169 MDX1X, APRILE. 170 cura tal’ suo fìol, che poi el Doxe si amalo, più non è stato; et fo porta in Pregadi uno modelo di galla per far li schagni bassi, et li Provedadori et Patroni a l’Arsenal voleno far le galie a questo modo, et alcuni di Colegio è di contraria opinion etc. Fu posto, per li Consieri, prolongarel salvocon-Juto a Zuan Marabuto, clic è falido, per tulto el mexe di Zugno, cussi rechiedendo li capi di creditori, atento che è acordalo con molli, et resta acordarsi con alcuni altri. Fu preso: 115, 20 di no. Fu posto, per li diti, che avendo rechieslo il Legato dii Papa, è qui, che a requisltion dii ducha di Urbin ha mandato Manenti suo medico, qual voi stampar le opere de Ipocrate tradute per domino Fabio Calvo ravenate, li sia concesso che per anni 10 nissun li possi stampar, sì in questa terra come in la dition nostra ut in parte, et fu presa, ave 103, 28, 5. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, non essendo il Colegio fuora, una parte conira una altra presa za 4 mexi, videlicet: curri sit dii 1511 fusse fato li nobeli, per la Quarantia, di le galìe dii merchà, licet ne fusse da 70 electi, et si soleva far la quare-sema, però sia preso che sia electi altri 100 nobeli per la Quarantia ut in parte, et fu presa : 124 de si 44 di no. Fo poi principia a lezer queste letere sotoscriple: Di Roma, di VOrator nostro, di 5. Come li yspani sono de lì, lieti per certo el Re suo sarà eleto re di Romani. Scrive mandar letere di Napoli dii secretarlo Dedo, che importano. Scrive, Luni fo concistorio per la canonizatione dii bià Francesco di Paula, et per uno avochato fìschal nominato domino Anzolo de Cesis, padre dii reverendissimo Cardenal, fu fata una oratione in questa materia. Il Papa poi laudò l’oratione, et fo remesso a uno altro concistorio, dove sarà lutti li prelati, e daranno li voli, e in San Pietro si publicherà per Santo. Et poi il Papa si partì per la Magnana, dove starà fin Sabato ; sichè de lì non si ara a negotiar. Scrive esser letere di Palermo di sier Pelegrin Venier, come a Trapano era zonto una nave di quelle di don Hugo di Mon-ehada, è con fanti 2000, ut in litteris. Di Napoli, di Hironimo Dedo secretarlo, e Francesco di Tolmezo dotor, obsequientissimi servitori, di 21. Come a dì 27 fo l’ultime, con quanto haveano tralalo col Viceré e suo Consejo zercha le marchie e represaje. Avisa esso Secretano bora aver letere di Paleumo dii Venier, qual manda la copia, con la nova di una nostra nave presa et con-duta a Messina per il galion l'o di Zoane di Simon, le mercadantie erano suso, unde parendoli cosa de imporlantia, parlono al Viceré che questo non era signal di la bona amicilia, acciò scrivesse al contedi Monte Lion viceré in Sicilia lo robe fusseno lolte al dito corsaro eie. Il qual Viceré si dolse dii caso seguito, promettendoli scriverli in bona forma, e avi-sase, dicendo lui non poter comandar in quel regno, ma ben pregarlo. Parlono etiam al conte di Cariati di questo e al conte Loduvico di Monte Leone e ai regenti dii Consejo, acciò facesseno ex-pedir le letere al Viceré. Promesseno di farlo, e aute le manderano in man di domino Jacopo Spa-taforo consolo nostro in Mesina. Scriveno non aver auto ancora il salvocondulo etc. Il canzelier voleva ducati 100, dicendoli questo li è di danno assà danari, perchè quelli venivano lì volevano patente e lo pagava. Esso Secretano li disse questa è cossa pu-blica e non dia pagar nulla ; sichè fu contento di farlo, con promission tocando a particular, farli pagar. Scriveno, l’orator stalo al Signor turco non è ancora zonto, e questi dicono non vieti alcun dii Turco con lui; tamen altri dicono che T vieti. Item, avisano la Viceregina ha partorito una fiola femena, che non havia il Viceré se non un solo fìol che era muto. Scrive, esso Tolmezo è per montar in nave dì l’orator in Hongaria ; aspela solum tempo, ha substltuito in suo loco Bernardo Marconi è lì, prega la Signoria nostra lo vogli confirmar. Di Palermo, di sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, date a dì 16 Marzo, a la Signoria nostra. In conformità scrive a Napoli. Come era zonto a Messina, per dito di molti, il galion fo di Zuan di Simon ritornato di Rodi, qual sopra Can-dla- prese una nave di nostri ussita di quel porto, e li ha lolto diverse mercadantie per ducati 15 milia, et chi dice meno, poi lassò la nave. Tamen non è letere di quel Consolo nostro di Mesina ; ma a boclia ha inteso questo. El qual galion ha auto da mesenesi salvocondulo con certe riservation. Et in porto di 94 Trapano era zonto una barza, qual è la capitana di l’armada di don Hugo di Monchada; dà nova con 15 altre nave si dia ritrovar di brieve a la Fagagnana le 9 galìe erano a"la Majorica. Item, Tormenti valeno tari 16 in Catania, di fora 1/2 z°mo lari 11 gr. 15, e la sason per lutto è bona. Scrive, li corsari fra Januzoet compagni erano verso Cerigo passati. Scrive, el Secretano di Napoli aver mandato la copia di la provision fece il quondam re Ferrando al quondam Ulixe Salvador de ducati 25 milia, intervenendo l’amontar de la presa fu fata di la nave di Iliro-nìmo di Vido, aziò sia ben informato eie.