403 MDXIX, GIUGNO. 404 Una vesta damaschili alionalo, braza 17, quarte 3, a ducati 1, pizoli 6, ducali 22, 5. per la fameja. Panno paonazo, braza 13 quarte % a ducati uno, pizoli 4 al brazo, ducali 24, 18. Panno scarlalo 3 braza por 1’ ambasador, a ducati 4, ducali 12. Panno scarlalo a Irelizi, braza 20, quarte 2, a ducali 1, ducati 20, 12. Iiem. Al Re peze 8 formazo pnrmesan di lire 80 l’una, a ducati 6 al 100, monta ducali .... E si paga di la daja vechia di Padoa. El banco fa la parlida, lermene a . . . 228 A dì 22. La malina, se intese come in quella note, Marco di Todaro capitano dii Consejo di X a la Slimaria, havia fuora di do castelli a l’alba trovato 4 barche di Murali, quale venivano con vini, in le qual era sier Alexandro Donado, fo di sier Polo, sla a Murali, et hanno combalulo insieme, è sta forili molli di loro conlrabandieri, presi numero 21, Ira li qual 5 feriti, e nel smontar a San Marco di barche, 3 di loro fuzile, e ¡1 zenlilhomo forilo in la faza e in la golla, fu lassalo andar a farsi medicar, et 17 messi in preson. E di ordene di Cai di X, questa malina fo mandato el prelato sier Alexandro a retenir, iamen non fu trovalo, et slà malissimo; se tien certo morirà. Et redulo el Colegio, fo una letera di sier Marni Corner podestà e capitano di Crema, di cerio caso seguilo sul pavese per uno da Marlinengo, tolto una sua cuxina di uno caslelo e posta li in Crema, e la madre eie., non si sa la causa. Fo per Colegio seri -toli la dovesseno far poner in uno monastero, e formasse processo. Poi mirato h Cai di X, et fono sopra la cossa di frali. Non vi erano alcun di avochati, ma ben li do frali, frale Alberto zenoese e ‘fra’ Marco Donado, fo di sier Nicolò, et parlò sier Nicolò Sala-mon, uno di Ire fo mandati a meler li confini, e disse molte cosse, più non intese in risposta di mis-sier Borlolamio Da Fin, e li frali voleano poter far responder a questo eie., tamen li Cai di X volseno ozi poi disnar el suo Consejo. Da poi disnar, aduncha, fo Consejo di X con la Zonta, et sier Marin Zorzi dolor, è a la vila, sier Zor-zi Corner procuralo!’ a Padoa, sier Andrea Conia- rmi amalato, el uno mancha, unde non erano el numero. El fo mandato per sier Antonio Trun procu-ralor, che non vien mai, et sier Andrea Grili pro-curator, che non voleva vegnir. Tutte si fa per slon-gar, aziò questi Cai di X, eh’ è caldi conira i frali, eschano. Et io proposta la materia per sier Daniel Venier Cao di X ; et sier Domenego Trivixan el cavalier procurator savio dii Consejo parloe contra, per esser in selimana. Fu preso, che le cosse di signori el scrivaui de 228* le Cazude, che sono siali et sono al presente, siano revisle per li Avogadori di Gomun exlraordenarii, justa l’ordene del suo oflìtio, risalvando semprel’au-lorilà di Avogadori ordenarii. Fu preso etiam tuor ducati 1G00 che erano a li Governadori dii sorabondanle dii caslel di Zara per compir de armar le galia soracomilo sier Michiel Barbarigo, et expedirla, et mandar sovenzion in armada, ubligando li danari de la limilalione de lo armar di Terra ferma, a reslitulion de tal danaro, in caso i bisognasse reslituir, ut in parte, et fu presa. Nolo. Questa sera fo divulgalo una zanza venula per via di Fonlego di todeschi, come era sta electo Re di romani el re di Polonia barba dii re di llon-garia; tamen non fu vera. Ben si ha eerlo a dì 17 li Electori in Franchforl, videlicet G, e li connessi dii re di Bohemia doveano mirar in la Dieta. A dì 23 Zuoba. Fo el zorno dii corpo di Crislo, fu ordenalo far la processione. Disse la messa el Pa-Iriarcha nostro, nè vi fu altri episcopi con mitre bianche, come si consuelava, vicedoxe sier Michiel Salamon vestilo damaschili cremexin con li oratori di Franza, Ferara e Manloa, (¡nel del Papa è indisposto. Eravi do procuratori soli, sier Domenego Trivixan el cavalier e sier Andrea Grili ; eravi el * conte Mercurio di sora di cavalieri, el sier Alvise Mocenigo el cavalier vestito d’oro, poi altri patricii di ordenari a compagnar la Signoria e altri, tra i qual Io vi fui, fono al numero di 72, el non vi erano se non 18 veste di scarlalo, lutto el resto di seda, che fo una miseria a veder. Eravi molti pelegrini, adeo cadami patricio ne havia uno di sora, el poi in-drio alcuni ìicet ne sono parliti da numero . . . con la nave va al Zafo, patron sier Alvise Dolfin qu. sier Ilironimo, et questi altri parlirano con la nave dii Caxaruol, va via fin zorni 4 ; a i qual fo donalo li candeloli. Et le galie di Fiandra, demente si faceva la pro-cession, introe dentro et veneno a Doana, vice