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MDXIX, ACOSTO.
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     sejo di X alcune parie zercha il dazio dii vili e con-Irabandi si fa, e altro.
        Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonla, et fo lecto le letere di Roma et di Spagna.
         Fu posto per li Cai di X iterimi la parte di tuor di danari dii Consejo di X per dar li ducali 3000 a
     li	frati di San Zorzi. Ave ... et non fu presa, non ave
     il	numero. Fo balotato do volte, et questo per li partesani hanno li frati di primi di la terra.
         Fu posto, per li ditti, disfar la Torre di Malgera, e di quelle piere far li volli di PArsenal nuovo, zoè
     li	pilastri, el non fu preso. La qual parte fo aricordata per sier Alvise di Prioli savio dii Consejo, e sier Hironimo da Pexaro, è dii Consejo di X, et Prove-dadori sora l’Arsenal, et non fu presa.
        Fu posto una gratia di sier Zuan Barozi di sier Francesco debitor di le 30 et 10 per 100, di pagar di Monte novo ; et non fu presa.
         Fu posto, per li ditti, provixion a uno Paxin do Pasinis da Maran benemerito, qual ha perso tulio il suo el etiam voleva dar Maran a la Signoria e fo scoperto, vidclicet Phahi ducati 12 al mese a page 8 a l’anno ; e fu presa.
346 Fu posto, per li ditti, che li Auditori vechii, dii suo salario siano compresi in li ordinarli da esser pagati a li Camerlengi di Comun, justa la parie dii Gran Consejo; et non fu presa.
          Fu posto licentiar alcuni di Friul, castelani, e altri, fati venir in questa terra al tempo di sier Lazzaro Mocenigo luogotenente per custion fata tra loro, vi-delicet che li è sta posto pena per li Cai di X non fazino più rissa, et cussi habiuo ad observar, e possi-no tornar a caxa. Fu presa.
         Et in questa malina, in Colegio, li oratori di -la Patria dii Friul, venuli per dir non poleno più durar per non aver le loro inlrade, possesse per i nimici. Hor il Principe li disse dovesseno sofrir fin questo Novembrio. Li deputali dieno redursi a Verona a ultimar queste diflerentie; et cussi fono licenliali a tornar a caxa.
        A di ultimo. La fnatina, in Colegio non fo alcuna lelera, solum verificato quel fo ditto eri, che sier Nicolò Juslinian qu. sier Marco, qu. sier Bernardo cavalier procurator, stato prima marcadante poi bailo a Costantinopoli, insieme con sier Hironi-nimo Falier qu. Toma era mercadante de lì, a dì 4 di questo erano zonli a Corphù, venuti per terra con cavalli 22, et aspelavano pasazo per passar di qui.
        Et sier Piero da chà da Pexaro da Londra qu. sier Nicolò, vene in Colegio e fe’ lezer una letera li scrive esso sier Nicolò, qual fo leda, data a Corfù
a dì 4 dito, il sumario è questo. Come era zorni
26	inanellava di Andernopoli, et 4 zorni avanti il Signor turco si era levato de lì e andato a la montagna verso Galipoli in lochi freschi, poi dia ritornar a invernar de lì. Et che lui li havia basa la man avanti el si partisse : el qual havia l'alo una letera a la Signoria in soa comendalion, la qual lelera lui Nicolò P ha apresso di lui. Scrive erano rimasti li bassa e la Porta lì in Andernopoli, el clic lien cerio si farà liosle et impresa conira il Sophi; e questo perchè è zonli do soi capitani con 20 milia persone a li confini, e il signor Sophì si dice è di qua di Tauris con altre 10 milia, el era amalato di mal franzoso.
F.1 quai Signor turco voi andar conira di lui, et non si partir fin non ulliriii P impresa. Scrive, avanti il suo partir, erano venute lelere a li bassà dii sanza-cho di Alepo, come erano deli ducati 16 milia in 346* oro per li tributi di Cypro : et volendo li bassà fus-seno venetiani, fo gran contrasto : pur lui sier Nicolò se interpose dicendo si pagerà il costo di la stampa, et cussi fo conzà la cosa. Questo avisa perchè poiria esser quel schiavo dii Gran Signor, vene per li diti danari a Venecia, non fusse slà expedito. Avisa, come il Baylo novo zonse a Conslantinopoli, e li bassà
li	haveano fato intender dovesse venir in Andernopoli ; al qual li sarà fato gran querele, maxime per la fusta di la Valona et altri danni. Idio li ajuti ! Et non liavendo libertà di spender et spander, slarà mal le cosse sue. Scrive come a Costantinopoli si lavora l’armala, el le galie sotil è in aqua, qual tutta via si va conzando, et si le cosse dii Sophi non impedisse certissimo a tempo nuovo l’è per ussir. Idio ajuti la Cristianità ! etc. Le zenle dii Signor va suso con mal animo.
    Da poi disnar, fo Consejo di X simplice, et parlino Ira li seeretari ordinari ducali 114 vachadi per la morie di Polo Zotarello, parte dii salario havia Zan di Vido e il salario di Nicolò Gambo qual atendeva a la bolla, era dodissimo in far versi faceti, et eri morite.
    Fu asolto un oficial, era slà retenulo per aver strazà il zipon a sier Marco Antonio Zorzi, et cussi fu lassato.
    Fono fati li Cai dii Consejo di X per il mese di Septembrio: sier Piero Capello, qual è dii Consejo nuovo inlrato in loco di uno inanellava, sier Daniel di Renier el sier Hironimo da chà da Pexaro stali altre fiate.
    Noto. Li zentilhomeni fono mandati per il Colegio a Padoa a far l’estimo, over estimeto, essendo tra loro in dubio come debano cavar fuora o per Pesti-