689 MDX1X, SETTEMBRE. 690 Item, si reduse li nuovi dii Consejo di X, numero 8 soli, perchè altri non rimase, in Quuranlia criminal a far li soi Cai, el fono fati sier Jacomo Ba-doer, sier Luca Trun et sier Zuan Venier, lutti tre stati per altri tempi Cai di X. A dì 30. Fo San Bironimo. Fo falò la balolazìon di la Zonta al Consejo di Pregadi, tolla eri, baiotali numero 177, fono date balole numero 1706 che l’altro anno fono solum 985. Cazete di soliti a rimaner, sier Francesco Valier, fo provedador al Sai, qu. sier Bironimo, lo Marin Sanudo che romasi solo un anno, et sier Lunardo Bembo, fo Baylo a Constantinopoli, qual è ancora a Constantinopoli, et è slà ben portato, et è rimasto altre fiate. Io fui balotato numero .... Intrò Ire nuovi, sier Antonio Sanudo, fo al luogo di Procuratori, qu. sier Lunardo, sier Marco Valier, è 397* di Pregadi, qu. sier Bironimo, et sier Alvise Bon, è di la Zonta stravachanle, qu. sier Otaviau. Rimase etìam nuovo sier Francesco da cha’ da Pexaro, el savio a Terra ferma, qu. sier Marco, sier Jacomo Michiel, fo capitano a Brexa, qu. sier Toma. Fo soto sier Faustin Barbo, fo Avogador di Comun, qu. sier Marco, qual non passò di una balota. Io avi 505 de sì et 571 di no. Introe ozi Consier a la bancha sier Andrea Ba-xadona, et li altri do lì è resalvato il loco, videlicet sier Sebaslian Justinìan el cavalier vien orator di Anglia, sarà qui fin Ire zorni, et sier Marco Minio, è ambasador al Papa, tamen in loco suo è sier Seba-stian Moro. Item, Cai di XL, sier Bironimo Moro qu. sier Marin, sier Bernardo Diedo qu. sier Simon, et sier Zuan Batista da cha’ da Pexaro qu. sier Antonio, tulli Ire nuovi e di la Quarantia intra criminal. Di Palermo, havendo scriplo di sopra, di sier Pelegrin Venier, di là Septembrio. Scrive in questo tenor: come a di 21 dii passato scrisse de le tre galie venute di Levante, le qual preseno una fusta sopra Zerzenta, et da 70 homeni tulli quel capitano li fece crudelmente morir, poi passò a Zerbi, et per uno brigantin di Trapano, si ha le galie a Cao Maserala conlratorono bene et levò merchadanli per Zerbi e Tunis. In Zerbi hanno poco conlratalo, perchè el novo Ciecho non si risolveva in far partido, e il magnifico Capitano, termenato li zorni, se partì a dì 27 dii preterito per Tunis. Et si slima siano in Tunis le letere de la Signoria nostra, fono mandale per una barza di Zenoa, però che uno brigantin partì al primo non volse levar le letere. El qual è ritornato, e se intende in quella Golela erano 32 fusle et una galia, e dìceano voler andar contra le nostre galie, e poi venir a sachizar la Lichata. Per persone sono venute, ha dito aver veduto passar le Ire galie nostre venivano da Tunis, e con bon vento andavano verso Cao Passero perseguitando una fusta et quella preseno; tamen niuna letera fin hora si ha de le galie. Le galie di Fiandra a dì 2 zonseno in porto di Messina, et a dì 7 si levono. Li tempi fono conlrarii, ritornò a Melazo, e da malina si aspela lì in Palermo, perchè li tempi sono per loro, però di tutto farano benissimo. A Melazo, do barze carge di vini per l’armada, et de qui una di biscoti, de la qual armada non se intende salvo dii suo..... FINE DEL TOMO VlGESlMOSETTIMO. 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXVII.