MDXIX, SETTEMBRE. reverenda a la Signoria nostra. Di armata ili Carta-genia nulla se intende; quel Zaplana che, come scrisse, li richiese dicendo aver beni in Cypri, lo so-licita, e mai de qui si ha auto risposta. Iiem, quel. 372 ‘ . ... di la nave fo presa in Cypri, e poi naufragata, 10 solicita molto dicendo otegnirà represaje; de che avanti olegna, non havendo altro de qui, esso Orator 11 farà .... Zercha le ripresaje nulla si fa. Solicita il Gran canzelier; disse ù occupato, e si scusa per i gran impedimenti l’ha. Domino Francesco Tolmezo zà 4 zorni è in lelo con febre dopia terzana, c li medici dubita di la vita sua, maxime per la età l’ha. Esso Orator non resta di farli ogni comodità etc. È zonto letere di Portogalo con el carico de le cara-vele che ultimate zonse, qual manda incluso, et par in Lisbona sia gran peste, adeo il Re va vagando per quel regno; le qual caravele sono stà 8 nave con specie. 1519. Cargo di le nave venute questo anno a Lisbona de V India, computata la nave di Leonardo Nardi, che fo la prima, in tuto nave numero 8. Piper, compreso alcune portate de ca- pilani e marinari .... C 35000 Canele......... 800 Garofani......... 660 Zenzari di la sorte costumata . . . » 300 Nose.......... 120 Mazis........ • • 40 Lacha.......... . 5> 240 160 Droghe di più sorte..... 212 Muschio......... 1 Responde el chanter L. 160 in zercha. Di Ingaltera, di sier Antonio Surian do-tor et cavalier, orator nostro, date a Londra, a dì 16 Avosto. Come a di 12 arivò il Re a Gra-nuzi, et eri, che fo la Madona, esso Orator andò a farli revercntia. Soa Maestà lo vele alegrarnente; fo a la processione con Soa Maestà, messa e pranzo, e l’orator di madama Margharita, qual fa ofìcio dii 373 re di Romani. Poi andono poi pranso da la Raina, qual vedeva baiar e stava in feste, e il Re baiò etiam lui. Demun el cardenal Campeze, tirato con il Re ad una finestra, tolse licentia da Sua Maestà per ripatriar a Roma ; il qual è stà molto grato a 1 Diarii di M. Sanuto. —- Tom. -ÌXY1I. tulli de lì, e il Re ge l’ha dito, el li ha dato l’aspe- lalìva dii vescoado.....et lo episcopo ha anni 80 e poi viver pocho, dà intrada ducali ... e li ha donalo L. 7000 di sieriini et marche 500 di arzenti. A dì 18 partirà. Partito, il Re chiamò l’orator di madama Margarita, qual expedito, chiamò il nostro domandandoli quello havia di novo. Rispose non haver letere di la Signoria; si meravegliò, e introno in rasonari di la eleclione dii re di Romani, dicendo mandava la sua armada in Africha, qual havia prima fusse electo, fata per Italia, zoo per Napoli, e la mandava perchè alcune terre lì in A-fricha li havia rebelato, dicendo presto passerà in Germania ; la qual armala era di vele 80 grosse, dicendo Soa Maestà desiderava fusse bona union fra cristiani, el havia di questo scrilo a la Cesarea Maestà, dicendo non era per mancar di tal ollilio. Esso Orator laudò mollo la optima opinion di Soa Maestà, maxime per li eminenti pericoli dii Signor turco. Scrive, è bon li oratori nostri, è de lì, habino spesso letere de la Signoria nostra, perchè non si usa andar dal Re se non quando si ha letere ili eomuniehiirli, e non si fa come in le altre corte che si va senza haver da negotiar etc. Dii dito, di 17. Come ha visitalo il reverendissimo Campeze avanti el si parli, il qual è stà molto afitionalo di la Signoria nostra. Et scrive coloquii auti insieme, e come a Padoa suo padre lexè, dove lui ave la'doctrìna e vadagnò bona facilità, et è bon servitor di la Signoria nostra a la qual si ricomandava ; e parlò che questo Re sarà unito con la Cesarea Maestà, a la qual ha mandato a offerir 10 milia combatenli in ogni caso li fusse rotto guerra da Pranza. L’è ben vero non li par Spagna rompi prima a Pranza, ma stiano in paxc tra loro, e par che il re di Romani volendo passar in Fiandra, vegnirà di qui ad abocharsi con questa Maestà, e forsi sarano 373 * a un tempo etiam il re di Franza in questi coloquii ; sichè sarano Ire Re. Scrive ozi, ch’ò 18, diio Cardinal partì, e lui Orator lo aeompagnò mia 4 fuora di la terra. Scrive coloquii auti con domino Rizardo Pauzeo svisceralo di la Signoria nostra, stato in Germania a li Electori per la eleclione, e oltra quello disse a domino Sebastian Juslinian, li ha dillo lui amar molto la Signoria nostra, e sempre per lei ha fallo bon ofìtio : e li ha dillo il re di Romani non voler li sia manda la corona ni quelli di Germania voleno, ma che la vadi a tuor in Italia, et che el vene con monsignor di Naxon orator dii re Catolico, il qual li ha dillo fa per il suo Re star ben con la Signoria per molte raxon, ut in litteris ; il qual 41