477 MDXIX, LUGLIO. 478 za. Dice che 1’ Orator noslro, è in corte di Franza, si porla bene, è amato dal Re e tutta la corte etc. Dii ditto, di 12. Come ha ricevuto nostre di 8, con lelere di importunila, vanno in Pranza. Subito mandò per la Fanochiera per spazzar le ditte lelere per le poste regie, et cussi le spazoe. Et Lui rech li mandò a dir non lo sapeva, ma solum erano importante ; et cussi eri a bore "22 fono spazate, e prestissimo sarà lì. Poi la malina a la messa, Lutrech li disse quello voleva dir tanta pressa, dicendo over è qualche «viso o qualche aricordo di la Signoria al Re, saria sta pur bon si sapesse, per esser di qui l’interesso dii Re; tien sia qualche aviso. Poi Lutrech li parlò zerca la venula dii re di Romani in Dulia per andarsi a incoronar, dicendo « non altroché do passi ha a vegnir, o per Verona, o per Friul. Per Friul non lo so; ma Verona li obsteremo che ’1 non porà passar, volendo venir con le arme. Però scrive a la Signoria, che quanto a la guerra mi basta l’animo a farla senza suo conseglio, ma in cosse di Studo sono 268* savii, mi riporto, et la prego non manchi di conse-jarmi quello si habbi a far, perchè la Signoria ha bon Consejo : et che quello scrive al Re me lo avisi a mi, che qua importa al Re che se intenda ». Scrive, aver parlato col capitario Perenti», qual è al contili di Fiandra, qual ha ditto aver parlalo al Re zercha tal electione, e Soa Maestà disse : « Parie, perchè non voresli fusse electo? > Scrive esso Lutrech si partì omnino per Caldiero, zoè a Cremona, e de lì tuor la predila aqua. Di Spagna, di l’Orator nostro, date a Bar-zelona, a dì 22 Zugno. Zercha le ripresaje. Come fu a pranso con monsignor di Chievers, qual poi di-snar mandò per il Gran canzelicr e li Consieri di uno e l’altro Consejo, o fu tratato la materia, e disputato per quelli dolori hinc inde. Per soa signoria lo deliberalo che dilli doctori venisseno a caxa di esso Oralor per tratar tal cossa, e justillcarsi di da- lli, perchè poi il Re faria quello li parerà per conservar l’amicitia con la Signoria Vostra, et cussi veruno. Fu etiam domino Francesco da Tolmezo,- qual parlò le raxon nostre, sicome lui ad plenum scrive. Poi introno sopra la letera si dia scriver al Viceré di Napoli. Disseno averla scrita in bona forma, sichè de li potrassi far juslitia. Scrive, aver parlalo con l’orator dii re Chrislianissimo, il qual li ha dillo come havia scrito lelere al suo Re di l’aparato di guerra si faceva, el mandalo per corier a posta. Par da le posle da questo Re posle non è slà lassato passar, e col proprio cavallo è ritornalo a driedo, per il che esso oralor andato a pranso con Chievers si ha doleslo, dicendo lutti passa e il suo è relenulo, per il che esso Chievers si scusò e fece pulente che li soi corieri polesseno andar al suo piacer. El esso Chievers li parlò con grande Immanità. Item, di la electione, par la praticha non siegui et questo re Ca-Iholico non surà electo. Scrive, aver dal Consolo noslro di Valenza, come erano venuti alcuni capi per far fanti 300 per uno per melerli su l’armada e mandarli a Napoli, capitanio il conte di Capra, e che lì in spiaza erano zonle do barche di bole 500 l’una per cargar dilli fanti, et erano zonte altre nave a quelle riviere per far questo effecto di condur zente 2£9 a Napoli, et a Cartagenia erano zonte 6 bandiere con fanti 1800 per montar su dita armala. Item, a Malicha era slà- fato provisTon di arme et vituarie el orzi per dita armada, su la qual sarà 500 lanze. Item, di Navara ha aviso di uno amico (idei, come fanti 900 erano a Carlhagenia reduti per montar su ditta armada. Item, scrive, l’ambasador doveva andar in Auglia, è stà dal Re expedito et partirà fin zorni 4. Scrive, molte fuste di mori sono in quelli mari, et fanno danni apresso Valenza, et le fusle grosse passono davanti Barzelona trazendo artellu-rie, et nulla se li poleno far, che fu gran vergogna. Diceno hanno bisogno di aqua, fanno ogni cossa per averne, el vanno lege G lonlan di qui a tuorne, dove per il Re si manda homeni da cavallo e da piedi per devedarli; et cussi se inlende esserne di le altre a Piombino. Scrive, come è solicitali quelli a compir le carte per poter andar a Valenza, et è slà bisogno prolongar 10 zorni, e Chievers li ha dillo nui spe-ramo in l’imperio, e si convegnirà, seguendo il caso, esser occupali in questo. Item, zercha li foraussili hanno dimandato danari al Re, per il che Soa Maestà li hanno expedili con lelere a Philinger che li dagi ducati 4000 acciò possino viver, dicendoli questi vi basterà fin Seternbrio, et compili venite dal Re che vi provederà lui dii resto. Scrive, il Re è stato amalato zorni 10 con fluxo e febre; è varilo, si tien ave-rà curia vita. Dii ditto, date a dì 2 Luio. Come tandem quello che la sua nave fo condula in Cypro ave mandalo dii Re, e fo necessario udirlo, e vene da lui Oralor dicendoli le raxon sue. El Tolmezo difese la Signoria, tandem le raxon mandatole in scriptia non basta; sichè saranno conira la Signoria. Suplica li sia mandato altre juslificaliou in tal materia. Scrive, lo arziepiscopo di Saragosa è venuto de lì per acelerare le carte, qual il Re voi siano acelerate, et il Canzelier li hanno dito che Luni aspetano la nova di la electione, qual sarà in questo Re, però siano