627 MDXIX, SEtTEMDRE. 62 8 slò il Viceré. Si dico il conte di Giurali voi andar in Spugna dal Re. Questi oratori lodeschi volendo passar al Re, hanno nolizalo do nave per più securtà 304* loro per le fuslc vi sono, e rechieslo arlelarie al Viceré, qual li scrvirano. Da Roma, dii’Orator nostro, di 28. Come scrisse per le ultime, coloquii nuli con monsignor di San Marzeo, qual fu dal signor Alberto da Carpi, et vene da lui Oralor, e quando va al Papa, va solo. Li ha dito, é stato dal Papa e auto audienlia, et ha rin-gratiato Soa Santità dii bori oflcio fato por il re Cristianissimo a la electione, e il Re è ben contento di Soa Santità, et è per esser sempre con Soa Beatitudine e conservarlo eie. Et che ’I Papa 1’ ha ringralia-to. E ditto orator disse quella oferla ha fato al Papa per nomo dii Re, etiam l’ha falò per nome di la Signoria, con la qual è una stessa cossa ; e che il Papa li à etiam dito non é per inanellar, et questo a conservatimi di tulli, dicendo di ludo ha scrilo al Re, e lui orator aspeta risposta. Dice esso Orator nostro, ha inteso per altra via, il secretano fo dii duca Lorenzo di Medici fo a caxa di San Marzeo a dirli, da parte dii Papa, scrivi in Pranza il Re li mandi procura e instruzion. Avisa, come in questa noie lì a Roma è seguilo un gran caso. Uno spagnol liavia lite con uno altro per uno priorado di san Jacomo in Spagna, al qual il Re li dé il suo asenso, poi favorì uno altro,.qual é poslo in possesso, et questo ha obtenuto sentenlia de qui, né inanellava altro che la executorial. Par l'o-rator ispano mandasse alcuni di la sua fameja con alcuni altri venuti di Napoli et con intolligentia dove l’abitava, introno in caxa e ligono il predilo spagnol ponendovi una spalanga in boclia, l’ha mandalo verso Napoli. Per il elio, questa inulina, il Papa in gran colora, che mai fo veduto tanta, non volse aldir dito orator, dicendo li desse l’homo aliter eie., et par habino mandato drio per averlo. Scrive, il signor Zuau Paulo Bajon ha mandalo uno suo servitor a dirli é libero e volentieri si couzerà con la Signoria nostra, con la qual ha uno pegno, eh’è Malatesta suo liol, nostro condultier. Li ha risposto bone parole, et scriverà. Dii dito, di 30. Come fo dal Papa per sapere quello li liavia exposlo San Marzeo. Soa Santità li disse averli ditto lutto quanto scrive per le altre, et di più, che quanto a deliberar quid agendum, il Re manda a dir al Papa deliberi et consegii quanto si 365 babbi a far in la maleria eie. Et che il Papa li ha risposto, che ’1 Re diga prima la sua volontà di guera o di paco, e cussi il Papa ha scrilo al Legalo. Scrive esso Orator ha inleso il Papa adesso è declinà più a la pace che a la guerra, dicendo il re di Romani e eh’ il conseja etiam loro voleno la paco, el esso Oralor nostro esortò Soa Santità a la via di pace. Poi li dimandò quello liavia d’Ingaltera. Soa Santità li disse quel Re non ha bon animo con Franza, non però che li piace veder grande Spagna; pregando tal cosse siano tenute secreto « li haveino scrito in Anglia bisogna quel Re legni allro modo, tamen ha gran odio a Pranza ». Poi esso Orator li dimandò di Spagna quello havea. Disse che ’1 signor Prospero Colonna partiva da quel Re malcontento, e il Re li mandò una letera che nel regno di Napoli li fosse dà ducati 10 milia. Non la volse aceptar; volea Iralar accordo eon esso Pontefice e lui re di Romani, dicendo esso signor Prospero sperava di oblenir; ma quel Re né chi lo conseglia hanno voluto. Poi introno nel caso seguito di l’hispano. Il Papa li disse la cossa come P ha scrilo; il qual habitava in le case dove aloza la fameja dii Cardinal San ... et è sialo trovalo in dila caxa alcune balole di seo li voleano meter in boca aziò 11011 parlasse: dicendo «che ve par di questi spagnoli? li ho ditto gran parole a esso orator, lo lazi tornar, minazandolo eie., et pocho inanellò» etc. Scrive, quelli spagnoli ha falò gran elation, e di questo per Roma si parla assai, et il Cardinal de Medici, che è a Fiorenza, ha scrilo al Papa exortandolo si acordi col re di Romani volendo star in pace; il qual Cardinal voi tornar a Roma. Si dice, ma non è cerio, el signor Renzo di Cere, il Papa manda ad alozar in Romagna; il qual è indisposto qui in Roma. Scrive, aver ricevuto nostre zerclia il Durante. Per il primo si intenderà; al qual parloe exorlando aspelasse quello scriverla la Signoria nostra. La letera al Cardinal Corner, ha data. Avisa come a dì 28 fo il zorno di di san Auguslin, il Papa andò a cena a caxa di Agu-stin Gixi : e per private si ha fo J3 Cardinali. Or esso Agustin sposoe la ila di quel bazariolo tolse di questa terra e la menoe con lui; con la qual ha aulo lìoli 4, do fio et do maschi; poi fe' lozer il suo testamento 365' qual li feva contradota di ducali 7000 oltra 3000 di zoje e vestimenti I’ ha ; item, governatrice di tulio 11 suo fino soi lìoli fusseno ad età perfela, et quelli lassava heriedì di la sua l'acuità, el a le fie ducati 12 milia per una per il suo maridar, oltra alcuni legali. Scrive, ozi terza sera partite monsignor di Paylon orator dii Chrìslianissimo re per tornar in Franza, qual visiloe etc. Eri ricevete lelere di Milan, dii secretano Caroldo,con alcune di monsignor di Lulrech va al Papa, zereha il galion dii Palavisino; le qual lelere l'ha mandale a monsignor Samallò le dagi al Papa.