273 MDXIX, MAGGIO. 274 guisa de li cuochi quando caziano le ove dii lavezo. Se havesti devotione, ve ne manderia qualche uno, maximamente che Ira le allre proprietadi, scaziano il foco da quella caxa ove sono; ma non giovano a chi non ha fede, però non ve li mando. Domenica fu fata da malina la santificatone di frate Francesco di Paula, la quale vi mando nel foglio incluso, scrita da me per mio uso e per mia memoria, e non per altri,, in lingua Ialina. La quale leda mi rimanderete per non haverne altra copia, nè la monstrarete ad altri se non tradota per voi in lingua volgare, perchè fu scrila da me inconsideratamente. È cosa notabile di questa sanctificalione, che in una hora instessa fu santificato il dito santo dal Pontefice, et biasteniato da quelli che stavano streti et incomodamente a le solennitate ; talché non si udiva altro santo in quello giorno che san Francesco da Paula. 11 giorno di san Marco non fu fata la solennitate di Pasquino perproi-bitione dii Pontefice, et fu posta una poliza, che per la l'ebre e’ non poteva alender eie., con gran dolore de li poeti, che ad ogni modo si vorano gralar la rogna per altra via. Il primo giorno di Magio si andorno a veder li favori falli dagli inamorati a le loro inamorate, zoè le porle dorate e ornale di fronde el corone di fiori con sonetti atadiali, el dinanli le porte lauri el altri albori piantali cum li tronchi dorati, con quaglie, pernize, peze di damasco, di raso, di veluto apichale agli rami, cum imprese, et altre mille fantasie, e questo fo la malina. Dopo mangiato, in santo Apostolo, gli cardinali giovani et" altri prelati getorono di la summità dii tempio in mezo, dove era numerosissimo populo, fanciuli, donne, giovani, et sopra tutto le loro cortigiane, quaglie, pernice et altri uccellini, con foco et acqua per rapresentare il discendere dii Spirito Santo sopra gli Apostoli. Hareti inleso la morte di la duchessa di Urbino dopo il partorire di una figliola. Dicono li maldicenti esser moria per la miseria fiorentina, e per coroborare l’opinion sua, qualche uno agionse che ’1 duca d’Atri barone nea-politano ha desiato ultimamente uno suo bacile, forse per bisogno di danari, che era d’oro, el ha ritrovalo entro sei libre di piombo e Ire di ferro bruciato, e questo comprolo da la duchessa di Bari che 1’ hebbe dal re Ferdinando suo padre, a cui fiorentini nome publico gli donorono. Dicesi la madre dii Duca e il Duca sia male. La va mollo male poi ch’el locha a li Medici a morirei 11 Cardinal di Rossi cu-sino del Pontefice e il Cardinal di Medici se ne sono iti a Fiorenza. Sono stale, nè ancora cessano, grande risse ira I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVII. li letterali di Roma per missier Cristoforo Lon-golio genlilhomo francese dotissimo, d quale, per avere scrito alcune oratione in laude di Roma era sta fato citadino romano dal Senato; ma volendo trare il suo privilegio et scrilura di questa conces- 157* sione, fu scoperto da alcuni bavere scrito già per il passato contra de Italia el Roma molto acerbamente; per il che molli dotti romani gli sono siali contrarii, nè ancora ha otenuto. Tutti li dotti si hanno interposto in questa cosa, come cosa di leterc, parte per lui, parte per la parte adversa; et devesi tratare la cosa al modo anticho romano, cum oratione latine coram judicibus, si ’1 Pontefice, a cui intercede il signor missier Pietro Bembo per il Longolio, non farà desistere la parie adversa da la sua ostinazione, lo vi sono debitore per mia promessa di scrivervi de le piclure et pilori di Roma, e già vi averei sali-sfato, se voi fosti più cortese in scrivermi di quello sete; pur non riguardando a la vostra negligenza, vi satisfarò un giorno. Ilora solum vi dico Michele A-gnolo essere a Fiorenza a fare la fazia de la chiesia di san Lorenzo; Rapimelo di Urbino ha dipinto in palazo 4 camere dii Pontefice et una loggia longis-sima, el va drielo dipingendo due allre loggie, che saranno cose bellissime, oltre clic ha la cura de la fabrica di san Pietro, che va lenta perii inanellar dii danaro; Sebastiano ha fornita la sua palla che va in Franza, et diebo gire doman a vederla; son per fare amicitia con altro pitore senese delto maestro Bal-ilisera, che è grande inventore et proto maestro. Per altre mie con più tempo vi scriverò più diffusamente. Vi mando alcuni tituli et tumuli che tolsi a Napoli dalla eapella del Pontano, li quali mostrale al mio signor missier Nicolò Tiepolo et gli altri amici. In Roma, el dì 4 di Magio 1519. t Divi Francisci Faulii apotheosis. 158 Regis el Regime Gallorum legalis ila pelenti-bus, in Sacro pontifìcio Senalu siepius de summa pietale et miraculis hominis testimonia sunt recitata, atque post diligentem disceplalionem, ut di-gnus coclo et quod in divorum numerum referatur est visus, die XI Maii. Tantse rei die constiluta, omnium collegiorum monachorum et sacerdotali! supplicato esl facta, qua peracla, Ponlifex divi Pelri templum adiil. Pulpitum in medio tempio sex pedum altitudine, longitudine et latitudine quantum templi laxilas pateretur est eredum, id ara in fronte 18