571 MDX1X, AGOSTO. 572 recapilo, et vanno dicendo con altri banditi che ’1 re novo di Romani farà assai etc. Et certo si ha auto recapito a Palazuol e a Fernengo in bergamasca. Lui Secretano ha scrito dì questo a li reclori di Bergamo, et ha inteso li ditti è pasati sul milanese con altri banditi, dubitando di nostri oficiali. Scrive, ¡1 conte Piero Navara, partilo di Fran/.a, si aspella a Zenoa, e il re Chrislianissimo vien a Milan, et prima a Lion; per le quali voce le biave de lì non è bassate, licet questo anno sia bona annata. Di Pranza, di sier Antonio Justinian dolor orator nostro, date a Melun, a dì 5 Avosto. Come, poi le ultime scrisse, è stato con la illustrissima Madama, con la qual sì alegrò di la sua valitudine et òomunicoli le nostre dì 16 Luio. Disse Soa Excelenlia il Re averli ditto il tutto, et Soa Maestà è ben satisfai di la Signoria nostra, et il Re ha fato e voi far otìcìo con il Pontefice per intertenirlo, e conseja la Signoria fazi questo instesso, dicendo il Re fa tutto il suo fondamento su la liga l’ha con la Signoria vostra, con la qual voi perpetuar sempre, nè mancherà mai de atender a la bona pace et quiete, dicendo lenir il Calholico re electo re di Romani vorà pace con ogniuno, et ch’el re Cristianissimo si promete di la Signoria, et esser letere di Roma eh’ el Papa è fermo con il re Chrislianissimo in la union, el aver spazà uno nonlio a sguizari per averli con noi, et che ’1 re Christianissimo li ha spazà per le poste al Papa monsignor di San Marzel ; la qual partita hora-inai è nota a tutti, ma non sanno la causa. El l’arzi-328* vescovo Ursino ha auto dal re Chrislianissimo franchi 6000 a l’anno di pension Ira lui e altri di la sua caxa, et 4000 scudi di benefici nel dominio, et ricompensò de P ¡Dirada P ha sotto il re Calholico in caso li fosse tolta, et scriver al Papa per farlo Cardinal, e dà P hordine per uno di la caxa qual lui vorà e la protetion dii loro Stato. Scrive, è zonto lì per aqua. Il Re non ancora zonlo, ma restalo mia 4 lontano, perchè la serenissima Rezina li è venuto (lusso, e si tien non veruno qui, ma anderatio di longo a Bles. Lì a Melun è il Legato e altri oratori, et si partirono seguendo la corte, ma solicita la expe-dition dii successor suo etc. Dii dito, pur di 5, drizata a li Cai di X. Come, parlando con la illustrissima Madama, li comu-nichò l’andala di monsignor di San Marzel al Papa in stafela, il qual, s’il non potrà far altro, vederà come si trova il Papa con il re Chrislianissimo. E parlando di far liga, scrive, lui Orator a questo nulla rispose per non haver ordine di la Signoria. Disse poi la leniva che il re Calholico sarà disposto a pace, perché tutti eh’ il governa è di questo voler etc. Et cussi vede li altri principi chrisliani. Et poi parlò sier Andrea Trivixan el cavalier consier per la soa opinion, e dii Grui contra la in-dusia. Demum parlò sier Alvise da Molili procura-tor per la sua e di compagni lelera, danando quella dii Trivixan, facendo gran paure. Et poi parlò sier Francesco da cha da Pexaro savio a Terra ferma, qual voi l’indusia, e fé’ una longa e bona renga, el insieme con sier Tomà Zorzi dolor consier, messe l’indusia prò nunc. Et sier Antonio Condolmer e sier Nicolò Zorzi savii a Terra ferma, vedendo tutti biasemavano la soa opinion, introno in la opinion dii Trivixan et Griti. Era zà meza bora di note, andò in renga sier Tomà Mocenigo savio a Terra ferma, e parlò per la parie di Savii, et pochi 1’ udite. Poi andò in renga sier Marin Morexini, foavogador, qual è di Pregadi. Domandò l’indusia grandemente, confortando il scriver ad ogni modo, et era hore una e meza dì nocle. Andò le tre opinione. Niuna non sincere, niun dise di 329 no, 50 di sier Alvise da Molili e altri nominali, 68 di sier Andrea Trivixan el caralier consier e altri, 81 dii Zorzi e Pexaro di l’indusia. Iterum balotata, niuna non sincera, 96 di P indusia; 103 di la letera dii Trivixan e compagni, et questa fu presa. Fu posto poi, per sier Andrea Trivixan el cavalier consier e li Savii, una letera in Franza con avi-sar l’Orator nostro digi al Re come ne fo promesso dì far paxe et inlelligenlia per Spagna, sicome vederà per la copia di la letera, et nui col Senato li liavemo risposto repudiandola, perchè volemo esser sempre con soa Cristianissima Maestà etc. ut in litteris, con altre parole. Ave 10 di no, 170 di si. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savii, uno altro capitolo in le lelere di Spagna, quanto a le do peze di panno veludo, e do di raso rechieste per quel Gran canzelier, nui senio ben contenti mandarle; qual per non ne esser di quelli colori et sorte se li farà far, el li averà quanto prima sarano compiti. Fu presa. Et si vene zoso a hore 2 di note. . In questa malina in Rialto fo vendudo tre poste di l'acqua di la Rosà, per il precio solito di Monte nuovo, a sier Sanlo Trun di sier Francesco, a sier Piero Morexini qu. sier Hironimo da Bassan, e sier Andrea Dìedo qu. sier Antonio, per ducali 2900 P una. A dì 10. Fo sanlo Alvise, iu la qual chiexia eri 3301' a vesporo comenzò il perdou di colpa e di pena ole- (1) La carta 329 * è bianca.