1033 mccccciv, marzo. 1034 Faenza si perse etc. El principe lo charezoe assai, et commesse a li savj la soa expeditione. Vene il capitanio di Segna orator dii.re di Elon-garia in la materia di danari, solicitando la soa expe-ditione, dicendo li avanza al re più danari, e fè lezer la soa instructione. Or fo ordinato mandar li rasonati lì, et redur iti resto etc. Veneno li agenti dii conte di Pitiano capitanio zeneral nostro, con la commissione dii conte di sigillar li capitoli. E foli lecto li capitoli facti per Bernardin di Anibrosii, videlicet per do anni di fermo et uno di rispeto, conduta 300 homeni d’arme, 300 cavalli lizieri, e darli il stendardo e baston. (Avean) nome Sebastian Preda da Milano sito condutier, Piero di Bibiena suo secretario, et Zuan Zordan da Fiorenza suo capo di squadra. Et firmati ditti capitoli, fo posto hordine mandarli il stendardo e il baston questo San Zorzi di aprii fìtto a Ravena per doi zen-thilomeni nostri, che sarano electi. Veneno do noncii di la duchessa d’Andri ritoglie dii marchexe di Bi fonte, qual, per esser francese, dal gran capitanio in la rota di Puja fu preso et è prexon in Manfredonia. Videlicet essi noncii sono el signor Silvio di Picolhontini et Julio Acilio, et è data la lettera in Ripa Basiina etc. Questo Silvio, olim nepote di papa Pio senese, pregò la Signoria desse conseglio e favor a essa duchessa che ’l marito fusse liberato, et che à voluto mantenir la parte di Franza. Or il principe li usò bone parole, e che ’l conseglio era che si conzi con el gran capitanio, che sarà meglio per lui, e che si la Signoria si rnoslrasse, forsi saria mal. E cussi fono licentiati. Bi la marchexana di Mantoa, fo lecto una lettera. Voi tracia zoè passo di 50 cara di grano mandarli a Trento; et cussi con il Colegio di le biave e li capi di X li fo concessa. Ba Milan, dii secretano, di 20. Come el gran canzelier li à dito domino Acursio à dimandato licentia di partirsi, e voria che li mandasse uno altro in suo loco per orator a la Signoria nostra fino el vadi in Franza etc. Li ha risposto non lo poter far senza licentia dii re. Beni, missier Zuan Jacopo di Triulzi li ha ditto esser venuto uno homo molto pericoloso per nome di sguizari, zoè di tre cantoni. Voi cerli danari et un dazio di Como, eh’è ducati 4000 a l’anno, prometendo a l’incontro gran cosse. Li ha risposto metti in scrittura et manderà al re. Item, parlò di le trieve; et che ’l gran capitanio voi seguir l’impresa contra certi baroni; et alcuni alemani ha licentiato, et li ha pagali con li danari li ha dalo la Signoria nostra, come si dico. Li rispose esser parole di inalinoli. 1 Diani di M. Sanuto. — Tom. V. Intrò li capi di X, el credo sier Lucha Trun l’a-vogador referisse quello havia trovalo a Brexa. 501 Da poi disnar fo gran Consejo. Fu fato 3 consieri di Venetia, videlicet sier Francesco Trun fo eon-sior, di Santa Croce, qual intrò di boto in loco di sier Marco Sanudo havia acetà podestà a Cremona ; di San Polo, sier Bartholamio Minio fo consier; di Osso Duro, sier Andrea Venier fo consier, et avogador \li comun sier Beneto Sanudo fo avogador di Comun. Et alcuni di Colegio si reduse, dove fo leto molte lettere, videlicet queste : Bi Faenza, di 21. Come eri scrisse di la tre-pidation di Forlì, et ogi, clic le zelile dii papa li andavano adosso, haveano butato certi cari nel fiume Sabazio per passar ditte zente. Di Ravena, di 22. Come eri, a hore 18, 100 cavalli et 1500 fanti di la Chiesia (sono) andati verso Forli, e quelli di la terra inteso, adunati certi cavalli et zente ussileno et quelli si reculono. Etiam el castelan trete alcuni colpi di artelaria verso esse zente, eh’ è signal voi mantenir l’acordo. Item, quelle zente fiorentine redute, videlicet latiti a piedi, par si vadino disolvendo. Di Traù, di sier Dolfin Venier conte, di 15. Come è venuto lì uno schiavo dii Signor turcho a voler render li presoni fati. Ha grande auctorità, et monslra bon voler di far si rehabino ditte anime. Et li ha fato chareze el le spexe, et à scrilo a Sibinicho mandi uno homo de lì à a andar con lui eie. Di Sibinicho, di sier Antonio Corner conte e capitanio, di 16. Come sono ritornati li citadini mandoe con li merchadanli dii Signor lurcho a li sanzachi, et non hanno fato nulla. Poi à ’uto lettere di Traù dii schiavo dii Signor zonto, e cussi quella note à spazà uno citadin de lì, e li farà etiam uno presente. Prega sia expedito l’orator suo. Di Spalato, di sier Hironimo Bernardo conte e capitanio, di 16. Come à ricevuto lettere in materia di quel arziepiscopo, si mantegni li privi-legj etc. Obedirà, licet fusse altre lettere in contrario ; e sopra questo scrive etc. Ba Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo vice baylo, di 18 zener. Come per la nave di salumi scrisse, poi quotidie vien falto lamenti a la Porta di homini di l’ixola di Sehiati e Schyro. Et li bassà mandono per lui a la Porta, e trovò uno chaloiero e e il prothoiero di uno caxal nominato Liconia eli’ è timaro di Traut bassà, dolendosi che zà mexi do la fusta di Sehiati amazò do turchi e tolse cerle robe, e fo sentenliato per il cadì che il caxal pagi il sangue 6(5