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MDX1X, MARZO.
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    A dì 4. La matina vene in Colegio il reverendissimo Patriarca nostro, dimandando la exeeulion di le senlentie fate in Rota conira sier Anzolo Dollin debitor di livelli nel palriapchado, per il qual livello consignò certo ca vediti di Monte nuovo ; ma non pagando il Monte nuovo, la chiesia non voi perder e dia aver ducati... Et aldìto a l’incontro sier Filippo Capello di sier Lorenzo nepotc dii prefato sier Anzolo, voleva esser aldito inpurtibus e non a Roma, hor tandem li Consieri terminono sia scrito al Papa die sia dato il possesso di le possession tien dito sier Anzolo dii Patriarca.
    Vene sier Borlolamio Contarini, vien orator dii Signor turclio, vestito di veludo paonazo, qual zonse eri sera, e volendo referir le cose publice si rimesse a referirle in Pregatii ; ma alcune cose secrete volse esser aldìto con li Cai di X, et cussi fo aldìto.
   Di Andernopoli, fo lelere di sier Lunardo Bembo baylo nostro, di 12 Zener, parte in zifra, qual fo lele con li Cai di X.
    Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Signoria et Savii, per aldir quelli zentilhomeni stati sora l’estimo di padoana, li qual tutti è venuti in questa terra per questo carlevar, con intention di ritornar suso, et voleno certa dichiaration ; tamen, non lia-veno tempo di aldirli et fo rimessa a doman.
    Et alditeno sier Marco Morexini qu. sier Alvise da san Cassan, qual ha quella cossa de adaquar la campagna di Treviso a le man, et alias andoe con do ingegneri, sicome ho scritto in li altri libri, voi far venir l’acqua di la Piave su dila campagna. Et alias fu preso farla venir, poi non sequile. Hor ozi monstroe li desegni, fe’ lezer le deposition di do inzegneri fono super loco, et li livelli etc. ' Unde fo concluso per tulli saria optima opera; et scrito per Colegio a Brexa e Bergamo mandasse alcuni inzegneri e precipue quel maestro . .. . fo l’altra fiata, acciò iterum andasseno a riveder, et voleno far lo efecto.
    Di Pranza, di V Orator nostro, fo letere da Paris, di 21 in la Signoria, et di 23 in li Cai di X, et da Milan di... Come era zonlo ancora de lì monsignor di Talagnì etc. Il sumario di le qual letere tutte scriverò di sotto.
    A dì 5. La matina fo letere di sier Alexandro Zorzi conte e capitano di Traù, di. . . Pevrer. Nara di certa incursion fata per turchi su quel contado, et come li stratioti sono de lì hanno fato il do-\er suo; la qual letera sarà leda in Pregadi.
Die primo Martii 1519, in Rogatis. 5
    Sier Marinus de Molino, sier Pelnis Geno, sier Thomas Contarenus, sier Andreas Priolus, sier Thomas Mocenicus sapienles super mercatura.
    Essendo ben noto a tutti de quanta utilità era a questa nostra cilà el pevere, qual solevasi condur con galie nostre di Levante, e per la mulation di tempi el navigalion di Portogaio a le parie de l’India zà molti anni è mancato; dove. avuta sopra zio quella consideration che si conveniva per la im por -tantia sua, fu provisto per questo Conseglio, sotto di tre dii mexe di Mazo 1514, che lutto el pevere veniva per via di Levante potesse esser conduto con tulli nostri navilii senza alcun dazio ; et vedendosi per experienlia questa provision non sortir l’effetto desideralo, el maxime non ne capitando da li viazi nostri de Levante quantità alcuna, ma quello pocho vien al presente in questa cilà vien conduto da Ponente, qual per esser proibito (ulto è messo in con-Irabando, cum danno non mediocre non solum di datij nostri, licet etiam di nostri mercadanti che fano la mercanlia realmente, al che hessendo ben conveniente proveder, peròl’anderà parte: Che, per autorità di questo Conseglio, sii statuidoche de cce-tero ¡11 questa nostra cilà possi esser condulo el pevere per qualunque persona de qualunque luogo e via, sì da mar come da terra, sì cum navilii et pas-sazi nostri come de forestieri, pagando però de in-Irada ducati Ire per 100 solamente senza altra angaria, per le stime sarano facle di tempo in tempo de qui justa il consueto; le qual per 100 siano scosse a dogana per conto la Signoria nostra lino tanto clic sarà rccanlato il datio, et tal denari siano obli-gali a l’Arsenal nostro, excepluando però il pevere venisse di Alesandria come de la Soria cum nostri navilii, qual per esser privilegialo, non sotlozase a dalio alcuno, come è diclo di sopra. E sia publicata la presente parte ne i lochi solili a notilia di tulli. 167, 9.
1519, die primo Marcij, in Rogatis.
    Sier Jo. Trivisanus, sier Petrus Truno, sier Pan-dulfus Mauro, sier Pelrus da cha’ da Pexaro, sier Marcus Foscari sapientes lerralìrniae.
    È instiluida certa consuetudine dannosa a le cose nostre, che quando se hanno ad pagar le nostre
(1) La carta 5 * è bianca.