533 MDXIX, AGOSTO. 534 persuadendolo a la pace perchè noi) voi si rnovi arme in Italia, e che ’I Papa li scrive, Soa Maestà e la Signoria essendo ben uniti non è da temer, et che ’I voi aver sguizari con nui. Disse che monsignor di Soglier, qual era suo orutor a sguizari, aferma sarano con lui, et per questo non voi restai' di fortificar li soi lochi e terre, e far l’armata in Provenza, et don Pietro Navaro, qual è tre zorni zonse qui, Soa Maestà l’ha licentiato, e domai) parte per le 304 poste, va in Provenza per compir l’armata. Scrive coloqui à auti esso Orator nostro con el reverendissimo Bibiena legato, qual li ha dito etiam de la le-tera ha scrito il Papa al re Christianissiino, et se ’1 sii unito con la Signoria, et come l’aspela etiam altre lelere dii Papa, e come el Papa se ligava più streto col re Christianissiino eie. Scrive la condtita col signor Alberto di Carpi di 50 lanze a 8000 scudi a l’anno, a bora ne ha eresuto altri 2000, sicliè sarano 10 milia, et tuo’ el Slado in protetion, et perdendolo lo restaurarla di altro, et le 50 lanze le averà uno suo fradelo : et è contento resti questo inverno in Italia a varir. Scrive, ozi il Re parte, e doman partirà la Rezina e Illustrissima madre, va al bosco de Vinsene vicino a Paris dove starano 4 zorni, poi a Melun et Bles. Lui Orator, licet impolente sia, 10 seguirà in una letiga aula dal Re. Suplica sia mandato il suo successor, con altre e gran parole, dicendo meritar quello, è tre mexi che ’I doveva esser expe-dito, et ancora non è balolà li soi danari. De Ingolferà, di sier Sebaslian Juslinian el cavalier, e sier Antonio Surian dotor et ca-valier, date a Londra a dì 9 Lujo. Come, a di 6 ricevete lelere di 3 et 5 Zugno con una drizala al reverendissimo Campezo legalo. Scriveno, visitono el reverendissimo Legalo Kboracense. Non è stali dal Re per esser lontano 40 mia a soe caze. Visitono etiam el reverendissimo Campezo legalo, e li dele la lelera di la Signoria. Ringraliò mollo comemo-rando il padre, e che lui era e sarà boi) servitor di questo Stado. Item, visitò el ducha di Buchingam e 11 ducha di Norfoik : tulli do li ha trovali ben disposti verso la Signoria nostra, et il Juslinian orator è molto amato de lì per le optime condilion sue. De li diti Oratori di 9 Lujo. Come erano zonle letere de lì nel umilio, di madama Malgarita, de la elelione dii re di Romani dii Catholico re, nova inaspelala, perchè aspectavano fusse eleclo un terzo, germano, perchè de lì si lien sarà guerra. Et questa madama Malgarita sarà il fomento di principiarla in la Fiandra conira il re Christianissimo. Ha abuto molto a mal lai nova, e scrive coloqui auti in- sieme esso Surian con lui. Il Juslinian era amaialo. Dice, il suo Re e la Signoria bisogna siano uniti, e voi di dì e di note con lui Orator nostro esser insieme ; et cussi lui nostro si ha oferlo di inceder unitamente. Scrive, mo’ lerza sera che vene la nova, volendosi far fochi e alegreze per tal electioue da 304* questo oratore di madama Malgarita, per questi re-zenli de la terra non è slà lassati far, per il che el cardenal Eboracense, inteso questo, ha monslralo averlo auto a mal, el ha fato retenir alcuni de dilli con minazarli e dar fama volerli apicliar. El scrive come l’orator di Pranza li ha dillo saria bon el Papa et el suo Re, questo re di Anglia, la Signoria nostra et sguizari facesseno liga. Scrive, el suo precessor era alquanto indisposto, non è slà con lui. Di Palermo, di sier Pclegrin Venier fo letere di.. . Lujo, non lete. Di Poma, Napoli e Spagna ettari non fono lele le lelere; ma il primo Pregadi per la terra le si lezeranno. Et fo licenzialo Pregadi senza far altro, e fo assa’ principio di gran pioza ; ma poco duroe che si sialo subito. A dì 2. La malina el Principe non fo in Colegio, ni sier Francesco Foscari el consier vicedoxe; et sier Bernardo Loredan tiol dii Serenissimo è pezo-rato, ha febre continua el si dubita di lui. Fo lelo una lelera, qual è slà mandata a sier Marin Zorzi el dotor consier, eh’ è la copia scrila per il re novo di Romani al Papa, e una altra scrila al reverendissimo Medici. La copia sarà qui solo. Da poi disnar, fo Pregadi per expedir la materia di eri. Vi vene assa’ mancho di eri, et solo uno Procurator, sier Zorzi Emo. Parlò per el tajo de la sententia domino Rigo Antonio, e fe’ bona renga. Li rispose sier Carlo Contarmi l’avochato per quelli di la vale di Scalbio, e si siete fino hore una di note, et fo numerato el Consejo numero 98. Fu posto, per li quatro Consieri et do Cai di XL che la dita senlen-tia sia tajada e anulada partibus revertentibus in pristinum. Fo 31 non sincere, 25 che la sia bona, 42 taja. Iterum balotata, 23 non sincere, 25 clic la sia bona, 50 che la sia lajà, et fu presa tajà di una balota, qual, si voltava, niente era preso. Achadete che, essendo andati do officiali di Mareo di Thodaro capilano dii Consrjo di X in Fontego di todeschi per causa di certo conlrabando, con dir volevano cercarlo, qual era slà portalo lì per uno faciliti, fono a parole col merchadanle, qual vene a le arme, et uno di loro oficiali li cazò uno fuselo nel pedo e morite, el fu uno falor di anni 22 di ... . Perii che fo subito, per li altri todeschi, serato il Fon-