663 SJDXIX, SETTEMBRE. 664 ballotte sier Jacomo Badoer fo Cao dii Consejo di X, e altri nominali non passono. Item, fu fato sei di Pregadi vecbi. A dì 19. La cantina vene l’orator di Franza in Colegio per cosse particular; sichè nulla è da scriver da conto. Da poi disnar fo Pregadi per scriver in Franza. Et vene sier Polo Donado fo podestà a Padoa, rimasto eri in Pregadi, in locho di un di Pregadi che manetta. Fo leto una lelera di sier Sebastian Contarmi el cavalicr podestà di Vicenza, di certo homicidio seguito a Montechio mazor di uno lavorava in uno campo et fo da 4 incogniti asaltato, ferito et morto. Domanda autorità di darli laja. 384 Fu posto, per li Consieri, darli autorità che quelli acuserà, sichè si babbi la verità, habbino L.....di soi beni, sì non di danari di la Signoria, e il Podestà predito li possi proclamar et bandirli di terre e lochi di Venetia con laja ut in parte. Presa. Di Cipro, di sier Alvise d’Armer luogotenente e Consieri, date a Nicosia, a dì 15 Lujo. Àvisano, come uno navilio di subditi nostri, partilo di le Saline per Baruto, fu asaltato da do barzoti l'odiani et preso, li tolseno casse 33 corali, panni di sode e altro di raxon di cathalani e zenoesi, e ditti corsari è andati con diti coralli e altro per venderli a Tripoli. Item, a dì 9 di questo, per fortuna, hes-sendo a Fontana amorosa una navela turchescha, fo asallà da alcuni navilii rodioti, videlicet una bar-za, un galion, una fusta et uno brigantin, et quella per scapolar investì in terra el smontono 64 turchi et 19 femene, tra li qual è tre homeni da conto, et uno subassi che ’I Signor mandava al Cayro al governo di quelli janizari. E lì diti rodioti volseno menar via il navilio ancora che fosse protestà da quelli dii locho non dovesseno tuorlo eie., et li turchi fono acolti, unde, inteso questo, loro rectori hanno mandalo a dirli non si lievino senza aver seguro pasazo, acciò non capitasseno un altra volla in man di corsari. Scrive, è bon mandi de lì una galia bastarda. Et di novo, oltra quello scrisseno per sua di 7, avisano di ogni banda risona il campo dii Sophì, capitano uno chiamato il Verzo, esser venuto con 30 milia cavalli verso Bagade, et il signor Sophì esser proximo con assa’ zenle di qua da Tauris; sichè quanto hanno avisano. Dii dito, di 17. Come hanno, per lutto risona el campo dii Sophì sarà potentissimo. E per lettere aule da Aleppo di Francesco Zacharia di 30 Zugno, qual mandano una copia, qual scrive aver per bona via, come Caraza bassà stele solum zorni ‘20 al Bir, poi si levò con persone 2000 e vene a......conira uno capo di arabi nominato........ qual era venuto lì per scuoder le dexime di quel loco, perché il sanzacho de lì par lo havia investido di esso ea-xal ; el qual capo di arabi havia fato tajar 4 over 5 turchi, per querele aule di mali haveano fato de lì. El che ditto bassà zonlo, esso arabo si parli, andò a leBarie; et che dillo bassà era venuto con quelle 384* zente in Aleppo vecchio, acciò arabi non danizasse il paexe. Il qual arabo si dico è amico dii, Sophì. Il qual Sophì è pacifico con li tartari e tulli quelli di Soria, el si ritrova a Cogij con 80 mila cavalli, tra li qual è sehiopetieri 6000, et ha mandato uno suo capitano Verso di qua di Tauris con 40 mila cavalli. II qual Sophì ha con lui janizari 1500 fuziti dal Tur-cho per il conto è stà tenuto di loro. Tamen si dice che per questo anno li exerciti non si apizerano ; ma ben a tempo nuovo, ma si farano danni insieme. E che ’1 signor Turco, vien a invernar a le marine, per meler in ordine etiam il suo exercilo polente per tempo novo. Si ha, esser stato a la Porta dii dito Signor uno ambasador dii re di Spagna con 8 persone: stele pocho, non si sa quello babbi tratato e partì per Puja. Si dice, il Signor turco havia uno ambasator dii re d’Ongaria, retenulo zà anni 5, e che uno zorno lo chiamò e tratò con lui di far trieve con ditto Re etc., ut in litteris. E che ’1 dito Signor leniva uno sanzacho a li confini di Hongaria nominato Sanzach bei, qual havia per moglie una neza di ditto Signor turcho la qual li feva vergogna e mala vita, però il Signor li ha mandato comandamento venga esso sanzacho a la sua presentia a la Porla. Il qual li ha risposto non esser per andar, dubitando el Signor non lo fazi morir, et che ’1 vardava quelli passi e confini, e volendo esso Signor che ’I continuasse starla, altramente andaria dove el vien pregato el vadi : il qual Sanzacho bei ha schiavi soi numero 3000. Scrive, che in quella Soria è gran odio tra mori e turchi, e tutte do nazion amano franchi, e mori dicono aver provalo il dominio di chi portava tutta la barba, mò provano quelli portano meza la barba, zoè li mustachi, el voriano provar quelli non porla barba, ch’è franchi. Et questo è il sumario di la lelera di Francesco Zacharia. Dii dito redimento, di 18 Lujo. Come, avendo auto letere di Aleppo di Francesco Zacharia zercha li tributi eie., mandano dite letere et la copia dii mandato dii Signor, e scriveno si aspelava lì in A-leppo il deflerdar dii Signor turco molto amico di sier Andrea Morexini, qual aveva autorità di luor li