241 MDX1X, MAGGIO. 242 Fo rendudo in questa malina per li Procuralori possession dii Polescne, a conto dii Monte nuovo, el cussi ogni zorno si anderà vendendo ditte possession. El per li Provedadori sora il Flisco è sta fatto più incanti per vender Bagnol in visentina, fo di sier Hironimo da Nogarola rebello et fora ussito, è bel-sima cossa et ha gran jurisdition, era ducali 9, pi-zoli 3 il campo, per la compagnia sier Marin Gri-mapi e compagni. 138 Adì 5. La matina vene in Colegio il Patriarca, qual con li Gai di X, mandali tutti fuora, fo in controversia con sjer Anzolo Tri vixan ; qual si dolse esso sier Anzolo il prefalo jPatriacba esser inlrato in possession di la gastaldia di san Donado, non obstante la suspension fatta per zorni 15 per la Signoria con l’autorità del Legalo. Et parlato Itine inde, nihil conclusimi, fin non yengi breve dii Papa over altro di Roma. In questi matina, ^essendo slà per i Signori di noie in questi zorni retenuto uno qual fenzeva esserli slà lajà la lengua, questa cosa mostrava con ponersi certi ferri in hoclia eie. et feva atti, mori li havea cava la lingua et dimandava questa se.timaoa santa elemosina, portando Ve calize d’arzente volea danari per far il resto, e li predicatori lo ricomandava et trovava assà elemosina, nomeva.....Et esaminato, trovono hayer lengua come imi altri, e confessò feva questo per trovar danari da viyer, et si feya star sul palato la lingua e monstrava non l’aver, unde per i Signori di note fo terminato frustarlo questa matina di San Marco a Rialto, con uno brieve al collo, diceva questo è quello fenzeva non I aver lengua. Et cussi fo fatto questa matina, e poi bandito per anni 5 di Venetia e dii destrello. Etiam eri, da poi disnar, in Quarantia criminal fonoexpediti (re biastemalori, quali quella selimana santa biastemono molto in l’hostaria dii Bo a Rialto. Era in sua compagnia un prete, et è retenuli lutti. Fo preso, Sabato a di 5, poi nona, mandarli in una piate per Canal gfando, Gridando la sua colpa, poi a Rialto per mezo l’hostaria predila li sja tajà la lingua, demun a San Marco .in mezo le do Colone con-duli li sia cavà li ochi et la mau destra, et sia confinali in questa terra a esempio di altri. Fo bella parte et cossa uolpnda ( ! !). Da poi disnar, fo Collegio di Savii adconsulen-dum. Expediteno il Colater generai, va a Verona eie. I)a Milan, fo letere, di 3. Come le cosse di sguizarino.n procedevano, elaveano retennto do capi stati col duca di Verlimberg, tolti di chiesia, uno di qual voleano far dicapilar, et haveano retenuto do-/ Diani di M. Sanuto. — Tom. XXVII. mino Jacomo Stapher ; con altri avisi. El che a Milan non si feva preparatimi di guerra, solimi pagati 200 fanti, tutta via monsignor di Lutrech solicita si prepari le zente; e altri avisi, ut in litteris. A dì 6. La matina vene in Colegio il reverendo 138* domino Hironimo di Porzia episcopo di Torzello, qual con li Cai di X ebbe andientia in materia di monasterii di le Contrade, dice sono postriboli etc. . Et si stele longamente i Cai in Colegio, et non fu alcuna letera da conto da farne memoria. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria, che al-dite il conte .... Ursino fo nepote dii conte di Pi-tiano, in contraditorio con uno .... Et li Savii si redusseno daspersi a dar audientia. In questo zorno, poi disnar, la Quarantia criminal si reduse per il caso di provar nobele sier Vi-cenzo Morcxini qu. sier Marco, di Puja, qual ha anni ... et par si babbi provalo, et tamen li Avogadori vien a Consejo per veder si sarà terminato babbi ben provalo over non. Li è a l’ incontro sier Pandoli'o Morexini qu. sier Hironimo soi germani, qualli dicono è naturai et suo padre per testamento dice fiol naturai, et questo fanno per aver cerio stabile condi-tioijalo a san Zuan Crisostomo; et menano ayochali di una parte el l’altra. Fo lelo parte di le scrilure. A dì 7. La matina vene in Colegio l’ambasa-dor dii re di Tuijis, richiedendo la expedilion et risposta di la letera dii suo Re. Da poi disnar fo Pregadi, et fo il Doxe. el letto 139 queste letere : Di Liesna, di sier Zacharia Valaresso conte e provedador, di 28 Aprii. Come scrisse di 25 di l’ussir di la Valona 4 fusle turchesehe, capitano il Moro, et lui con do fusle era a la volta di l’Agrisla. Questa malina è zonlo di qui sier Alvise Loredan conte con letere dii rezimentodi Corphù, che importano, da esser spazate a la Signoria per barella aposta fino a Zara, et cussi ha fato. Avisa ritrovarsi de li a Liesna la gajUa Sanuda, zonta a di 2G, va a Corphù, su la qual è domino Thodaro Paleologo. 11 provedador di l’arraada era a Zara pertuorhomeni per interzarsi. Di Zara, di sier Piero Mar zelo conte, di 29, lui solo. Scrive, come era venula lì una barca di Spalato, su la qual è do citadini, videheet uno Marlin de Martinis da Spalato el uno paron Paolo Solonich, dicono, eri a bora di terza tra Cao Cesta e Sibinico veleno una galia dii Baylo va a Constai)* tinopoli, a le man con una fusla, et couibatevano, e poi veleno ditta galia remurchiava la fusla a Cao Cesta ; di chi fusse ditta fusta non sanno eie. 16