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MDXIX, MARZO.
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    zulo a la leze, qual le’ iezer, presa noviter dii 1515, la leze dii 1515 a di 30 Alazo in Pregadi, die quelli Patroni cazeno a la pruova siano privi di patroni soracomiti e capitani per anni 10; pagino ducati 200, e ’I terzo sia di Avogadori e do terzi di l’Arsenal nostro, e tutto el danno vadi ai Patroni; con altre clausole ut in parte. 11 Guoro cazete per la desubedien-tia a Valenza di vegnir in galia al tempo di quel corsaro, l’altra di non aver voluto comprar la gomena.
        Fo poi lelo una scritura lata in spiaza di Valenza per (juesto Capitano col Consejo di XII, videlicet che Alvise Tinto consolo nostro de lì, per aversi operalo ben eie. babbi di mercadantic in terra di nostri mezo per 100 eie. utpatet in ea. Et li Consieri voleano meler la ponfernjazion ; el Consejo mormorò e si tolse zoso.
       Fu poi posto, per sier Domenego Trivixan el cavalier procurator, sier Alvise da Molili procurator provedadori sora el Monte Nuovo, la parte di cave-dali conditionali eie. El lezendola la mità, vene sier Francesco Falier cao di X, sier Alvise Contarmi consier, sier Gabriel Venier avogador stati a certo Colegio di uno monetario, et li Cai di X mandono a dir a la Signoria lieenliaseno el Pregadi e facesse restar el Consejo di X simplice. Et cussi si veue zoso a bore 2*2, e reslò el Consejo di X suso.
       Et perchè fu teiere di Treviso dii zonzer di oratori hongari lì con cavali 40, et veneno in questa terra, et ozi se parlino per Meslre, fo chiama, avanti si lezesele letere, 30 zentilhomeni cavalieri, dolori e altri tutti di Pregadi e Zonta, tra li qual do da cha’ Sanudo, sier Antonio mio fradelo e mi Maria Sa-nudo, et ordenalo da malina si vadi a Margera, el condur li diti oratori a la sua habitalion preparata, el si vegneria a bora di venir a Gran Consejo, qual sarà doman.
        In questa malina, fo in Colegio quel prolhonola-rio di Gambara che eri fo a Gran Consejo, dicendo è boti servitor di questo Stado. Il Principe li fece careze, et par voy esser bon marcbesco.
       Vene etiam uno oralor dii marchexe di Mantoa, domino Donato di Preti cavalier, con letere di credenza, dicendo el Signor suo si mandava a racoman-dar a questo excelenlissimo Stado, etera venuto per contar con li Provedadori al Sai di debito ha il Marchexe et far la salisfalion ; et cussi conloe et saldò il suo debito.
47 ' A dì 22. La matina vene in Colegio sier .luslo Guoro, fo patron in Barbaria, qual eri cazele a la pruova, inzenocbiandosi al Principe, suplicando sia
ajutalo, com'e fu fato con sier Ferigo Morexini e compagni, patroni in Fiandra, cazeteno a la prova, et sier Antonio Justlnian dolor avogador intromesse e lajò quel Consejo. Li fo dito andasse eie.
   Vene el conte Zuan di Corbavia, solicitando la sua expeditione. Ila aviso di Dalmalia che vieti fato molti danni da turchi e marlelossl, che se lui fusse non seguiria etc. Il Principe disse li Savii havea lai cargo e lo expediria el primo Consejo di Pregadi, perché cussi se convien far.
   Vene Porator dii Chrislianissimo re per cosse particular, al qual fu lelo uno aviso si ha da Trento da alcuni foraussili, portato in Colegio per sier Andrea Trevixan el cavalier, consier : come sguizari hanno fato 12 milia fanti contro el duclia di Ver-timberg, e che dia vegnir 500 lanze dii Chrislianissimo re etc. ut in eis.
   Vene el Legalo dii Papa episcopo di Puóla, per certi preti è in presoti, per el Consejo di X, complici con el prete di Maran fo impicato, pregando la Signoria siano expediti, non è in dolo, perche essendo saria slà falò di loro come fu fato dii prete fo api-chato. 11 Principe li rispose se saria con li Cai per farli expedir.
   Vene l’oralor dii duella di Ferara, domino Ja-como Tebaldo. Ila letere dii Signor, voria in li nostri porti li navili dii suo Ducila fusseno exempti di daci, che per esjser iìol di questo Illustrissimo Stado, la Signoria nostra poteva ben concederli questo ; con altre parole, a le qual el Principe consultato Colegio rispose tal cosa noti se poteva far senza gran danno di nostri daci, et se volea seguir quello si è consueto far zà longo tempo.
   Vene l’orator dii marchexe di Manto?, domino . . . . venuto etiam eri malina in Colegio, qual è venuto per contar con li Provedadori al sai di quanto è debilor, si doleva che li per Avogadori extraor-denari non si poteva veder i libri. Unde fu mandato a dir a dili Avogadori dexeno diti libri, azió el pre-falo ambasador potesse esser expedilo.
   Vene domino Zuan di Saxadello condulier nostro alozalo sopra el Polesene, el ave audientia con li Cai di X.
    Et in questa matina andasseno a Margera li sot-loscriti zentilhomeni, chiamali eri in Pregadi, contra tre oratori vanno iti Hongaria, etiam è destinati coti letere credential a la Signoria nostra, el sono con persone 70; sono nobeli primari, zoè prothonotari di Hongaria, ma laici tulli Ire.
   Eri sera arivono a Meslre a l’bostaria, e sier Marco Antonio Venier el dolor li fece le parole, et