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unxix, MARZO.
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sigillo dii Re. Ha domandalo dextro modo quel vorà tratar a la Signoria noslra, vorà dir di quesla pace e trieva col Signor lurco e aver subsidio; e sopra quesla pace voi el Signor lurco per anni Ire, voi baver el Re el parer dii Papa e di la Signoria noslra. Li à diio sarà ben visto.
    Nolo. In le letere dii Baylo da Conslanlinopoli è uno aviso, par liabi auto lelere da so’ fradeli quali è siali in Colegio per li danari di Cypro scossi per il qu. sier Alvise Corner, e la Signoria habbi termenà si vadi di questo a le corli ordenarie; si duol di tal termenalioii; voi avanti perder che andar a lite dii suo contra dover.
   Da Milan, dii Caroldo secretano, date a dì 15. Come ha comunichà e dato la letera a monsignor di Lutrech di la Signoria nostra. Li scrive rin-gratiandola dii bon ofìcio voi Far al re Chrislianis-simo quella; disse ringratiava a l’incontro la Signoria, et farà oplimo ofìcio. Ozi va a Binasco e doman a Pavia; lui Secretano lo acompagnerà fino a Pavia, poi tornerà a Milan. Desidera aver licentia di repa-triar ; è horamai 4 anni è stalo de li. Ha inteso di Franza è avisi, l’abochamenlo dii Gran maislro con monsignor di Clevers sarà omnino. Scrive di sgui-zari, come li Grisoni non voi dar li fanti 1500; et altre particularità ut in litteris.
    Et domente si lezeva le letere, li Cai di X ando-no dentro per esser stà retenuto uno monetario, et poi andò el Colegio in Camera, videlicet sier Alvise Contarmi consier, sier Francesco Falier cao di X, sier Gabriel Venier avogador, el andono a la corda. Quello si ha, lo saperò poi.
    Fu posto, per li Savi, ima parie per veder di adaquar con l’aqua di la Piave la campagna di trevisana, come alias fu preso, essendo slà mandato per li inzegneri di Brexa et Bergamo, parte di quali sono zonli : però sia eleclo per Colegio do zenlillio-meni nostri vadino a veder etiam la campagna di basanese e Citadela e Castelfranco, si con l’aqua de la Brenda se potrà adaquar, et vadino a spese de la Signoria noslra, con quella commission li sarà dà per Colegio, possendo esser elecli di ogni loco et ofìcio, excepto quelli hanno possession, molini, foli, et altri edifici di aqua ne li teritori prediti. Fu presa. Ave 19 de no, 163 de si.
    Fu posto, per li Consieri, Cai di XL e Savi, ha-vendo rechiesto l’orator dii ducha di Ferara il transito di tre bote di vin per la Duchessa, et essendoli stà promesso per el Colegio, le qual è zonte in questa terra con la nave di Agustin Gixi di alumi insieme con 6 peze di coione di marmoro, però sia preso I Diarii di il. Sajjuto. — Tom. XI VII.
possino farle condur a Ferara senza pagar dacio alcuno. Fu presa : 18 de no, 1G9 de si.
    Et poi fo chiamato sier Piero Michiel, venuto capitano de le galie di Barbaria, qual aspelava in Qua-rantia, e andò in renga, e referì lutto el viazo. Co-menzando 1517, a dì 13 Lujo parli da Puola, andò a Saragosa, dove era 10 anni non era slato le galie, li viste volentieri, e fateli grandissime careze. Poi andò a Zerbi, fo fato e contralà per doble 36 milia; poi a Tunis, dove era la batalation di Dolimi e altre. Vene Mori su le galie con le so’ tele per ducati 60 milia; li patroni Irete noli per ducati 1600. Parliti, vene un temporal grande, convene andar a Chajari di Sardegna ; volendo andar a Oran vene a Resagai.
Et essendo slà cazà el re di Tremissen da quel Barbarossa turco corsaro, dove se dice trovò un rnilion e mezo d’oro, el fe’ bona compagnia a le galie, andò a One; se solea far per 60 milia ducali, fo fato per 45 * 18 milia. Poi capitò a Bolis, Lagomiera et il reame di Fessa etc. et a una ixola, dove se dice al scojo di Pignon, soto el re di Spagna. Hor quel re di Fessa li mandò a dir per questo anno voleva si contralasse, e li altri 11011, e questo fa aziò quel scojo dii Pignoli non havendo intra, Spagna lo fazi desabitar : e li fece dir de cateto se mandasse le galie a la Rachia, el non più a Belis de la Gomiera. Et disse li vene a galia uno marchese di Roveries, ha intrada ducali
38	milia, et lo pregò facesse vegnir le galie un altro anno al dito loco, et se ubligava far venir le merca-danlie di là eie. Item, si fosse liberi di pagar alcun dreto. Poi se partì, vene a Valenza, dove lì in spiaza zonse don Alfonso di Barzelona con una barza di boto 500 et una altra di 300, è corsaro. Lui capitano havia solum 11 homeni per galia. Mandò a far comandamento a li Patroni e altri venisse ¡11 pena de la testa; niun vi vene se non sier Anzolo Juslinian con
7	homeni. Vene a galia el marchese di Zaneta di primi di Chastiglia, bon servitor e amico di la Signoria noslra, oferendosi, e la (erra monstre volerli dar ogni favor conira diio corsaro. Era lì Alvise Tinto, consolo nostro, qual laudò assae e si operò molto, fe’ protesti al corsaro eie. II Gì pi la no messe in or-dene le galie lì in garido, comprò schiopeti eie. Dito Marchese si racomanda, voria far certe arlelarie in questa terra, si dice ha 200 in 300 milia ducali di contadi.
    Poi, a dì 6 Avoslo 1518 vene a Tunis. Quel Re era a Carlagene a piaceri; è homo si dà a piaceri; disse di ducali 1500 ave la prima volta per la bata-lalion di Dolfini; disse bora li mandò a domandar 4 cosse: refazion de la chiesia era lì, le batalation, viti