45 MDXIX, MARZO. Da poi disnar, fo Colegio ili Savii, ni altro fo di novo. A dì 12, Sabato. Fo san Gregorio. La inulina non fo letere da conio. Da poi disnar, fu Gran Consejo per far li LX zivil si convien far questo mese. Fato al luogo di Procurator sier Antonio Sanudo fo provedador a le biave, mio fradello, e provedador al Sai sier Marco Conlarini, fo proveilador a le Biave, qu. sier Piero, e altre voxe ; tutte passoe. Fu tolto provedador al Sai sier Bernardo Moro, fo provedador al Sai, qu. sier Lunardo, et stridalo, era in contumalia per il diio oficio. Et compilo di balolar quella voxe, comparse a la Signoria et monstroe potersi provar per esser sia al Sai per danari e per la tèze non havia contumalia, unde la Signori** visto la leze, terminò si dovea balolar, et cussi iterum tulli qualro fo re-balotadi, el pur il Conlarini rimase. Fu posto, per i Consieri, dar licentia a sier An-zolo Trun, podestà di Are, di venir in questa terra per zorni 15 e fu presa. 871, 182, 5. Fo chiamali alcuni dolori zoveni, numero 6, el sier Alvise Pizamano, fo capilanio in Barbaria, e do altri per acompagnar da malina l’ambasador dii re di Tunis a la presentia di la Signoria. Da poi Consejo, li Consieri si reduseno in Colegio col Doxe, clic era con li Savii per esser venuto letere dii Secretarlo di Milan di... drizale a li Cai di X, in materia ut supra zerchi l’Imperio; le qual, si le sarano lete in Pregadi, intenderò il lenor. A dì 13, Domenega. Vene in Colegio l’oralor dii re di Tunis, vestito a la barbaresca. Mandò avanti li do cavalli con do negri li menava, quali veneno fin a la scala dii Palazo, poi fo mandali a governarli per conto di la Signoria ; et zare de datoli, sono numero 20, zoé 15 picole et 5 grandi, et... . cavezi di tele da fazuoli portate davanti di lui da do soi. Era con esso oralor sier Hironimo da eha’ Tajapiera dolor, sier Hironimo Polani dolor, sier Zuan Baxadona dolor, sier Nicolòtla Ponte dolor, sier Alvise Pizamano qu. sier Francesco et sier Francesco Zen di sier Alvixe. E intralo in Colegio da basso, il Principe li fe’ bona ciera. Fo interprele Simon de Maislri liomo vechio, sta in questa terra, et poi fato le salulation da parte dii suo Re al Doxe, disse era sta mandato per tralar alcune cosse e vi- 23 * sitar il Doxe et apresenlar quello li mandava a donar il suo Re, et altre parole, non però la soa amba-sata, qual si riserva dirla un altro zorno con più credenza. Et dele la letera di rabesco scrita, qual si riserva tradur; poi tolse licentia, bavcndoli dito il Doxe l’è stà ben visto et sia il ben vernilo, e questo Stado ama il suo Re per la bona compagnia fa a li nostri merchanli e a lo nostre galie vanno de lì, et gaseremo li presenti ne ba mandato per suo amor. Et poi si parti, e ritornò a la Zueca in dia’ Griti. È borilo di anni.....bel homo, savio in la so leze, et studia in pliilosofia ; ha porlà con lui alcuni libri scrili in rabesco, videlicct Averoes. Poi in Coiaio fo balotalo la confirmalion di alcuni capitoli di vicentini presi nel suo Consejo, quali non si poi far senza l’autorità dii Consejo di Pregadi. Fo poi partito li datoli in questo modo: una zara granila al Doxe, 6 picole a li Consieri, una granila a li Cai di XL, G piccole a li Savii dii Consejo, 3 pi-cole a li Savii a Terra ferma, una granila e una pi-cola a li Savii ai ordeni, et do a li secrela'ri; e sopra questo fo qualche parola. Sier Zuan Francesco Mo-cenigo savio ai ordeni, vedendo al suo ordine era stà dato soìum una zara, prima volse farli vender per le Raxon vecliie, per il che fo conzo la cosa e datoli una altra zara, et cussi fo partiti; ma dentro era tutti vasti, marzi e (armadi. Da poi disnar fo Gran Consejo. Passò tutte le voxe, exceplo Consolo di mercadanti, licet fusse tolti homeni con titolo. Fo strida i ladri justa il solito, per sier Nicolò Micbiel dolor, avogador di Comun. È da saper: ha-veva zà 4 zorni lerminà la Signoria non slridar sier Velor Foscarini, per esser fatto prete di 4 ordini, poi la Signoria si tolse zoso. Hor questa matina li so’ parenti fo in Colegio a richieder sia fato in lui qual era stà fato in altri, et a l’incontro sier Gabriel Venier, l’avogador di Comun, disse si doveva slridar, monstrò casi sequiti in altri, licet fosse fatto preti, non che hessendo soìum di 4 ordeni, che non è nulla; siehò li Consieri terminono fusse strida. Aduneha ozi el dito Avogador strido li ladri n. 12. Fo longo, con pocha voxe, alcgò assà autorità et exempii. Questi sono li furanti publicati ozi per 24 VAvogador in Gran Consejo. 1499 a ili 10 Scptembrio. Renier Venier exator di le daie de veniliani a Padoa, fo condanà in Quaranta criminal, per il piedar di sier Hironimo Ca-pelo provedador per le camere di Terra ferma, aver tolto di dita raxon L. 4862, s. 5 di pizoli, fo condanà a pagar el cavedal la miti più per pena ; i qual danari pagi in termine di zorni 3 solo pena di s. 5 per lira, e in perpetuo privà di tulli offìcii, benefieii di la