309 MCCCCCIII, NOVEMBRE. 310 Signoria nostra in Romagna, e maxime per la venuta di domino Cabriel da Fan suo domestico; et soa santità à ditto si duol, converà in questo principio dii suo pontificalo lar etc. ; et che sempre è stato amico di la Signoria nostra, tamen non voi che le terre e lochi di la Chiesia siano tolti, et voi quelli conservar al a Chiesia, imo quelli è immediate e vi; carii etc. Da matina ritornerà per aver audientia. Dii ditto, di 9, hore 18. Come fo dal papa, qual era con molti cardinali. Li presentò la lettera di la Signoria nostra. La lexe publice e referì gratie a la Signoria, dicendo havea a quella grande ubriga-tione, perchè in tempo era in minoribus sempre era stà amato, e sperava in questo pontificato cussi saria. L’orator li rispose savia et acomodala mente. El di le cosse di Romagna nulla li disse, crede per esser presenti li cardinali, ni etiam esso oralor li disse nulla, perchè si risalva a risponderli justa la lettera e avisi li fo scripto. Di campi francesi, sono dove erano. È ditto si preparano di passar il Gari-gliano si potrano. L’armata è a Baja, et di armata francesi è superiori di spagnoli, tamen per questo inverno non farà altro. Dii ditto, di 9, hore 3 di note. Come ozi fo congregatane di cardinali, fo ditto per promuover di far il ducha Valentino capitanio di la Chiesia ; tamen non fo ditto nulla. Il papa propose di pacifichar li signori per atender poi contra inlideli ; demum di • le cosse di la corte, e cussi si disciose. Tamen ha inteso il papa voi promuover di far capitanio Valentino per averli promesso ; ma à ricerchato alcuni soi cardinali li obsti a questo. El qual ducha è in palazo e à ’uto audientia dal papa, e poi parlato scerete introno a rasonar di cosse piacevole. Et di Civita Ca-stelana, come scrisse, non zè nulla, ni dei parentà, 143 imo lo agente dii signor Zuan Maria di Camerino li . ha ditto il papa averli dato bone parole. Item, Roan non va cussi spesso all’ audientia. Il papa arà il ca-stel Santo Anzolo, e à fato castelano lo episcopo di Sinigaja, qual fin tre dì intrerà. Item, di Fiorenza e da Bologna di privati è venuto lettere e vien spesso avisi di le cosse di Romagna, dicendo la Signoria nostra si voi insignorir di quella. Item, a dì 19, do-menega, il papa anderà a San Jani, et è stà rimesso poi a far la incoronalione in San Pietro a l’altra do-minicha. Item, in ditte lettere è come le zente fece Valentino tutte l’à tolte il cardinal San Zorzi camerlengo di la Chiesia; e che'! ducha Valentino ozi mandò uno trombela in Borgo a dir chi voi danari vadi dal ducha ; tamen quanti fanti ne farà, tanti li buterà via. Dii ditto, di 9. Come il papa li ha ditto aver dato al cardinal reginense, fo legalo in Hongaria, per esser povero cardinal, do benelìcii in le terre nostre, videlicet quel di Villanova, l’abatia in veronese, qual la farà rinonciar a uno che l’ha con darli poi altro, et 1’ altro è il priora’ di Crema che era per sua santità, e però prega la Signoria sii contenta, et che non si meta a conto di la riserva che li fo fatta. Item, che a domino Bortolo de Asinicha, qual fo electo per papa Alexandro episcopo di Iustinopoli, la Signoria prega li dagi il possesso. Et nota, per via di Roma si bave sette lettere di Spagna, il sumario di le qual scriverò qui di soto. Di sier Cristofal Moro proveditor in Romagna, date a la Observantia apresso Faenza, a dì 11, hore 5. Come ricevete nostre lettere zercha sia carczati li Naldi e altri capi di la Valle, et Vi-cenzo di Naldo l’ha fato maestro dii campo, et Dionisio, perchè sta a Brixegele, l’ha fato intrar in lutti li consulti, e per loro amor à falò do capi di quei di la Valle a li qual dete 800 fanti, e zà zorni IO li dete un ducato per uno, e hora li ha promesso far la mostra e darne do allri per uno, benché ne siano in quelli di gran chaie. Item, scrive assa’ longo in soa justifiea-tione ; e che non ha ’uto li danari, solum li ducati 2000 era a Ravena et li 1000 fo mandali, di quali ha t'alo 300 fanti soto missier Lazaro Grasso, fornito Brixegele eh’ è d’importanza, Oriolo, Solarolo, e à ’buto quelle roche con danari, licet vi sia assa’ ar-tilarie e monitione dentro, eh’ è più cha quelli danari è stà dati. Item, à ’uto Russi, e a dì 3 vene de lì, e qui nara l’operatione sue ; ma non à ’uto ni fanli ni arlilarie ni legnami, e che Faenza è di le forte terre sia in Romagna, et viril populo. Lauda che ’l conte di Pitiano sia mandato; atende a far li fanti e alcuni lavori di legnami per far li ponti. Per poter da la rocha intrar in la terra, bisogna aver 3000 fanti, oltra li va-lesani e urbinati; e mandò per le altre la lista, eh’è in campo, di le zente etc. Non (à) ancora li canoni. Dice che ’l ducha Valentino stè assa’ (ad) averla ; havia 800 homini d’arme e tanti cavali lizieri et 10 milia fanli. Item, ha Chiriacho dii Borgo esser in Forlì e far fanli, e li dà ducati uno, con promission darli ducali do zonti a Faenza, e li mandano verso Faenza si potrà. Item, ozi ha disnato con lui el vescovo di Castello governador di le zente urbinate, el capitanio di le fantarie, el signor Octavian di Campo Fregoso, e il colateral nostro, e hanno consultò insieme con li ductori di l’impresa. Item, li danari non è ancor zonti; li aspela dimane; ni etiam il pagador, e scrive