347 MCCCCClll, NOVEMBRE. 348 tutlo era a conservatici) sua. 11 ducha disse si stren-zerà le spcxe, et manderia altri 400 fanti etc. Poi disse havia fato consigliar a la Signoria Veruchio et il Porto Cesenaticho. Item, in la materia dii signor di Rimano, disse che la Signoria amasse il signor Carlo Malatesta, perchè è amico di quella. Dii ditto, ivi, a dì 14. Come il ducha ozi partì per Roma, e li disse aver avisi dii suo agente è a Roma che ’l papa si duol la Signoria nostra procedi in Romagna, e più di lui ducha che li ha dato i lochi presi etc. Item, lui secretano voria licentia di repa-triar, non sa che farsi etc. Et cussi il dì driedo per Colegio li fo dato licentia el repatriasse. Di sier Francesco Griti, da Montefìor, a di 15. Come andò de li, mandato per li rectori di Ravena a tuor la rocha, e a di 13 hore 22 intrù dentro con il stendardo di San >larco, con gran cridori dii popolo. È rocha bella e forte; à messo per castellali Sebastian di Veniexia con compagni 16; e ’l dì drio venendo di castello, li homeni li fè far una ora-tion al maestro di scuola in laude di la Signoria. Li èzente assa’ civilie ; è in su la strada romea ; a la porta ha messo 8 compagni; lonlan di Rimano mia 15, di Urbino 12, di Pexaro 15; l’intrata di danni dati zercha lire 60 di li, eh’ è lire 120; dazio di la becha-ria lire 70, eh’ è lire 140; dazio di le ostarie lire 70 eh’ è lire 140 ; pagano censo al papa lire 200 di lì, eh’ è lire 400 nostre, et uno podestà nominato Jacomo di Ruberti da Fano a lire 12, eh’ è lire 24 al mexe. Domenega farà cantar una messa e far una processione ; li homini voria levar uno San Marco, però dimanda li-sia mandato. 161 ‘ Da lìuigo, di sier Andrea Friso podestà et capitanio, di 17. Come il conte di Pitiano zonse a la Badia con 3 burchj; li mandò el disnar; provele a homeni l’ajuti andar di longo, che per il gran vento non poteva navichar per 1’ Adexe eie. Di Chioza, di 18, dii podestà. Come andò contra il conte predito ; e che al porto di Coro non è fato provision alcuna di burchj al passar, come li ha scrito quel osto; e lui podestà è venuto lì a Fos-son ; farà provisione etc. Di Alcxio, di sier Francesco Michiel vice proveditor, di 2 novembrio. Come arivò lì una galia catarina, soraeomito Trifon Buehia, con inten-tion di tuor parte di quelle monition, e in quel zorno il nostro secretano era a Dulzigno con el sanza-cho di Scalari, linde quel popolo con gran dolor creteno esser dati al Turcho, e non volseno fosse levate, e la galia si partì insalutato hospite; sichè quelli voriano più presto morir che ritornar sotto il Turcho. Lui li à confortati ; et il secondo di arivò in porto di la Medoa la galia fo Morexina e la lene lì per 3 zorni, e li fece comandamento andasse in la fiumara a soa obedientia; qual andò e stete; poi la licentiò; sichè lauda ditta galia e li homeni per non vi esser sopracomito. Item, li stratioti è li, et soldati voleno danari. Dii ditto, di 2. Come vene in la forteza uno Bernardin di Pavia caporal, con prosontion, dimandando soventione e non havia da viver con molti soi compagni. Sichè si fece capo di parte, dicendo : « Non serviremo più, abandonaremo la forteza ». Sichè el si trova confuso e impazato ; però presto si provedi di mandarli danari. Di Cataro, dii proveditor Foscarini. Zercha aver eleto per interprete schiavo uno, et lo nomina, e à ’uto querele di lui : non lo voi. Et poi, di 28 octubrio, scriveno do lettere : primo questi sotoscriti : Humiles et devoti servitores procuratores et de-cem deputati reddentes vices totius universitatis populi catharensis, qual lauda ditto interprete e si dimandi a li rectori stati lì, zoè sier Francesco Baxa-dona, qual è morto, sier Piero Lion, sier Zuan Pau- lo Gradenigo. Item, poi altri sotoscriti : Devotissimi servitores, judices, minus et secretimi consi-lium comunitatis Cathari, dato a dì 27 octubrio. Scrive contra el ditto, et manda uno processo fato contra lui al tempo di sier Priamo Trun. Or per chiarir tal cossa, fo comesso a nui ai ordeni. Da poi disnar fo gran Consejo ; fu fato podestà a la Badia sier Lorenzo Valier, qual rimase da mi Marin Sanudo etc. Da poi, il principe si reduse in Colegio per expe-dir li governadori di certe parte voleano meter, et le messeno come apar, qual non mi extenderò in scriverle. Et vene lettere di Franza : il sumario è questo di soto. Fu posto ozi in gran Consejo, per li consieri e cai di 40, quelli dii Consejo di X de coetero si fazi per 4 man di election et la bancha. Ave 359 di sì, 1017 di no, 5 non sinceri. Par fusse preso di no, tamen le balote indica è falade, e fo 1017 di si; e fu presa. 162- JH Franza, di l’ orator, di 7, date a Lion. Come è avisi, francesi erano reduti in Narbona bona parte esser partiti, et ne erano da 400 homeni d’arme amallati ; e che monsignor di Naversa si dovea partir con le 300 lanze per ditta impresa ; ma spagnoli vanno brusando e danizando quelli castelli preseno, eli’ è signal non li voglino tenir ; e si tien si disolverà quel campo per non esser zente pagala. Diman il roy dia venir de lì.