305 MDX1X, MAGGIO. 306 Signor; pur zonto sari el schiavo si vederi far ogni cossa per aquietar costui etc. Scrivo si provedi di darli quello esso Baylo dia aver per esser grosso eredilor de la Signoria, aziò se possi levar de lì, el non romagni in anima e in corpo con so danno e vergogna noslra che li Bayli restino cussi intrigali. E desidera zonzi el suo successor, qual venendo in ordene come el scrisse, forsi averi rnior ventura de lui. Scrive, per li ducali 500 de la pension dii Zanle, li convene tuorli a interesse per tre mexi con danno 10 per 100; però si provedi per l’avenir siano li danari al tempo de lì, per esser passi i boni tempi et ogni dì si sta per pezorar. Dii dito, di 12 dito. Come, da poi le sue di 3 Aprii, el Signor tornò de lì, stato a la caza, et vene con il bilarbeì de la Grecia, qual convegnirà esso Baylo visitarlo e donarli una vesta damaschili ere-mesin et una di scarlato; e non ha mal il modo, e dice «Idio me ajuti». Scrive,è ritornato l’homo dii Signor andò in Hongaria. Riporta quel Re non voi far la pase si ’1 Signor non li restituisse tutti li casleli li ha tolti. Si è dito, el signor Sophì ha recuperato uno castello a li confini che il Signor turco li tolse, con tajata di più di 1000 persone erano a quella custodia, odi altro non si parla che di guerra col Sophì. Per adesso el Siguor non ateude ad altro al presente che andar a caze, e si vede gran mulazion di lui luto dedito a queste cosse, nè alende a guerre. Item, scrive, el chadì de la Caramania ha scrito si ha trovalo in una grola una chioda d’arzento con 24 polesini d’oro, et una stanga su la qual era un falcon d’oro, et 7 zare di piombo con monede d’oro, et che era una porta di ferro, la qual non l’ha tochada, e crede sia altro tesoro; et come Alvise Griti, naturai di sier Andrea procurator, li ha diio aversi trovato dal de-fterdar e udito lezer la letera, e come el dito voleva di questo far arzento al Signor. Sicliè si vede tutte le grafie vien a questo Signor. Si dice era il tesoro che fo di re Philippo. Quel chadi scrive averli poslo bona custodia, aziò in ditta grotla non sia travasato etc. Da Milan, dii Caroldo secretano, di 12. Come eri monsignor di Lutrech, di Vegevene vene lì a Milan, et etiam lui Secretano ; et scrive li zonse il Crosino vien da Verona sialo al Governador nostro, dicendo a esso Monsignor le zenle nostre si meteano in ordene, et marchiavano a li confini, wnde Lutrech li fé’ dir lo dicesse forte per farsi reputalione, perchè vi era lì presente missier Visconte. Et cussi disse forte che molti l’udite. Scrive, di sguizari esser aviso, come Lutrech li ha ditto li scrive el Saoner suo / Viarii di M. Sanuto. — Tom. XXVII. nontio dii Chrislianissimo re apresso sguizari, mandalo da esso Lutrech con le letere, le quali lecle, chiamono el cardenal Sedunense et l’oralor Ispano, facendoli intender non pralichasseno con li soi capitani nè asoklasseno sguizari, perchè non li las-seriano partir dii paese senza loro ordene; ì quali risposeno non lo fariano. Et che sguizari più presto teme dii re Cristianissimo che voglino far novilade; dicendo esso Lutrech questo ha causi la fama de le zente de la Signoria nostra che cavalchavano ; poi disse è bon la Signoria lazi con effeelo cavalchar le zenle a li confini. El era lì uno dillo el capitano Lu-nardo di Napoli, qual li disse la Signoria monslra voler far cavalchar, ma non fari ; e il Secretano rispose la Signoria non promele cossa che la non vo-gli far, maxime per conservalìon dii Slado de la Chrislianissima Maesti che reputa el suo proprio ; con altre parole ut in litteris. Conclude, Lutrech voria si mandasse le zente a li confini; tamen Gri-soni hanno comandi a quelli di Valtolina stagiuo con le sue arine in ordene, sicome di questo se ha aviso per lelere dii governador di Como. Item, che 174“ el conte Alessandro Triulzi ha dito aver da uno suo da Chiarana, come sguizari non voleno dar fanti al Calholico re, etc. Dii ditto, di 12 da sera. Come ha recevulo letere da Lion di l’orator Surian nostro, per via di Bonvisi, qual le manda. Di novo, esso Secrelario avi -sa el zeneral de Milan manda al conte Piero Navaro scudi 20 milia, di quali ne sono 15 milia auti dal Faitado, al qual il Re ha venduto Sonzin.Item, è letere come lo abochamento si dia far a Moupolier si faceva, et avisi el governador di Zenoa veniva a Milan alozeri da Monsignor illustrissimo. Avisa, se è dito esser venuto uno nontio dii duca di Ferara, e che ditto Dudia etiam vegnirà a Milan. Item, scrive, è sii ditto el re Chrislianissimo aver mandato el capitano Cosajan in Desinar con fanti 2000, per far noviti in quelle parie, videlicet contra il re di Dacia. Item, manda uno capitolo che scrive il Bonvisi da Lion, qual scrive come el Gran maestro fo a Mou-pelier, el si abocò con monsignor di Chievers; non slele mollo insieme, atenderano a expedirsi etc. ut in eo. Dii dito, di li. Come in quella matina el governador di Zenoa era zonto lì, incontrato da Monsignor illustrissimo in barello, qual fu a messa a Santa Maria di Grafia, e soa signoria volse smontar, et Monsignor illustrissimo non lo lassò. Li mandò conira molli senatori, el il Triulzi è venuto più presto per reputazion di Lutrech che per altro. El ca- 20