173 MPXIX, APRILE. 174 re Christianissimo; sichè è da sperar Soa Maestà ob-tenirà. Item, manda una lelera, scrive monsignor di Lutrech, nominalo Odet di Foys, data a San Piero, avisa il suo tornar a Milun, e che il Zeneral li prepari e fazi sia in ordine quello partino insieme, e torna perchè il Papa e la Signoria ha scrito al Re non è bon lassar Milan in questi tempi cussi, sichè ritorna a bone zornate. Et una altra letera dii dito di 4, da Garnopoli, come vien in riguardo di la Ducea. Dii dito Secretano, di Milan, di 9. Come la nova di sguizari venlurieri tajati a pezi non fu vera; ma ben diti sguizari è ritornati a caxa loro, et il canzelier di domino Lodovico Boromeo scrive a domino Alexandro Triulzi, come sguizari haveano terminalo esser con le terre franche in favor loro contra il ducila di Virlimberg. Et hanno fato 1000 fanti, et dito Ducha ha mandalo a dir è contento a far acordo, tamen è andato verso Franza, e sguizari voleno meter il fìol in Stato con certi ordini dito Duca non torni ; e li francesi erano a Lorena non è venuti avanti in suo favor etc. ut in litteris. Conclude dito Secretario, che si vien a la guera. Item, manda una letera, ha auto di Zenoa, con certi avisi di uno secretario, fo... Item, monsignor di Lutrech ozi dovea zonzer a Susa. Item, manda una letera di 95* domino Jacoino di la Croxe, era con monsignor di Lutrech, che andava in Franza. Scrive da santo Andrea, di primo Aprii, come questo tornar voi dir far guerra. Il Gran maistro è a caxa sua; non anderà ad abocharsi con monsignor di Clevers, et Lutrech torna in Milan, et etiam il cavalier di la Croxe, andava con lui in Franza. Di Zenoa, di 5, era zonta lì in porlo una barza zenoese, vien di Spagna, mancha di 8 zorni da Jevi-za; dice era li 9 barze, et uno galion di don Hugo di Monchada capitanio di la Calholica Maestà con fanti 3000, e che partile fortuna, per chi andò in qua e chi in là, e do barze erano zonte in Majorica, e altre do in altro loco, ut in litteris. È a Jeviza altre tornate; dii galion, dove el sia non si sa, e dice do di dite barze era ¡navigabile, et don Hugobavia acordà una altra barza per meter li fanti suso, et era parlili di Jeviza adì 10 Marzo, et erane suso molli fanti, tutta zente pelegrina, et che a Barzelona le galie si spalmavano. Scrive, lì a Zenoa si armava galìe 6 per il Christianissimo re, et altre 4 in Provenza, el a dì 8 queste sarano a la Villa. Fra Bernardin armava in Provenza, et Pietro Navaro era in li boschi di... ; et a Pisa fiorentini hanno mandato 500 fanti et lu-chesi fanno zente. Sarano al loro governo di le zur- me il conte Zentil e Carlo di Augubio foraussiti di Urbino. E altri avisi scrive, ma questo è il sumario. Di Verona, dii signor Theodoro Triulzi go-vernador zeneral nostro, di 7. Scrive a Zuan Piero di Gandino suo secretario in questa terra, e li manda alcuni avisi di Germania auti di bon loco, di 5, li quali monstri a la Signoria. È una savia lettera zercha quella election di re di Romani. Franza voria esser electo, e Spagna si tien esser certo, et voi li Electori lì servi la promessa fata per 4 di loro con la sotoscrition e sigilli, e voi aver etiam il re di Hongaria, che è uno di 7 Electori per il regno di Bohemia; ma il ducha di Saxonia li è contrario. 11 re di Franza ha il Conte Palatin e il marchese di Brandiburg; ma si tien li danno parole a tulti. 11 Papa monstra favorir il Christianissimo ; ma voria fusse niuno di loro Re, e chi di loro Re vorà elezer un terzo, sarà vincitor. Il ducha di Virlimberg ha lassato il Stado per il rimover di sguizari sussitadi conira di lui, i quali haveano fato exercito di 12 96 milia fanti in favor di le terre franche; sichè è andato in Franza, e sguizari voleno meter il tìol in Stato. 11 campo di le terre franche è da 25 milia fanti el 4000 cavalli, et il re di Franza non ha fato venir le zente mandate in socorso dii Ducha qual erano in Lorena zonte; per il che sguizari l’hanno auto a mal quello ha fato il Ducha etiam di Franza lo ajuti; el con Pambasador di Spagna venuto da loro hanno confirmà la liga et amicitia col re Calholico, come haveano con l’imperador suo avo, e li prome-teno il loro favor a farlo re di Romani e darli zelile quanto el vorà, e mandar ambasadori al Papa e a li Electori in suo favor; sichè è signali di guerra. Et il ducha di Urbin voi tuor il dominio dii duchà con favor dii re Christianissimo. De lngaltera, di sier Sebastian Justinian el cavalier orator nostro, date a Lamhi, a dì 16 Marzo. Come era zonlo l’orator di Spagna, che scrise per sue di 10 si aspelava, et eri ave l’audientia publica. Erano lutti li oratori è de lì invidati dal Re et li prelati, numero 17 episcopi non soliti a la corte et altri signori reduli a ... et li do Legati ponlificii, havendo auto la commission dii Papa de intrar in la liga etc. veneno etiam loro come se fosseno noviter arivali. Unde per il Prolhonolario fratello dii Legalo Campeze fu fato una oration, dicendo il Papa era contento intrar in liga, laudando questa Maestà averla fata per poter atender a le cosse lurchesche etc. Poi etiam uno di oratori spagnoli fe’ un’ altra ora-lion laudando etiam questa Maestà di tal liga, pregando il suo Re fusse acetà, et haveano commission