X niun passoe: tolli sier Lorenzo Corer, fo consier, qu. sier Lorenzo, 574, 700, sier Zuan Capello, fo avogador di Cornuti, 442, 826, sier Piero Sagredo, fo al luogo di Procuratori, 513, 754, è l’altro non si provò fo sier Bernardo Dona-do, si cazava con sier Hironimo da Pexaro. Tutto il reslo di le voxe passono ; erano a Consejo 1400. Fu posto, per i Consieri, la parte di far il Baylo e Consieri a Napoli di Romania, vidélicet tutte do in uno prese in Pregadi, et fu presa. Ave 846, 47,4. Fu posto, per li dilli, la parie di Sora consoli, presa etiam in Pregadi, la copia di la qual sarà no-tada qui avanti, et fu presa. Ave 740, 39, 4. Fu posto, per li dili, e fo conira le leze, di dar licentia di vegnir in quesla terra Ire recturi in una bota, videlicet sier Matio Benelo podestà di Cita-della, sier Hironimo Bragadin podestà di Pyran, e sier Bernardo Barbo podestà di Humago, lassando 204* per cadami loco un zentilhomo che piaqui a la Signoria con la condilion dii salario, e fu presa. Ave 716, 24, 0. In questo zorno, in chiesia di san Stephano a la matina fo predichato, e questo si consueta far ogni zorno perchè continuamente vien frali per il Capitolo si fa, el qual principierà a dì 10 di questo; et poi disnar fo tenuto conclusion e disputato etc.