5» MDXIX, MARZO. eo ¡ni allocarsi con monsignor di Chievers poi carlevar; pur certo si abocherano. Domino Galeazo Visconte si parte de qui e torna a Milan non ben satisfato da questa Maestà, perchè Soa Maestà non atende ad altro che a questa electione etc. Noto. In dite letere di Franza, è questi capi non notati a i so’ lochi. Prima, quando Ruberie! disse: « Non avè dò la risposta in scriptis a Telegnì » disse: <t Fate per poter zonzer quello vi par suso ». L’Orator rispose : « Questo non si fa in la Republica nostra ; ma non si consueta dar risposta in scritura, ma ben lezerla do c tre volte e quanto li piace ». Item, in coloqui col Gran maistro, disse: « Quel dir non obstante seti stati su gran spexe eie., è un tajar la strada al Re a domandar danari ; sichè questa risposta è streta, riservata et zeneral ». Item, li fo richiesto che la Signoria lenisse modo che danari mandava il re Catholico in Alemagna non pasasse per via di banchi a Venetia. Item, l’Oralor conclude in sue lelere, che l’ha auto il più calivo zorno habi auto in vila sua, vedendo il Re non si contentar di lai risposti». A. dì 15 La matina fo lelo in Colegio letere di Franga dì V Orator nostro da Paris, di. . . In materia di monsignor di la Cleta, per li danari dia aver da brexani molto calde etc. ut in ea, concludendo monsignor di Rubertet, die non si dagando la piezaria a Milan, justa lo acordo, si farà represaja contra brexani etc. Vene in Colegio il conte Zuane di Corbavia olim stipendialo nostro, qual è venuto in questa tera con una bella compagnia di forsi 30 di soi, ben vestili, belli homeni corvati e di bona ciera e grandeza, con penachi in testa. Era in la sua compagnia sier Bernardo da Leze qu. sier Jaeomo, qual ha una soa sorda per moglie. Dito sier Bernardo è in caxa soa, e alozato con persone 22. Et sentalo apresso il Principe, disse come l’era venuto per far reverentia a la Signoria, de la qual è servitor, e che lui ha el suo stato a le frontiere di Turchi, i quali con marie-lossi e altri coreno ogni di in Dalmata, et lui li è a l’incontro; ma bisogna l’ajuto di la Signoria, con darli stipendio eie. Il Principe li fe’ bona ciera, dicendo si saria con li Savii e si consulterà. Questo è di età anni... : ha moglie promessa la neza del cardenal de Strigonia hougaro : ha madre viva, madama Dorotea, et ha li soi casteli in Corvatia, vicini a Zara. Fu lelo la lctera tradula di morescho in latin dii re di Tunis, la copia scriverò di solo, è molto longa. (i) La carta 31 * è bianca. El li Consieri andono a Rialto a incantar le galle di Barbaria. Et la prima fo tolta per sier Francesco Justinian di sier Ah ¡sé per ducati 901, la seconda per sier Piero Donado qu. sier Bartolamio qu. sier Antonio el cavalier per ducali 1000; sichè Domenega si farà il Capitano, et molti fa procura. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consu-lendmi di scriver in Pranza in risposta di le letere si ha auto. A dì 16. La malina non fo alcuna letera. Vene Pambasador dii re di Tunis, accompagnato da 6 zenlilhomeni vestili di scadalo, dolori, el sier Alvise Pizamano che sa la lingua, el expose quello richiede il Re, videlicet, die si mandi el Consolo nostro a Tunis prometendo farli bona compagnia, et cussi li merchadanti anderà, et si mandi le galie dii Irafego, come si consuetava. Et perchè per le ba-lalazion li merchanli non vorano venir, el suo Re l’ha mandalo de qui ben istruito di tal credilidi nostri, con i qual voi contar e acordarsi. Fo interprete Hironimo Vianello stato assa’ anni a Tunis, et el Principe rispose che ’I fusse el ben venuto, el si vederi, e laudò contasse con li creditori, aziò Tunis non fusse balalato. Noto. Eri vene sier Nadalin Contarmi qu. sier 32* Lorenzo, stalo a Napoli con una sua nave, et referì alcune cosse li havia dillo el Viceré, videlicet che non li piaceva l’andata de li di domino Francesco da Tolmezo dotor per causa de le rapresaje, dicendo saria stà mejo aver mandato qualche uno secrete che publiee, perchè si subleverà alcuni che stanno taciti eie. Item, disse come el conte di Chariali li à parlalo, e datoli favor in ogni cossa l’ha richiedesto, e fatoli privilegi nostri judichi le diferentie hanno quelli de lì con nostri, che prima non judicava, el li ha parlalo è bou servitor di questo Stalo, e desidera farli un zorno una cossa agrata; ma che el sa ha mal nome in questa terra. Si scusa, ha fato l’ofìcio come bon ambasador del suo Re etc. pregando la Signoria voy farlo pagar di un suo credito l’ha a Verona di ducati'300 conira un veronese videlicet.... E altre parole disse che ’1 Principe e Colegio ave piacere intender. Questo ò stato lì a Napoli con una sua nave etc. Da poi disnar, ozi fo Consejo di X con la Zonta. E nel Consejo di X simplice feno salvoconduto a Zuan Fermali, fo scrivan a le Cazude, di do mexi, qual se oferisse trovar ducati 40 milia, con questo, trovando li dili 40 milia ducati babbi salvoconduto per 101 anno; el qual Zuan Fermali è a Ferara per honficidio.