191 MDXIX, APRILE. * 192 monte non sano si è piera dura over leren, e bisogneria far uno (enlativo over più et la spexa saria ducali 32 milia ; ma a la Signoria mollo mancho, perchè si agraveria li terrilorii come fu falò di la Brenta. Et volendo seguir la sua naration e di Nar-vesa e del basanese, il Consejo era slancilo, et feva remor non volendo aldirlo, unde vene zoso di ren-ga, el fo remesso a un altra volta a referir; ma più presto a referir in Colegio domali da matina, et cussi a li Savii referiteno. 106 A dì 19. Fo il Marti santo. Da matina fo Gran Consejo; et sier Alvise Contarmi el consier, era vestito di negro, lieet fusse vicedoxe, contra la forma di le leze. Introe Avogador di Comun sier Marco Antonio Contarini di sier Carlo, in luogo di sier Nicolò Michiel el dolor che avanti eri compite. Fu posto molte gralie, le qual sono queste, vide-licet: la prima di sier Jacoino Minio qu. sier Almorò, dimanda di gratia poter vender alcune caxe condi-tionate per il testamento di madama Franceschina Barixan, et meter in altro stabile condilionalo. Ave 1045, 78, 14, et fu presa, el prima presa per tutti i Consegii. Fu posto la gratia di sier Michiel Baxadona qu. sier Francesco, piezo di ducati.....condutor sier Bernardo da Leze di le 3 per 100, voi dar tanti sali da Pyran, ut in gratia, e li Provedadori al Sai con-seja. Ave 1068, 70, 11 di no, et fu presa. Fu posto la gratia di sier Marco Contarini qu. sier Lorenzo condutor dii dazio di la merchadantia 1511 et 1513, è debilor, pagar de imprestali al Monte vechio, ut in gratia. Ave 1008, 104, 3, et fu presa. Fu posto la gratia di Vetor Biancho da la Canze-laria, dice haver 3 liole, una anni 17, l’altra 15, voi monacharie in monasterio Obscrvanli, dimanda di gratia do pesadori over mesuradori a le biave per anni 20 per poter far questo eflecto. Ave 1005, 103, 5, et fu presa. Fu posto la gralia di Domenego.....qual fo bandito per homicidio e si voi apresentar: 993, 121, 21, fu presa. Fu posto la gralia di Benajo di Benagii da Bergamo, ha possession in veronese, et per li statuti voi non li possi lassar si non a veronesi, e lui ha uno lìol eie., però siali concesso, non obstante il predilo statuto di Verona possi lassar a chi el voi, cola con-dition si fazi citadin di Verona. 959, 141, 43. Presa. Fu posto la gratia di Gasparo Trentin, amazò uno homo in orto di so’patroni, absente fo bandito, dimanda di gratia di presentarsi. Ave 954, 158, 39, el nihil captum. e fo publicà non è retenuto, ma si voi presentar, unde sier Matio Orio signor di noie fo a la Signoria facendo veder è retenuto, linde la Signoria terminò la prima balotation andar zoso et iterimi fusse balotala. Ave 671, 373, 48, iter uni 651, 390, 75, et non fu preso alcuna cossa. Et questo è il secondo Consejo. Fu posto una gratia di alcuni di Ruigo, banditi per sier Dona da Leze olirti provedador a Ruigo, per rapto di una certa Paula, qual fo per matrimonio, et loto la risposta di sier Dona da Leze predito et sier Francesco Donado el cavalier olirti reclori di Ruigo, et si voleno apresentar. Ave 701, 326, 87, et non fu presa. E questa è la seconda volta. Fu posto una gratia di uno Antonio di Stefano 106* di Castello et uno di Legnago, banditi per homicidio per il Provedador di Legnago, et si voi apresentar. Ave 818, 196, 78, iterum 836, 170, 32, non fu presa, anderà un altro Cunsejo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Fu fate alcune gratie di sier Zuan e Alexandro Marin qu. sier Hironimo debitori per il padre di 30 el 40 per 100, pagar come li altri. Item, sier Zuan Batista Moro qu. sier Fanti, debitor, ut supra. Etiarn fu asolto uno di Friul nominato . . . dal Goso, e uno da Pulzenigo, e altre cose fu fate e con la Zonta e poi col Consejo e Colegio, nulla da conto. Di Frati za, fo letere di... e di Milan. 11 su-mario dirò di solo. A dì 20. La matina sier Michiel Salamon el consier vene in Colegio, qual è stato più zorni amalato, el Porator di Franza fo in Colegio per cosse particu-lar, nulla da conto. Da poi disnar, la Signoria andò a l’ofìcio in chie-sia, vicedoxe sier Alvise Contarini el consier, con il Legato dii Papa, ch’è tornato di padoana, et l’orator di Franza. Comenzò ozi il perdon di colpa e di pena ai Servi, dura 3 zorni. A dì 21, Zuoba santo. La Signoria in chiexia juxta il solito. Et vene uno francese chiamato monsignor di la Feriera, zamberlan e cuxin del re di Franza, vestito con un sajo di reslagno d’oro, et 6 persone con lui, è stato a Roma va in Franza. e senza andar da l’ambasador dii Re fo in chiexia e andò a Palazo dii Doxe e li fe’ dar la letera voleva audien-tia. Il Principe li fe’ dir non si poteva fino non fusse compito lo uficio, e lela la lettera, il Re pregava la Signoria li mostrasse le bele cosse di Venelia, et cussi da poi disnar subito sier Lorenzo Loredan procuralo!1 fiol dii Serenissimo andò a mostrarli le