71 MDXIX, MARZO. 72 a dì 12 lo ditto una messa solenne, dove erat)o il nontio dii Papa, li oratori di Franza e Anglia, nè altri fo invitati, e quel Ite jurò li capitoli conclusi tra il Christianissimo re e il re di Anglia, in li qual questa Maestà è mirata. Scrive, de lì non si parla d’altro che di l’Imperio, et sperano che questo He sarà, perchè, olirà i danari remessi, alendeno a remeter di altri, et ha mandalo a prometer al Papa lo ajuli e li darà il stalo in reame fo di la Raiiia morta di Napoli. Scrive, il memorial dote al Viceré la risposta dii Gran 9 Canzelier, come è sta consulta nel Consejo; non si poi far altro se prima non si ha risposta sopra questo dal Viceré di Napoli, però li scriverano. Unde lui Oralorsolicilerà la lelcra, el la manderà a la Signoria nostra acciò la rimandi a Napoli. Scrive, è zonlo de lì za tre zorni domino Hironimo da Nogarole ciladin vicentino vien di Napoli; voi dal He esser dii Consejo di Napoli, et li sia agumentata la provision l’ha, come li promise di far la Cesarea Maestà in vita sua. Ili Napoli, da Hironimo Dedo secretarlo et Francesco di Tolmezo doctor, obsequentissimi servitori, date a dì 5. Come, a dì 29 dii passalo, zonzeno lì. Il Viceré andò a caza, non potè aver audientia, e tornato, posto bordine darli audientia poi disnar, ozi, avanti l’andasse in Consejo. El cussi andono, et exposlo la causa dì la venuta per i danni eie. volendo monstrar a l’incontro li danni ha auti li subdili di la Signoria nostra, però fusse deputà a soa excelentia over il Consejo. Scrive parole Itine inde diete; monstrò vederli volentieri, e de lì è poche cosse da far, e bisognerà in Spagna ; pur fo to-chà la ripresaja dii Pisoli eie. Scrive, dito Tolmezo voi partirsi per esser in Spagna al tempo, e lui secretano Dedo resterà lì a Napoli, e questo fa per esser al tempo in Spagna. Di Zara, di sier Fiero Mar zelo conte e sier Zuan Nadal Salamon capi tanto, di 17 Fevrer. Dii zonzer lì di l’ambassador dii Signor turco con Alvise Sabadin secretano, e li haveano preparà alzamento. Non ha voleste smontar, ma alozar in la sua barcha. Li hanno fatto le spese, et poi dismonlò, et volendo uno de lì iucolpado aver fato danni, qual non era de lì, et par alias desse tre piezi, el volendo esso ambasador si astrenzese li piezi, uno non ora lì e li altri asentadi, et li hanno proclamati eie., unde dito orator si partì e andò via senza aspelar il Secretano; et allre cosse in loro jusliGcalion. Di Alvise Sabadin secretarlo nostro, data a Sibinico, a dì 22. Nara il successo di Zara, e come l’orator dii Turco smontoe. Il Conle era amatalo, et andato nel vescoado, non era altro che banchali e non quello bisognava ; per el che esso ambasador volse tornar a star in la sua barcha. El scrive il successo di Zara biasemando il poco provedimenlo di quelli reclori; fo proclamà quelli Ire piezi che in termine di zorni 10 si apresenlasse ; par 1’orator si aquielò, pur li fo dito il dì avanti erano sta visti in la terra. Di Sibinico, di sier Alvise Fizamano conte. Come a dì 25 Fevrer scrive dii zonzer di l’oralor dii Signor turco, et havendo trovalo alcuni zambe- 39* Ioli, do lapedi el cere apresenlade a una Nostra Dona nel borgo, quel magnifico Conle li fe’ restituir ; sichè fu satisfato. El trovato che altre cere pani 7 peso.....erano slà mandale a Venetia, e cussi scontrà con le polize dii dazio: sichè si recupera etiam questo. Scrive che, hessendo li ditto orator, .veneno turchi a Caocesla, menò sia 4 qualro anime et 50 cai di animali grossi e menuli, et poi etiam auto il segno, turchi 2000 adunati veneno fin apresso la terra et 100 venuti più propinqui mandando 5 avanti turchi, e li slralioti ussiteno, pocho manchò non fosseno trapolati. Feno preda di anime 7, di che esso Conte e il Secretano si dolseno al oralor turco ; disse lo diria al Signor. Item, havendo esso Conte auto letere dii Conte nostro di Spalato come uno vaivoda turco veniva con zenle per tuor tre castelli apresso Alrnissa, vidclicct.... e li mandasse zente, unde li mandono alcuni fanti da esser messi in Al-missa, et la galia soracomito sier Alvise Loredan qual era venula de lì, su la qual montoe esso am-bassador dii Turco e il Secretano per dubito di 7 barche di scardonesi havia inteso erano fuora ; sichè dito orator è parlilo de lì ben satisfato. Di Alvise Sabadin secretano, date a Sibinico, a dì 21 Scrive in consonanza ut supra, e lauda quel Conte, et Foratoi1 è resta ben satisfalo; e di certo zovene scampato a Ragusi etc. ut in Ut-ter is. Scrive la preda fata per turchi a Coaceslii. Menò via 4 anime et una morta, et dito ambasalor disse sono ladri e zurò lo dirà a la Porta ; poi dili turchi over martelossi tornono; da 150 menouo via da 12 anime etc. Et come va verso Spalalo con la galia Loredana per andar con l’ambassador più securo. Copia di una letera scrita per sier Tomà Lip- 40 pomano qu. sier Bortolomio dal Banco, data a Roma, a dì 13 Marzo 1519. Le feste sono stà falle questo carnevale qui in Roma. Et prima corer palij, come è costume ogni