411 MDXIX, GIUGNO. 412 Sier Antonio Trun procurator. SierZacaria Gabriel procurator. Sier Lunardo Mocenigo savio dii Consejo. Sier Domenego Beneto. Sier Alvise Dolfin. Sier Alvise Grimani. Sier Andrea Foscarini. Sier Alvise Gradenigo. Sier Marin Zorzi el dolor. Sier Zuan Maraelo qu. sier Andrea. Non. Sier Zorzi Corner el cavalier, provedador a Padoa. el due inanella. Non Idiofono. Sier Zorzi Emo procurator. Sier Alvise Pixani procurator. Sier Lorenzo Loredan procurator. Sier Hironimo Justinian procurator. Sier Doraenego Trivixan procurator. Savii dii Consejo. Sier Polo Capelo el cavalier. Sier Luca Trun. Savii a Terra ferma. Sier Antonio Condolmer. Sier Pandolfo Morexini. Sier Piero da Pexaro. Non. Sier Ferigo Renier savio di Terra ferma, amalato. Avogadori. Sier Gabriel Venier. Sier Benedelo Zorzi. Sier Marco Antonio Contarmi. Copia di una letera scritaper la Signoria nostra al ducila di Ferara, dolendosi di la morte di la moglie, la qual fo fola di papa Alcxandro sexto spagnolo. Leonardus Lauredanus Dei gratia dux Ve-netiarum etc. Illustrìssimo et cxcellentissìnio domino Alplionso Estensi duci Ferarice, filio nostro carissimo salutem et dilectionis affectum. Cum summa displicenlia di l’animo nostro, questa matina liabiamo inleso la morie di la illustrissima sua consorle, la qual nui aniavemo el prosequivemo cum summa benivolenlia per le singular el excellenle conditimi che erano in Sua Signoria, el sapeverno esserne da lei opimamente corisposli. Per tanto, con tutto il core si doleino con la Excelentia vostra, come se havessinio perduto una propria figliola per l’amor paterno che a l’uno et l’altro portiamo; ma cognoscendo nui questa cosa esser naturai el che da alcuno non si po’ fugire, et considerata ctiam la ante acta religiosa vita di Sua Excelentia, el dolor nostro se è alquanto mitigalo, et cussi pregamo Vostra Signoria che iu questo caso così acerbo vogli usar de la solita el naturai soa prudenlia, mitigando el dolor suo et confermandose cum el voler dii nostro Signor Dio, al qual ogniun die acquiescer. Data in nostro Ducali Falatio, die 27 Ju-nii, Indictione septima, 1519. A dì 29, fo san Piero, la matina non fo alcuna 232 letera da conio. Da poi disnar, fo Pregadi. Vene sier Marco Antonio Trun procurator, non solito a vegnir, et sier Nicolò Trivixan, fo podestà a Torzelo, qu. sier Piero, perchè avanti l’andasse a Torzello dia venir in Pregadi uno anno per esser sia Soracomito, el ta-men de jure, hessendo sta in uno rezimento, non poi più tornar in Pregadi. Fu posto, per li Consieri, dar il possesso di una abazia a san Stephano extra muros di Spalatro al reverendissimo Cardinal----et questo alias per la riserva data al reverendissimo Pisani per lelere di la Signoria, perii vachar di domino Geòrgie di Uberli episcopo nostro; il qual episcopato l’ha auto dal Papa esso Cardinal ; et dita abazia è curata, et il Pisani quella renonciò in man dii Papa, ut in parte, et fu €jpresa : 105, 19,9 non sincere. Di Roma, di VOrator nostro, di 16. Come, hessendo morto in quella note lì a Roma lo episcopo di Are oralor dii duca di Ferara, fo col Cardinal Cornelio dal Papa'a pregar Soa Santità la desse al reverendissimo Pisani per la riserva sua. 11 Papa disse averla promessa al Cardinal Ragona con pen-sion ducati 500 a l’anno al Cardinal Ursino, nè li valse persuasion e dir Are è solo di la Signoria. Il Papa disse non lo sapeva, credeva l'usse soto il duca di Ferara, dicendo averla promessa né sapeva revo-char; el cussi in questa matina la dete in Concistorio. Item, ricevete lelere di parlar al Cardinal Armelino, per i sali di Brexa far creditor quelli zenlilhomeni di chi erano eie. Li parloe ; il qual disse voleva do