321 MOXIX, MAGGIO. 322 materia sia deduta al Pregadi dove intervegni li avochali fiscali; et ben aldìte le diferenlie et difi-cullà di cadauno, poi li Consieri e altri di Colegio et Provedadori al sai possino meter parte: et fu presa. Fu preso che sia intima a li frati di San Zorzi Major, per le possession, intervenendo Corezuola, che il giorno drio la Sensa debano venir in Colegio con le sue raxon, scriture et avochali, acciò si possi terminar in quesla materia etc. Di Roma, fo letere di l'Orator nostro, di 18. Verificha la morte dii Gran maistro di Franza, e allre parlicularilà come dirò di solo. Itern di Napoli, dii secretario Dedo, di 14 etc. A dì 24, fo letere di Franza, di 13, di Milan di 21. Il sumario di tulle dite lelere scriverò, lete sarano in Pregadi. Di Ragusi fo leto una ¡etera di Jacomo di Zulian, di... Scrive a sier Andrea Grilli el procu-rator : come era venuto nova de lì che li mamaluchi dii Cayro e la Soria erano sublevati e lajato li lur-chi a pezi, et quello dominio rebellato al Signor turco. Et fo sagrametità il Colegio, acciò tal zanze non fusse dillo per la terra. Fono alcuni parenti de le monache di le Verzene in Colegio, a dolersi che dite monache non voleano fusse poste altre monache lì, ma ben serar quelle e redurle a Observantia. E il Principe li cazono via, dicendo non volerli aldir, et si voi obedira le parie prese nelo Excelentissimo Consejo di X. Parloe sier Antonio da Canal el vechio, et sier Ilirommo Que-rini el grando : unde loro senza dir allro si parlino e veneno via. È da saper: in Santa Anna, poi diviso il monasle-rio, et venute 7 monache di San Zuan Laleran ivi, e datoli il possesso di la mila di quello, in questa matina veneno tulio il resto al numero di . . . monache; sichè (ulte starano lì. Et la badessa di Sanla Anna da cha’ ... con quXro allre monache volseno venir da queste di San Zuan Laleran, et si fenno Ob-servanti. Fono aceptale da quelle di San Zuan Late-ran, dicendo volerla per abadessa. Fo in Rialto, olirà le possession se incanta ogni malina dii Polesene a conto di Monte nuovo, etiarn fo incanta per Zanlani gaslaldo di Procuratori le tavole, peze 16 per una, di zambeloli venuti di Cipro, di quelli si doveva dar al Signor turco per il tributo, che poi non li volse e volse i ducati ; et io vidi erano a ducati 533 dii Monte novo per tavola, et fo delivrate a sier Benelo di Prioli qu. sier Francesco. I Diarii di M. Sanuto. -- Tom. XXVII. In questa matina, jusla la sententia fata per el reverendissimo Patriarcha nostro, conira quel pre.... oficiava a San Cassai), qual biastemò, et li altri in l’hostaria, i qual è sta puniti eie., hor queslo fu posto sopra una piata, cridando per Canal grando la sua colpa, poi per terra, menalo a Phostaria di .. . (I) in Rialto, dove fu posto la lengua in giova, et con-dulo a San Marco, dove fo su uno soler posto, e con una corona dipenta con diavoli fu posto sopra uno 183 soler, et stelo fino hore 22 e con la lengua in giova, la qual era molto negra, demun fu posto in una ehe-ba, e lirato al campaniel di San Marco dove starà per 10 zorni, demun sarà posto in una presoli a San Marco dilla Frcscha zoja, dove dia star per anni 10 sera lo a pan et aqua. Da poi disnar, fo Colegio de la Signoria e Savii con li Cai di X, non fu el Principe, e aldìteno la di-ferenlia di Savorgnani, videlicct quel Francesco Sa-vorguan e suo fradelo de .... Bernardin, quali fono itoli di domino . . . con domino Hironimo Savor-guan. Qu'esli do voleno la soa parte di beni, dicendo non esser stà rebeli de la Signoria nostra eie., stà retolli a gralia. A dì 25. La matina non fo letere da conto, solimi li Avogadori di Comun feno ussir di l’olìcio di X savii sier Mafio Michiel qu. sier Nicolò dolor el cavalier procurator, et queslo per aver, da poi ace-lado, refudà Capilano de le galie di Barbaria, et per la parte presa del 1360 a dì 23 Zenar in Gran Consejo, qual è in libro Novella a carie 76, chi re-fuda poi acetà capitaneria e altro ut in parte, è fora di l’oficio ha etc. Et non li valse con dir è ai X savi electo con pena, che la Signoria terminò fusse inora. L’Avogador fe’ observar questa leze, fo sier Marco Contarmi di sier Carlo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta, ma prima simplice, et nel Consejo con la Zonta preseno certa gralia di sier Moro Caravelo qu. sier Piero condutor dii dazio dii legname, di pagar in certo tempo a ducati 15 al mexe, utinparte.-Item fono sopra alcuni che i loro Monte nuovo fono (olii in la Signoria; el balolà molle, niuna fu presa. A dì 26. La matina fo letere di Milan, di 24, el sumario dirò poi. È da saper: havendo inteso el Colegio, per letere di 22 di Milan, come a dì 24 lo illustrissimo signor Oclavian Fregoso governador di Zenoa si partiva di Milan, veniva a Mantoa, e de lì a Verona per andar ai bagni ad Abano, la Signoria scrìsse per Colegio ai rectori di Verona, doves- (I) Dii Bo. 21