155 MDXIX, APRILE. 126 exereito. Scrive esso Oralor nostro, aver parlalo a li do oratori francesi, sono li a Roma, di quanto li ha dito il Papa Ringrationo molto, dicendo fararto intender questo al Christianissimo re; sichè è restati satisfati. Scrive, il Papa in concistorio ha dato la le-gation di Pranza, qual importa assai a la Corte romana, al Cardinal di Boisy fradello dii Gran maestro; per la qual cossa era venuto zà più zorni per obtenirla a requisition dii re Christianissimo el degan de Orleans. Et cussi il Papa ge la concessa per far a piacer al re Christianissimo. Scrive, ozi zonse lì 69' a Roma il reverendissimo Medici vien di Fiorenza; conira il qual li andò conira assa’ persone, el soa signoria introe per una altra porla per non voler pompa. Il qual Cardinal è sta visto mollo volentieri dal Papa, perchè li alevierà di molle cosse. Item, scrive, la scrilura il reverendissimo Salila Praxede la farà far al secretano Bembo, la prima signatura sarà expedila. 70 Dii mexe di Aprii 1519. A dì primo. Introno in Colegio sier Francesco FoScarini qu. sier Piero, sier Anzolo da Mula qu. sier Piero e sier Rironimo Moro qu. sier Lutiardo. Item, Cai dii Consejo di X sier Militici da Leze, sier Daniel di Renier, sier Ilironimo da cha da Pesaro; il qual Renier non è stato più dii Consejo di X. Item, Savii dii Consejo sier Alvise da Molin procuralor, sier Polo Capelo el cavalier et sier Andrea Grilli procurator; Savii di Terra ferma sierFerigo di Renier solo ; Savii ai Ordeni sier Vicenzo di Garzoni, sier Piero Lion, sier Andrea Renier, sier Ilironimo Zane amalalo, inanellò a intrar sier Antonio Condul-mer savio a Terra ferma, e sier Antonio Mocenigo savio a li ordeni non ha la età. Vene domino Donalo di Preti ambassador di Mantoa, vestilo di coroto, con una letera dii marchese Federico, data a dì 30 Marzo, hore 2. Avisa la morie dii signor marchexe Francesco suo padre; la copia di la qual letera sarà scrita qui avanti. El per Alvise Coniarmi el consicr, vicedoxe, si dolse di tal morte, e fo ordinalo farli una bona letera, dolendosi di la morie del padre, e alegrarsi di la sua creatane. Di Alvise Sabadin secretano nostro, fo teiere di Ragusi, rrplickate. Come scrive di quelle occorentie, et quello l’ha fato e vera a ripatriar. Da poi disnar, fo Colegio di Savii ad consulen- dum, et dar audienlia a molti che a li Savii è stali commessi. A dì 2. La matina fo gran pioza; introe sier Antonio Condulmer savio da Terra ferma, che eri non enlroe. Se intese, per letere venute di Fiandra, zoo di Ingaltera, di Marzo, come era morto sier Nicolò Dolfin qu. sier Barnaba, vice patron su la galia dii capitanio in Antona, da peste, el alcuni altri di dita galia erano morti ; tamen il patron non morì. Se intese etiam come sier Nadal Marzelo, sora-comito di la galla è in Istria, su la qual è montato sier Toma Coniarmi va baylo a Constantinopoli, et per egritudine falosi portar in questa terra eri morite; de che fu parlato di proveder al governo di la galia, et terminalo chi voi andar si vadi a dar in nota e sia balotati il primo Consejo di Pregadi; al qual sia dato ducali 200 di sovenlion; i qual danari li ha con si sier Tomà Contarmi sopra scrito, per darli al pre-falo qu. defunto. Etiam sier Piero Griti qu. sier Homòbon, qual fu preso in Pregadi andasse soracomilo su la galia dii qu. sier Almorò suo fradello defunto, sopra la qual a Corfù fu posto sier Nicolò Sanudo di sier Benedelo per vicesoracomilo, che ancora non vien a Consejo, e fu terminato in Colegio confirmarlo in Pregadi per soracomito. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta; non fu il Principe, qual sta meglio, quasi varilo, pur sta in leto. Fo letere di Milan dii secretarlo Caroldo, et di Pranza, di 10, non in risposta di le nostre; il su-mario di le qual scriverò di solo. Fu preso che sier Gasparo Malipiero provedador 70’ sdpra le Aque, qual per il Consejo di X con la Zonta fo eleclo andar con sier Francesco Valier e sier Nicolò Salamon a mesurar e dar i confini a li frati di Corizuola, et poi è stà electo per Colegio andar a veder di adaquar in Irivixana, jysta la parte, e li Savii volevano andasse in trevisana, e li Cai andasse su la eosa di frali, lior fo tratà tal materia in dito Consejo di X, e terminalo vadi solamente per zorni 10 in trivisana, et poi debbi ritornar e andar per la cosa di frali sopraditi di san Zorzi. Fo gran disputalion, li Cai di X voleano l’andasse per li frali e li Savii volseno che l’andasse in trivisana, parlò sier Daniel di Renier, cao di X, e sier Domenego Trivixan procuralor, saviodii Conseio. Andò do volte 13, 13 poi 14, 12, et iterum 14 et 12 e terminò la Signoria ftisse preso la parte messa per loro Consieri, videlicet che l’andasse per zorni 10 in t rivisarta.