439 MDX1X, LUGLIO. 440 nissima Maestà, volendo li Eleclori fazino liberà la soa eletione, e dito exercito era verso Franchfort, nel qnal era stato l’oralor dii re Catholico: perii che, li Electori lien dal re Christianissimo, hanno ri-zerehalo esso monsignor Armirajo fazi zente, il qual scrive darà principio a farne; et che quelli signori vicini prometeva darli iti tre zorni fati cavali 2000 e fanti 12 milia, a i qual fanti voleno dar ducali uno per uno, per zorni 12; sicliè di zorno in zorno si aspeta la nova di la eletione. Et par, sia aviso non sarà electo el re Calholico, ni el fradelo. Scrive e suplica, esso Oralor, si expedissa el suo suc-cessor, per esser amalato, nè poi caminar, va con bastoni, e stando li, la Signoria perderà un bon servilor, se non bon, lidelissimo. Item, manda le-tera di l’Orator nostro in Spagna, qual le à lede et inleso el lutto. Da Milan, dii secretano Caroldo, di 29. Cotnp eri scrisse di l’andata di monsignor di Lulrech a Biàgrasso, e non andò con lui si non capitani francesi di zente, e solum uno italiano, che fo il conte Alexandro Triulzi. È restalo lì a Milan domino Bernardo Triulzi. Il Gran scudiersì lien sia andato per consultar con li capitani conlra sguizari. Scrive co-loqui à auti esso Secretano con monsignor di Terbe, il Zeneral et il Langris, quali li hanno dito aver le-tere di soi tre oratori andati a sguizari, come scrisse, ¡ter quelle do terre sul comasco a veder de jure di chi sono. Scriveno sguizari aver termina le siano soe, e i loro oratori siano dii Christianissimo re; de che loro voleno elezer uno (erzo, et che domino Ambruoso di Fiorenza, uno di tre oratori, liavea tolto il cargo di andarvi e il reslo tornavano in driedo. Scrive coloquii aulì con dito Terbe, dieen- 247 doli, esso Secretano, saria ben temporizar adesso fin se intendi chi sarà electo. Disse era il vero. Le qual do terre sono Balerno et... e lien non farano mo-vesla. Tamen monsignor di Scut ha scrito da la corte, come il Re manda 6000 fanti et il conte Piero Navaro anderà a Zenoa a farne altri 6000, e voleno con le zente d’arme di la Signoria far exercito et esserli contra questi essi sguizari. 11 qual monsignor di Terbe è andato a Biàgrasso con 2 altri e ritornò la sera a Milan. Et par habino nova che essi sguizari vorrano ussir per lutto il mexe di Avosto. Monsignor di Lutrech ha scrilo al Christianissimo re debbi lar exercito, et si slii a l’incontro, et vi sarà ii duca di Ferara, il Governador di Zenoa e il signor Marco Antonio Colona ; il qual Lutrech è di opinion di far zente e difender il paese. Dii dito, a di primo. Come eri monsignor di Lulrech ritornò a Milan, et questa malina stato con domino Ambrosio di Fiorenza ritornato da sguizari. Afferma quanto si ha auto da sguizari, e scrisse per le altre, et che voleno elezer il terzo judice uno sguiza-ro, qual faria la sententia in loro favor, el che dilli sguizari vorano far guerra al Stado di Milan, di che esso Lutrech non li par far allro di questo per adesso per aspelar laeledione, et si ha li electori liavia terminato indusiar 8 zorni aziò possino aldir (ulti quelli vorano parlar, avanti che i se serano in la dieta. Di Spagna, di sier Francesco Corner el ca-valier orator nostro, date a Barzelona, adì 9 Zugno. Come fo mandalo per lui, andasse dal Re, qual era a messa. Andò. Soa Alteza li disse, quello li havia dito il Gran canzelier e diria, era di suo voler e li desse fede. 11 qual Gran canzelier e Credenzier li disseno zercha a la restitution di beni al conte Nogarola, ch’è de lì, con molte parole, si faria cossa grata al Re, et per li capitoli si è ubligati edam a dar il quarto ai foraussili et quello mandarlo fino in Ispurch ; però il Re hessendo successo a la Cesarea Maestà, e successo in li capitoli di la Irieva fo facla quando si ave Verona; con molte parole, ut in litteris. Esso Orator disse ditto Nogaruola non era veronese ma visentin, et loro disseno scrivè a la Signoria ; et cussi dii quarto di foraussiti il re Catolico voleva fusseno dati ducati 8000, sarà podio più ; è bon expedir stà cossa per star in paxe con Soa Maestà, qual confina assai con la Signoria, dicendo il Re scriverà a la Signoria s. Scrivè di questo dagi risposta : mandaremo qualche orator anche 247* nui per liquidar questo quando la Signoria manderà il suo etc. » L’Orator disse ha scrito dii conte Hiero-nimo Nogarola, ma non era di jure. Il Gran canzelier disse : « Preghè la Signoria la fazi lo toy a gralia etc. » et edam il Re scriverà al re Christianissimo di questo». Scrive, esso Oralor, dito conte Hironimo è favorizalo dal Gran canzelier, da lo episcopo di Bajadoza e dal Tesorier, i quali fono con lui soto Padoa a l’asedio, et però è bon temporizar etc. Et il Bagatolo ciré qui, fa ben l’ofizio suo; e saria bon scriver al re Christianissimo non rispondi cussi presto a quello li scriverà quella Maestà. Dii dito, di 11. Come ricevete letere di 8 Marzo con alcune sententie zercha le ripresaje etc. Scrive come il Gran canzelier mandò per lui Orator andasse al Consejo di justicia, come fu posto ordine. Qual andato con domino Francesco Tolmezo, era lì il reverendissimo Cardinal di Tortosa, et cussi uno doctor dii Consejo nominalo in la letera Gravella, .... parloe le raxon di quelli danizati. Li rispose e