'0 4IDX1X, di vino fu porlati, che non si sapeva dove i venivano se non de solo la salta ; poi vene fasani el starne in copia; el in quello die erano sul bello di manzare, se senti uno schiopo grandissimo, et el mondo comenzù andar a torno, et cussi come i ha-veano i fasani dinanli, veniva altre cosse che non valevano nulla, et si smorzò le luze. E in questo veneno do, vestili uno da fra Mariano e l’altro da Brandino, et disseno : « Io son fra Mariano che voglio ancor io mangiare, » el simile disse il Bran- 41 * dino. Et fra Mariano vero, che era lì a tavola, ve- dendo costoro, disse : « Gordial mio, nui siamo pur qui; non so che cosa costoro sia. » Hor tandem il mondo si aquietò; el quelli due da fra Mariano et Brandino vestili andorno via, et li cardinali cornei)-zorno a vomitar, et cussi li altri, da tre in qualro in fora, et una di quelle putane de le prime di Roma chiamata Madre mia non volè. Et subito vene altre vivande di diverse cose; ma li cardinali non volseno star più a tavola et se levorno suso et andorno via, che la cena non era finita nè fala il lerzo. Sichè si licn questa è stata di le belle cene sia sia fatte mai in Roma, el habi speso assai danari; ma tulli avéno grandissima paura, Io voria esser stalo a vederla e che mi havesse costato uno paro di ducati ; ma non si sape nulla, salvo da poi la fu fata. 42 A dì 18. La matina, in Colcgio, fo lelo le letere di Roma, Napoli e Spagna, il sumario ho scritto di sopra. Fo aldìlo domino Hironimo Savorgnan con li Cai di X, qual soiieila la sua expeditione, poi che li è sta tolto Landerlich di Osop e dato a Gemona, come ho scrito di sopra. Da poi disnar, fo Conscjo di X con Zonta. Et preseno una parte, chetie ceetero, cussi come prima si poteva far sconti a l’oficio dii Sale per ducali 18 milia a l’anno, cussi si fazi per ducati 1000 per deposito acciò li creditori siano salisfati ; sichè dove haveano 18 milia a l’anno, barano 12 milia solamente, et dita camera è debita fin qui, primo Marzo 1519, ducati 50 milia et più. Ancora preseno, che quelli condurano sali in questa terra, cussi come per avanti haveano 6 ducati per mozo, videlicet uno di contadi el 5 di credilo, cussi habino ducati 2, gr. 18 in contadi; sichè non si dagi più credito ad alcuno di tal raxon. Iter», preseno una gratia di sier Zusto Guoro qu. sier Pan-dolfo, qual promesse prestar per Provedador al Zante ducati... e li fo fato torto di rebalotar. Ilor preso, sia assolto di l’iinprestedo. MARZO. • 76 Item preseno, che a sier Alvise Pixani dal Bancho procurator, qual fa la dila di Oratori nostri, sia satisfate di mexe in mexe di danari di la li-milazion, acciò possi espedir le dite di Oratori. Item, col Consejo di X presene una parte zerca quelli sono in protelion di V di la paxe, che non habino termine si non certo tempo, ut in ea: optima parie a quel oficio. Di Cipro, fo letere, di 15 Dicembrio. 11 sumario scriverò di solo, con alenili avisi di le cosse dii signor Sophì. In questo zorno a vesporo coincnzò il Perdon a san Joseph, et etiam a san Silvestro dove è la scuola di san Joseph, di colpa e di pena, concesso noviter per questo Ponlifice. Adì 19, Sabato. Fo san^Joseph, si varda in questa terra. Di Hangaria, di l’Orator nostro, fo letere di 21 Fevrer. Il sumario dirò di solo ; et altre letere da conto. Fo falò li oficiali di le galie di Fiandra, presente sier Zuan Moro eleto Capitano di dite galie, et etiam poi andar Capitanio di le bastarde. Da Milan, dii secretarlo Caroldo, fo letere di. . . Il sumario dirò di soto. Da poi disnar, fo Colegio di savii, et consultor-no si doveano risponder in Spagna, zercha il pro-longar de le Irieve, over non, et terminono non farli altra risposta. Item, consulta, di le galie di Baruto, se li Patroni 1’ ha tolte con don di ducali 1000 per galia e non si ha prova al tempo, si le sia di luorle da dosso e incantarle, perché, oltre non si darà il don, si bavera assa’ disconzo, e tamen per paura di balole tuli sente luorle da dosso; ma temeno a me-ter la parte, e questo ruina sto Stado. Etiam fo 42* consullà expedir questo conle Zuane di Corbavia e darli condula, et mandalo a parlarli per sier Piero da cha’ da Pexaro savio di Terra ferma, la con-duta el voria. Di Brexa, vidi letere di sier Jacomo Michiel capifanio, particular, scrive a suo nepote. Come era zonlo li uno mandato per li Gambaresehi in Spagna, vien di Barzelona. Referisse, quel re Calho-lico sarà certo electo Re di romani, el ha tre Electori fermissimi, el harà il quarto, el ha remesso fin qui ducali 400 milia in Germania per farsi, e che lo abo-chamenlo dii Gran maistro e monsignor di Clevers seguirà ad ogni modo in Linguadoca. Et per via di Fontego si ha avisi di 10, di Ispruch. Come quel duca di Yirlimberg era aquietalo con le terre franche: le qual terre ha uno bel-