565 MDXIX, AGOSTO. 566 polo, a la terza la prese, et volendola violar, lei mai volse consentir, unde lui la baiò, poi ferite et ama-zoe, con grandissimi cridori di la ava sua; per il clic si provedi di taja. Et fu posto, per li Consieri, darli autorità poner el ditto nominato in le letere al bando di Venecia et terre et lochi e navilii armali e disarmati, con taja L. 1000 di pizoli che ’1 darà vivo in le forze, et L. 500 chi Pamazerà sotto il Dominio, e li soi beni siano conSschati. Ave 2 di no, 173 di si. Fu posto, per li Consieri e Cai di XL, che sier 'Vicenzo Capello, qual fo electo per questo Consejo Provedador a l’armar, possi vegnir in Pregadi fin Setembrio non melando balola, come fu fato a sier Sebastian Moro suo colega. Ave: 16 di no, 168 di si. Da Duhigno, di sier Francesco Corner conte et capitano, date a dì 22 Luio. Come, hessen-do venuto uno de lì degno di fede, qual si parti da Sophia è zorni 17, dice per camino et de lì aver visto gran preparation di turchi, e questo per co-mandamento mandalo per olachi per il Signor tur-cho, qual comanda a tutti li timarati vengino suso. 324* Si dice per andar contra il Sophì, qual è mollo potente, el che molli janizari di quelli dii Signor turco è andati dal Sophì ; per il che molli di Servia etc. vanno a la Porla. Fu poi posto d’acordo, per i Savii dii Consejo, non era sier Alvise di Prioli, e Savii a Terra (erma, una lelera a POralor nostro in Pranza in risposta di sue aule : laudar soa Maestà di P iulertenir dii Papa, et di la comunication fatali dii mandar monsignor dì San Marzel a Roma con la inslruzion etc., et li dichi setno contenti di far etc.....videlicet .... Item, comunichi al Re la lelera havemo auto di POralor nostro in corte, e la risposta fatoli col Senato; e che parlando di contribuir a’sguizari, come da lui Oralor dichi la Signoria nostra è sta su grandissime spese eie. et ne avisi. Item, conforti il Re a mantenir il Papa con nui, che faremo questo in-slesso nui. Et che havemo auto da Milan, esso san Marzel partì a dì 12 de lì per Roma, el ha ditto al nostro Secretano aver ordine dii re Christianissimo di comunichar il (ulto a POralor nostro in corte, et cussi qui havemo scrito in corte a dillo sii con lui ; con altre parole. Letera ben ditada etc., leta et fata per Zuan Batista di Velmi. Et sier Zorzi Pisani dotor et cavalier andò in renga. Non conlradisse alla lelera, ma volea si scrivesse etiam in Spagna nè si abandonasse queHa pra-ticha, maxime continuar la trieva, che lui Re la ri- chiede e fa per nui. Comemoròla polentia di questo re di Romani presente, e le’ più presto una relatio-ne dia renga. Poi era boti scriver in Pranza disua-desse al Papa a dir mandarli la corona, perchè sarà assà tempo avanti segua alcun effeclo; con allre parole, e naration di Pintrade di questo Re, si per conio di l’avo Maximiliano come di la Spagna e altri regni, dicendo molte istorie. Venuto zoso, li Savii non li volse risponder. Andò la lelera : 9 non sincere, 3 di no, 159 di si..Fu presa. Fu poi posto, per li Savii dii Consejo, excepto 325 sier Alvise de Moliti procuralo!’, e Savii a Terra ferma, excepto sier Francesco da cha’ da Pexaro, una lelera a l’Orator nostro in Spagna apresso il re di Romani in risposta disoe, verba prò verbis, e quanto a la paxe e intelligentia li ha ditto voler metervi la mano lo illustrissimo Chievers e Gran canzelier, ringratiamoli mollo,et setno ben conienti,desiderando si mandi a Verona dove il re Christianissimo ha deputado chi vi dia andar, e nui manderemo il nostro, et ivi si definirà le difierentie et seguirà paxe tra quella Maestà et nui lutto a ben e ulele di la cristiana republica eie. con allre parole, ut in ea. Et sier Alvise da Moliti procurator andò in renga. Non voi si scrivi per non dar suspelo al re di Pranza. Narò assà cosse et fo molto longo; qual ve-nulo zoso, li rispose sier Polo Capello el cavalier sàvio dii Consejo, era in selimana, laudando il scriver etc. El volendo parlar sier Mariti Zorzi el dolor, con-sier, el molli altri, d’acordo fu terminà indusiar a un altro Consejo, et con grandissima credenza fo licen-tià il Consejo a bore 22 '/2. È da saper: prima se mirasse in tal materia, fo commemorà per il Canzelier grando la profondissima credenza, justa la parte dii Consejo di X leta l’altro Pregadi. Item, quelli non è stati a li Cai di X a tuor il sacramento debano venir, et cussi il tutto si tengi secreto. A dì 17. La malina fu il Principe, nè fu alcuna letera. Et sier Alvise di Prioli savio dii Consejo, che non fo eri in Pregadi, et sier Antonio Condolmer savio a Terra ferma, suspeseno la letera fo preso eri di scriver in Pranza, con dir è bon avisar etiam di la letera di Spagna, et scriver in Spagna. Et sopra questo fo gran parole, et terminalo far ozi Pregadi per questa cossa. Da poi disnar aduncha fo Pregadi. Et per esser zonle a nona lelere di Conslantinopoli dii Baylo novo e vechio, fo lede : Di sier Toma Contarmi bayìo in Constali- 325 *