405 MDXIX, GIUGNO. capitano sier Viceuzo Zantani qu. sier Zuan; è molto riche, ben carge. E da saper: elio questa processione fata in quesla matina, fo belissima. Prima la Scuola di San Rocho, si fé’ grandissimo honor, erano 7 cari, tra li qual uno fornito de arzenti, li altri di cosse dii Testamento vecliio, poi alcuni per (erra indicando cosse notate nel Testamento vechio, che fu belissimo veder; le altre Scuole haveano, edam li Batudi, con arzenti in man, maxime la ... . assae, oltra li anzoleti, tutti con arzenti in man ; sichè conclusive fu bella processione, e in numero .. in Scuole, frati et preti. 29 Da poi disnar, fo Colegio di savii per dar audien-lia, et fono da Milan 1etere dii Caroldo secretarlo di. . . Come haveano certo li Eletori esser nitrati in Franehfort in la Dieta, sichè di brieve se intenderiano le electione. El sumano dirò poi. In questa matina partite la seconda galia di Barbaria. L’orator dii re di Tunis ancora questa malina fo sopra la Piaza, in una caxa de la procuralia, a veder la processione, et questa note è andato a Padoa, starà ozi a veder la lerra, poi tornerà, et con barche anderà in Histria a montar su le galie. A dì 24, fo il sorno di San Zuanne. Da poi terza un gran pezo, fono Gran Consejo perchè li Consieri non erano d’acordo di farfo, perchè alcuni voleano ozi aldir per la cossa di frati di San Zorzi. Vene in Colegio sier Vicenzo Zantani, slato vice capitano de le galie di Fiandra, et era vestito de damaschili negro per la morte di sier Sebastian suo barba; et non referi dii suo viazo per dirlo in Pre-gadi : disse come le galie è saue, e non alcun pericolo di morbo. Vene uno ambasador dii ducha di Moldavia, qwd vien di Roma, alozato a San Moisè, drio di la chiesa, et fo mandato a levarlo per li Cai di XL e Savii ai ordeni. Era vestito de pano d’oro. Porlo a donar a la Signoria uno mazo di zebelini numero 40 non belli; et sentato apresso el Principe, presentò la le-tera di credenza, qual si tradurà, et uno breve dii Papa, e una lelera di l’oralor nostro in corte. Voi uno medico pei* vegnir nel suo paese per el suo Signor, pagandolo eie. Vene el vichario dii Palriarcha con uno lireve auto di Roma dal Papa zercha la reformatione di monasteri, qual dà ogni ampia libertà etc., el fo or-denalodieda matina li Avogadori vadinoad exequir di serar le monache de le Verzene, dove voleno meter in una parte monache del monastero di Santa Justina. Fo lelo una Ictera, portata per uno messo dii Soprasaxo, qual avisa li Eletori esser mirati in la dieta di Franehfort, e altri avisi quello si tien ele-zerano; le qual teiere e noni io fo aldito con li Cai di X e donatoli ducali 4 per spese. Da poi disnar, fo Gran Consejo. El sier Alvise di Prioli el consier, vete che sier Jacomo Trivixan qu. sier Andrea da la Dreza, al suo secondo capelo cavò balota bianca e la ritornò in capelo per luor la d’oro sola che restava. Vnde el Consier li disse: « A sto modo? » et poi andato a sentar, fo chiama a la Signoria e fato cazer a le leze, et mandato con vergogna zò di Consejo e privà per mexi G eie. Questo è di anni. .. fo Provedador sora la camera d’impre-stedi. Fu fato 11 voxe, tulli passoe, exceplo Consejo 229* di X, Pregadi, el XL zivil. Et dii Consejo di X fo tolto sier Andrea Enzo, è di la Zonta, qu. sier Francesco, et la Signoria terminò non fusse provado, atento non si fa in luogo di sier Balista Erizo, qual però è inlrado Governador de l’inlrade, et terminò con juslicia. Tamen è alcuni zorni feno una lerme-nalion in conlrario, mediante sier Gabriel Venier l’avogador, che andò a la Signoria, videlicet fo tolto sier Marco Foscari, fo savio di Terra ferma, dii Consejo di X, licei si fosse in luogo di sier Francesco Donado el cavalier, va luogotenente in la Patria. Et sier Francesco Foscari, ch’era dii Consejo di X, rimase consier di Venecia. Non si leva il loco dii Foscari, tamen fu fato provar esso sier Marco, e fo con mormoralion grande; al presente dito sier Gabriel Venier è avogador, e in questo nulla disse. A dì 25. Fo l’aparition di San Marco. La Signoria in chiesa con li oratori Franza, Ferara e Manloa, vice doxe sier Alvise Contarini el consier, in scarlato, e li altri deputati a compagnar. Di Roma, fo letere di l’Orator nostro, di 21, el sumario dirò poi. Scrive, zercha quella electione dii Re di romani, li Electori esser reduli, e altre parlicularità, come dirò di solo. Da poi disnar, fo Colegio dii Principe, Signoria, Savi e Cai di X, in materia di frati di Corizuola ; e parloe domino Bortolamio Da Fin, dolor avochalo di frali, qual rispose a quello ha via dillo sier Nicolò Salamoi!, monstrando aquisli eie.; et siete fin bore 23 '/2; ne più se parlerà su questo. Li Cai di X voleno la vegni in Pregadi; li savi dii Consejo, excepto sier Luca Trun, voleno la resti come la è etc. Luni sarà Consejo di X, el sarà termenata sta cossa. Vene Poralor dii re di Tunis, al qual eri per sier Tomà Mocenigo, sier Francesco da Pexaro e sier Marco Foscari, judeci deputali per Colegio sopra