MDX1X, MJGLI0. 502 Bohemia volesse darli il voto, et quelli inelinono più a dar il voto al re Cattiolico e per niun modo a Pranza, per esser cugnado di quel Re. Et lo Episcopo di Cinque Chiesie diceva che voi far il Re di tal grado per dominar il mondo; si non era la Signoria era roto da’ sguizari a Milan, che hallo fato per la fede che ’1 vuol questo titolo el fa per tuor il reame di Napoli, numquam habcbit votimi Regis. Et fo mandato li do Oratori bohemi a dar il voto, perchè cussi bohemi volseno andar, e con loro andono il ducha Zorzi di Brandiburg, qual sta lì in corte di Honga-ria, è di età di anni.. . Questo duca Zorzi ha promesso la mojpr fodil duca Zuan Corvino fo fiol naturai di re Matias, per la qual ave in dota gran ri-cheza, per concluder matrimonio di madama Anna sorella dii Re nel re Catholico; la qual per li palli fece Maximiliano quando fo a Viena, sta in Augusta insieme cori madama Maria sorella di l’Archiducha, che sarà moglie certissimo dii re di Hongaria, nè si aspeta altro che l’habi la elà di poterla transdur. El questa Anna si dice è bellissima, e le noze sequirà. Nulla disse dii successor sier Lorenzo Orio, ni di danari dia dar la Signoria a questo Re. Disse come era stato in quella legatione mexi... ma assà amatalo per una syaticha li vene processa da li gran fredi è de lì, per la qual è stato tal bora 3 mexi con-(inui in ledo, ringratiando Dio che ’1 sia ritornalo in la Patria; e il suo secretano Jacomo Vedoa nego-tiava le facendo. Disse non havia medico ni medicine; havia febre la qual si sacrò di lui, poi l’abando-nò. Era il medico dii Re, qual fo chiamato da lo ar-ziepiscopo Colocense, era amalato, sichè convene aver pacientia. Hor zonto il suo successor, andò a luor licentia dal Re. Soa Maestà el voleva decorar di la militia, et havia fato portar la spada de lì per so-jarlo e azonzerlo, e lui se ne acorse, et disse a quelli vultis decìdere me., et quelli risposeno quare? non vultis militare contra Turcos. Lui disse non era bon, el loro li disseno : Domine Orator, acce-datis ad Regcm, vult dicere vobis unum vcrbum. Lui se ne acorse, non volse, e renonciò la militia, e tolse licentia da Soa Maestà ; e venuto a caxa, il Re li mandò a donar do goti di arzento dorado, di vallila zercha ducali 100, li qual si cussi vorà la Signoria li apresenterà. 85 Si scusò non haver aceplà la militia. È doclor, e sa usar latlotrina a benefìcio di la Signoria nostra. Si ’1 fosse cavalier, non havendo richeza non la poria usar. Laudò poi el dito suo Secretano, qual era lì, molto, e si poi operarlo in ogni gran facenda, et sa la lingua todesca, imparala in 13 mexi, et a lui Ora- tor etiam li è venuto voja d’impararla, sichè sa be-ver con un lodesco e dormir con una todesca: e a questo tutto il Pregadi si cazò a rider. Poi si scusò se in questa legation non havia fato il voler di la Signoria, dando la colpa a non saver più, e non al suo bon voler etc. Et vene zoso, e il Principe lo laudoe de more. A dì 19. La mutimi nulla fu di far nota. Solim 28G1' si ave aviso, per via di l’armirajo dii porto, come, per gripo venuto di Corphù, le galie di Alexandria, capitano sier Marco Gradenigo, di ritorno, erano za zorni 24 a Corphù eie. Da poi disnar, fo Colegio di Savii per consultar di risponder a le letere di Franza novamente ricevute, et terminono a dì 21 di far Pregadi a risponder ; in questo rnezo vegnirà teiere di Roma e forsi di Spagna. A dì 20. Fo teiere dii Caroldo secretario nostro, date . . . , il sumario di le qual scriverò, lete sarano in Pregadi. Vene l’ambassador di Franza per cosse parli-cular. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Et spazono letere a Roma al Cardinal Corner in maleria di le zoje ha Aguslin Gixi di la Signoria nostra per li ducati 20 milia imprestoe, et mandato l’instrumento di quelli fo piezi etc. El scripto che vedi di aver le zoje in le mano. Item, fonno sopra un credito di sier Gasparo Malipiero cao di X, qual dice dover aver da Lodo-vico Conte padoan, fo apichato, ducali 500 in zercha come apar per inslrumenlo et fede autentice etc. Et fo balotato di farli la salisfazion et non fu preso. Item, fu preso una parte di Provedadori dii Sai, habino la utilità per quarto. A dì 21. La malina non fo alcuna letera, solum da Constanlinopoli, dii bayto Bembo, sicome dirò di sotto. Da poi disnar, fo Pregadi per scriver in Franza et far tre exalori, el fo lete le soloscrite letere, ma prima : Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, atento el sia sta concesso a livello campi 24 di terra a Scba-stian di Franceschi, qual ha quel beneficio con pagar ducati quatro a l’anno, et è fata la sententia per li judici con l’autorità dii Legato Apostolico existente di qui, però tal allivelation che ciede in beneficio di la Chiesia sia confirmada, ut in parte. Fu presa. Ave 89 di si, 7 di no, una non sincera. (1) La carta 285* è bianca.