181 MDX1X, APRILE. 185 troni a l’Arsenal li elezino, ut in parte. Fu presa : 77, 16, 3. Fu posto, per sier Marin da Moliti, sier Piero Zen, sier Anrlrea di Prioli, sier Toma Mocenigo savii sora la mercadantia do parte, la prima; che del 1511 a dì 5 Novemhrio fu preso in questo Consejo che li panni bergamaschi bassi, tenti, conduti de qui pagino grossi 4 per peza e li altri grossi 14, però sia preso che de ecetero li panni bassi pagino grami 3 per peza, e li allri grossi 10, con certe clausole ut in parte, el etiam preso darli certa limitalion quando paserano per Brexa a pagar mancho dacio, e infine dice cussi havendo eontentà sier Zuati Francesco Sagredo dacier de l’intrada. Ave 126, 10,1. Fu presa. Fu posto, perii diti, atento del 1505 adì 10 Fevrer fusse preso che li panni di Ponente conduti a Corfù, Candia, Cipro etc. senza pagar li nostri da-cii siano relenuti per conlrahando per quelli reclori li troverano; poi a dì 13 Zugno 1514 fu confirmala dita parie e fu preso pagaseno 15 per 100, però sia preso che li dacii deccetero se incantino senza questo capitolo; con altre clausole ut in ea. 122, 18 1. A dì 16. Fo san Sydro. La matina fo fato processione justa il solito; vicedoxe sier Alvise Contarmi el consier, vestito di searlato. Era solurn l’orator di Franza, perchè il Legalo è fuori di la terra e l’ora-lor di Ferara è partito ; et compila, si redusse la Signoria in Colegio per lezer Ietere di Roma di 12, di Spagna di 29, e di Napoli di... venule questa matina: il suìnario dirò di solo. Se intese esser venuti li salvi conduti per le galie di Fiandra e Barbarla fati per il Catholico re, ut in eis. Da poi disnar, fo Colegio di savii, aldìleno li ora-lori di Brexa con il territorio zercha l’estimo si a far, e non sono d’acordo. In questo zorno zonse sier Gasparo Malipiero e sier Borlolamio Coniarmi, stali in trevisana e ba-xanese a veder con inzegneri di tuor l’aqua di la Piave; da li qual fo letere che tulio reusirìa benissimo, che saria opera perfelissima. In questo zorno fo il perdon, dal levar dii sol fin a l’andar a monte, in la scuola di san Zuane Evangelista. Etiam a vesporo conienzò il perdon a la Pietà, dura fino per lutto domani. Etiam fo il perdon a san Zuan Laterali. A dì 17. Fo la Domenega di l’Olivo. La matina la Signoria andò a la messa, zoé con l’orator solo di Franza, et poi udita, per esser venuto letere di Mi-lan e di Franza di 3, el in risposta di le nostre secretissime li fo scripte, il Colegio e la Signoria sì reduse, e fo lecte le diete letere, e poi mandali i allri fuora, con li Cai di X lexeno le letere importante. Da poi disnar, la Signoria fo in chiexia a la pre-diclia. Predicoe il predicalor di San Polo, fra... di 1’ hordinedi Carmelitani, sta a sanl’Anzolo di la Concordia, dove soleva star monache, za mexi____per la Signoria li fo concesso dito monisterio a essi frali Observanti, sono numero... Predidiò a proposilo di la pace et concordia etc. In questo zorno fo il perdon a santo Alvise, e compie domali, el a la Pietà per tulio ozi. In chiexia di Frali Menori fo predicato per fra Zuanne d’Agnolina predichator dodissimo, et al presente vardian a Ferara contra judeos de fide Cristi, e vi fu da 15 hebrei. Fece bella predieha, vi fu gran zente. A dì 18. La matina fo gran pioza. Fo letere di Brexa di sier Antonio Surian dotor, el cavalier, va orator in Anglia. Scrive come va di longo a la sua legalione, ma rechiede zercha inlrar in la liga quello habbi a exponere, però la Signoria ordini quanto la voi che lui exeguirà, et si mete a cavalo per Milan. Da poi disnar, fo Pregadi, non fu il Doxe, e sier 100 * Alvise Contarmi consier, vice doxe, lutto vestito di negro contra la leze, el eri che fo zornala solenne, vestilo di paonazo, ergo eie. Eia l’andar di Pregadi, li galioti venuti con le galle di Barbaria vociferano di esser pagali cridando assai, et questa malina in Colegio etiam fono a far lamenti et la Signoria. Ordinò farli pagar ; ma li patroni è duri. Fn posto, per i Consieri, la tramutalion di uno bando di uno Jacomo Molelino, dito spoja Cristo, da Citadela, qual amazò uno fiol di Marco Odorigo d’Arginello dii 1516, et fo bandito, et dice lui era con domino Alexandro Bigolin, ave 20 feride etc. E leto una letera di sier Matio Benedelo. podestà in suo favor, qual ha la carta di la paxe e voi tramutar di vesenlina in padoana, balotà do volte non fu preso. Ave 81,31,0; iterurn 63, 54, 6. Fo leto una letera di sier Zuan Badoer dolor et cavalier, podestà di Brexa, data a dì. . . di cerio caso seguilo di do mercadanti savojardi stali morii nel teritorio da alcuni nominali in le lelere et toltoli danari, unde li fo dà libertà melerli in bando di Ve-netia, terre e lochi, con taja, ut in ea. Fu presa : 135, 11. Uno è retenuto, et li compagni è nominati. Di sier Domenego Capello provedador di Varmada, fo leto letere, date in galla apresso Ruigno, a dì 15. Come eri a ore 3 si levò di qui con homeni 81 computà provieri et portulati, e tulli li soi ofieiali, sichè niun li falite: ha ricevuto le