DIARII I MARZO MDX1X. — XXVIII FEBBRAIO MDXX. 1 Marini Saluti Leonardi filii, de successi; Italiae ducante Leonardo Lauredano Duce Venetia- RUM, INCIPIT LIBER XXVII, INCIPIENDO PRIMO Marcii 1519. Havendo ne li successivi passali anni descripto, con non vulgar fatica, lutti li seguili in Italia e lucra, opera di gran scriplura et eternità di le cosse passale, oplima a »istruire li palricii, senatori, e altri che hanno piacer de historia el si danno a voler ascendere al governo dii Slado, però senza altro esordio seguiterò il cominciato lavoro, el per jornata qui scriverò tutto quello mi parerà sia degno di farne nota a memoria eterna di la patria mia, e comenziando al primo giorno, di anno et mese secondo il costume nostro veneto, zoè dii rnexe di Marzo, et per /ornata anderò scrivendo come ne li altri libri ho fato. A dì primo Marzo 1519. Introno li Cai di X sier Francesco Falier di anni 80, sier Francesco Fo-scari el vechio di anni.., et sier Francesco Donado el cavalier di anni 52; el qual sier Francesco va ora-tor a Roma in loco di sier Marco Minio, et a dì ultimo Fevrer passalo in Golegio li fo balolalo li soi danari. \ene sier Polo Donado da San Felice, venuto podestà di Padoa, andò in loco di sier Almorò suo fratello menor, tulli do elecli per danari, el in loco suo è andalo sier Piero Landò; et acompagnato da molli parenti, referite come havia fato justicia, e zer- chà pacificar molte lite; disse di le fabriche come era redula quella terra ; disse di la camera, intrada e spesa e dii Studio, e come scolari erano tropo li-centiosi, non come antiquitus soleano esser; con altre parole, et il Principe lo laudoe. Vene sier Piero Boldù, provedador sora le camere, qual di ordine dii Golegio andò a mesurar certi campi et valle in veronese di sora Lignago, per una vendeda fu fata per il suo oficio ad alcuni bergamaschi per ducali 2500, et poi il Colegio intese era mal dada, et molti vi era voleano dar più danari unde fo tajà la vendeda e scritoli venisse via ; et cussi venuto referì quello havia fallo ; poi fo venduta per ducati 5000. Fo scrito per Colegio al Conscjo di Ispruch una letcra, dolendosi di quello ha scrilo il capilanio di Primier al podestà nostro di Feltre, che è contrario a quello scrisseno non voler innovar altro, et persuadendoli voy far provisione, non se renovi alcuna cossa. Da poi disnar, fo Pregadi, per expedir la parte di Tarmar. Et havendo eri il serenissimo Principe nostro maridata sua neza, fia di sier Zuan Alvise Venìer in sier Zuan Tiepolo fo di sier Hironimo, ìicet sieno fate secrete e doman si dia compir e 1 ' farle publice con li parenti, tamen venuto in Pregadi, tutto il Consejo si andò a ralegrar con soa Serenità. Se intese ne l’andar in Pregadi, come le galie di Barbaria, tandem, a dì ultimo Fevrer zonse a Pa-renzo, di Fevrer passalo.