m MDXIX, APRILE. Luca da Sibinico so’compagno in Casleinovo, venuto ozi con la barza Coresa dal Zanle, tamen partito ozi sono zorni 8 da Modon, constituto ut supra et dimandalo di nove, disse : Aver visto Zobia, fo 8 zorni proximi, a Porlolongo 6 l'usle turchesche, et aver parlato con uno cusin zerman, qual è janizaro a Modon, qual ge disse che diete fuste con le con-124 serve non podevano venir a Modon, perchè el Gran Signor le perseguitava ; qual sono fuste grosse. Disse etiam, che siando lui a Modon, vene uno orator con zircha 20 cavali benissimo in ordine, cum particulari, et uno haveva uno faziol rivolto el volto, qual se diceva che era el Gran Signor, et questo lì afermava dito suo cusin ; nel qual loco se faceva gran quantità de pan et si aspelava l’armala, vele 60 sotto Cortogli capitano. 1251) Fu posto, perii Savii dii Consejo e Terraferma, una lelera a lo. illustrissimo Governador nostro a Verona in risposta di sue ricepute eoa li avisi di sguizari, di che n’è state gratissime, pregando voy perseverar, et havemo inteso Popinion di Soa Exce-lenlia esser, sguizari non furiano conira il Stato di Milan, irupliou ; ma fanno questo per favorir la eie* ction dii re Calholico. Pur, havendo inteso per lelere dii Secrelario nostro a Milan, monsignor di Lutrech dubitar ditti sguizari non calino, però ne ha richiesto vogliamo meter in ordine le nostre zente et farle cavalchar a li confini di brexana et bergamasca, etiam far fantasie, et mandava li a Verona da Soa Excelentia domino Pompeo di Castion: però li seri -verno soa signoria voy meter a ordine la sua compagnia, et havemo ordinato a li condulieri nostri va-diuo a le loro compagnie nel brexan e Bergamo, et manderemo capi di fanti a quelli confini, perché seguendo altro si possi ajular il Slado di la Clirislia-nissima Maestà, che non maucho desi ¡eremo dii nostro proprio. Ben pregamo Soa Excelentia vogli scriver a Lutrech non si fazi movesta si non il bisogno, el per non mover sguizari a far qualche iru-tion, vedendo farsi per la Signoria nostra queste preparation'; con altre parole. Item, una letera al Secrelario nostro a Milan in risposta di tre sue, et se li avisa quanto havemo or-dinà a Jo illustrissimo Governador nostro e a li capi di altre zente condutieri nostri, vengano a le loro compagnie in Lombardia et mandemo capi di fanti etc., sichè non senio per inanellar in ogni cossa, e (1) La carta 124* è bianca. digi questo a Lutrech. Item, una altra lelera a l’O-ralor nostro in Pranza, comunichi col Christianissimo re la proposta ne ha fato Lutrech el la risposta a quello femo per mantenimento dii Slado di sua Cristianissima Maestà in Italia, che non senio per inanellar; con altre simili parole. Contradise sier Zorzi Emo procuralor, et fe’ una bona renga, questo è un principiar la guerra e non fa per nui, et sguizari non farà iruplion nel Stado di Milan s’il re di Pranza non vorà con le armi farsi Imperator. Biasemò la lelera si scrive al Governador, ma ben far li rectori nostri ge ’1 dica etc. Et li rispose sier Andrea Grifi procurator savio dii Consejo, era in setimana, facendo gran paure, non irilemo Pranza, et che Lutrech è di natura subita, farà mala relation al Re si noi vederà effecli : laudò esser con Franza uniti, laudò il Governator nostro, di primi consegj de Italia, et li scrivemo a lui che à il nostro Stado in le man, dicendo questa è cosa di necessità a farla, et prender le lelere, maxime per questo aboehameiito si fa dii Gran maestro con Chie-vers etc. e poi semo ubligati per capitoli ajular quel Stado; con altre parole etc. Poi andò in renga sier Alvixe Mozenigo el cava- * lier, è di la Zonta, e disse di comedie fate in Franza che la Ibrleza con la sapienza era unita, videlicet Franza e hi Signoria; però si usi di la sapientia scriver in Franza del pericolo l’intra per questa eletione (tessendo la Germania et sguizari eoulra de lui, e avisarlo, come boni amici, perché senio in una nave lutti do che semo per anegarsi, e non intrar in guerra perchè Franza non poi esser electo eie. Ha auto consejo da donne; non è mal avisarlo come Savii; tornea ajutar quel Stado al bisogno, perché sguizari non si moverà si Franza desisterà di voler esser electo ; con altre parole. Comeniorò la natura di francesi; è sialo orator in Franza; havemo perso, havemo vinto ; disse dii Governador nostro non scriverà a Lulrech, ma si meterà in ordine; e narò dii signor Zuan Jacomo morto in Franza, qual fe’ Misocho canlon de sguizari; con molte altre parole. Et li rispose sier Lucha Trun savio dii Consejo. Fe’ una longa renga, e non saria consejo di Savii dirli si tolesse zoso. Laudò le lelere si scrive; andò drio parlando et pochi l’udiva; era hore 24. Ioharia parlato si non era 1’ hora tarda e il Consejo infastidito, a persuader in tanta materia (si attendesse fino) Luni, per liaver risposta di la letera fo scrita a Mi* lan a dì 25, et per aver una allra letera di. Milan, poi per saper quello harà dito domino Pompeo da Castion al Governador. l'amen non parlai, e tamen