443 MDXIX, LUGLIO. 444 a Zenoa, et Piero Navaro à mandato uno suo nc-pote a questo effecto di lì. Tamen quel Arziepi-scopo è restalo al governo et zenoesi non voleno armarle, con dir mori, zoè le l'uste, sono andale lontane assai e non lemeno. Poi se intrò su la materia di le aque. Parlò sicr Gasparo Malipiero Cao di X et provedador sora le aque, per la sua opinion di aprir Margera e far le porle apresso il caro, e rispose a quello liavia ditto sicr Luca Trun. Et lui con sicr Bortolamio Contarmi suo collega, perché sier Francesco di Garzoni terzo collega è fuora di la terra, lene lezòr la so parie. Poi sier Luca Trun iterum andò in renga, et contra-dise che non si dia aprir. Parlò ben ma fu mollo longo, tanto che fo tedioso ad udirlo, ma disse quel- lo si poteva dir, fe’ lezer molle deliberation fate dii 1324 in qua in più lempi, come apar in libro Ca-pella zercha far rarzere e serar le boche che aqua dolze non si mesia con salsa. Poi volendo la Signoria mandar fuori chi havia possession, sier Piero Zen, è sora la merchadanlia tamen ha possession et è cazado, volse parlar, andò in renga. Per I’ hora tarda fo rimesso a doman. 249 Copia di una letera da Verona scrita per domino Aìvise di Alberti dotor, data a dì 29 Zugno 1519, drizata a sier Mar in Zorzi el dotor, qual fo leta in Colegio. Magnifico et excelentissimo mio Signor et prote-ctor. Desideroso de satisfar a quanto cognosco esser per mio debito e votiva servitù obligato verso la magnifioenlia vostra, anzi verso cui l’uno e l’altro di nui domina, essendo rechiesto a batizar el conle Federico dal Verme, io per ragionevol respecti non li poleli recusar, ma assai me mossi anche perchè, havendo per moglie una neza dii Cardinal de sgui-zari, sperando per mezo suo ha ver qualche presta relatione dii successo de le guerre oltramontane e de lo successo zercha la eleclione dii re di Romani. Et così el sconzurai che, ocorendoli alcuna nova subito per uno suo messo a posta me ne desse aviso. Mi promisse, et così a questa hora per un suo messo a posta, me ha per sue letere avisato come eri a hore 18 ebbe aviso il Calholico re esser stato crealo Imperator. Da poi che, ancora zercha a una hora de nocte hebbe letere sua signoria, come certo era stato crealo; et che da poi quella matina ha presentito esser gionle letere a l’illustrissimo ducila di Bari, o voglia dir de Milano, de la creation ferma et certa. Ancora mi avisa aver sentito come sei Electori l’hanno eleclo d’acordo, salvo che il marchese Joachino Brandiburgense, che è stalo diforme da li altri, et che il populo di Franchforl 1’ ha-no voluto tagliar a pezi. Item, dice liaver notitia che la sorella dii Calholico, che era siala promessa al fiolo dii marchese Joachino antedillo, è sia datao promessa al nepole dii ducha di Saxonia, Federico nominato, perchè lui non ha tìoli; per il che dice esser avisato che il dito Duca ha voltato l’arcivescovo Treverense, el ha servilo di core il Calholico. Sotto gionse aitine, che spera del certo haver nova che lui più desidera ; il che cognosco lui significar quanto sia a la impresa contra Franza. Altro non so che scriver al presente, se non che la signoria vostra toglii le operation di la mia servitù con quella devolion che li scrivo. Non relecta, per celerità, in Verona, a dì Mercore, solenilà di san Piero, 29 Zugno 1519. In questo Pregadi veneno zoso il Colegio depu- 249* tato dii Consejo di X per examinar a la corda quel Miloso, retenuto per sodomia con la propria Boia, qual ha auto 17 sellassi di corda et nulla ha confessato, tamen poi ozi confessò il tutto. Fo mandalo da basso, et sarà expedilo per il Consejo di X, et poi di lui fato justilia. In questa matina fu ben preso in Quarantia sia relenuto uno ditto Marin Cuchia per biaslema, et etiam haver ditto mal dii Doxe, che ’l ghe incaga con la sua bareta. È da saper : vedendo li Capi dii Consejo di X tanti homicidii si fanno in la terra, ordinono mandar la leze ad execution, et che niun porti arme sotto gravissime pene, ni soldato, ni altri, si non quelli hanno licentie. Et fo ordinato a li capitani tolesse le arme a tulli, e al conte Mercurio Bua solo fu concesso lui con do altri le potesseno portar. A dì 5. La matina vene in Colegio sier Zuane Badoer dotor e cavalier, ritornato podestà di Bre-xa, vestito damaschin cremesin, et fe’ la sua relatione, et Io steli dentro a udirla. Referì come havia fato juslilia indifferenter, et havia auto gran da far per le aque eie. Perchè, poi la guerra, lutto éslà in combustimi. Disse di la terra, qual è necessaria averli bona custodia el compir le fabriche, qual compite sarà inexpugnabile; disse a che condition erano le fabriche, et quel canton Monbelo bisogna terminar di butarlo zoso, overo non, per esser il loco pericoloso, e dentro è vuoto, e quelli di Gambara à concesso a li frali di san Francesco. E sopra questo il Colegio parlò assai, e sier Andrea Griti procurator