171 MDX1X, APRILE. 172 Di Pranza, eli l’Orator nostro, date a Poe-sì, a dì 28 Marzo. Come era ventilo 11, il dì se-quenle scrisse le ultime, e il Re era ito a la caza lige 10 lontano, tornería doman. Visitò Madama, a la qual coniunichò quanto havia comunichi al Re ; la qual li disse aver di Alemagna il re Chrislianissimo esser in mazor favor che ’1 fusse mai di esser eleclo re di Romani, et che li 4 Electori, come scrisse, a dì 4 Aprii se doveano redur a uno per far una resolution, zoè li tre episcopi et il Conte Palatin, i quali l'arano la total resolution di chi verá electo. Et che 'I ducha di Saxonia si confida non verà il re Catholico, et che ’I marchese di Brandiburg lieti non mancherà di fede. Item, scrive, monsignor di la Mota, qual andò al dito Marchexe, era ritornato a la corte, et fu remandato subito in driedo con ampia facoltà di prometer ; etiam spera aver il Coloniense; ina prometerá più al Treverense di quello ha fato, et il Ma-guntino è fidefrago, zoè manchador de fede. Il Papa dà quel favor il poi al re Chrislianissimo, per opera di questo Legato; ha mandato de qui tre brievi vanno a li episcopi Electori in favor di elezer questo Re oltra il primo scrisse per avanti ; i qual è venuti qui, e monstrali al Re e a Madama, poi li hanno mandati a monsignor l’Armirajo aziò li operi e li dagì al bisogno, risalvando il Papa. E quel li porta è uno florentin solito a star in questa corte; sichè favorizerà el Re. E scrive, de lì in Franza quelli sperano la Signoria nostra, fazi il simile; e 1’Oralor ha dito tener certo la Signoria non mancherà, ha-vendo fato la risposta fece a monsignor di Trlegnì. Et scrive, che Madama li disse : « Non avete auto al- * tra resolution di la Signoria? dicendo : Domine 0-rator, conte Farete, venitene a parlar. » Scrive, haver parlato a Ruberlet zercha la innovation dii fiume di Ojo fa il Zeneral di Milan; qual disse la Signoria non vardasse, è amico dii Re. L’Orator disse sarìa danno di la Signoria. Unde rispose facesse la scritura come dia star, che zonto il Re li parlería di questo. Scrive, aver parlato al Gran canzclier zercha la liga fata con il re di Anglia e il Papa ; e li inonstrò li capitoli dove la Signoria è compresa, nè vi è altra condition, et manda la copia, qual dice, il Dose e Signoria di Venetia. Scrive, come monsignor di Lu-trech, che veniva in Franza, il Re lo fa ritornar a Milan : non è bon lassar quel Stado cussi a questi tempi, et danno fama il Papa e la Signoria nostra lo fa tornar. E cussi a dì 23 il Re li scrisse tornasse. Item, manda letere di l’Orator nostro è in lngal-terra. Nota. In li nominati è la egregia caxa di Medici et molti altri, utpatet. Fiorentini, Mantoani, Mon-ferra. Dii dito, di 31, ivi, Come in questa malina, do bore avanti zorno; la Serenissima Regina avia parlu-rito uno fiol maschio belissimo, e la Regina e fìol stanno bene. L’Orator ha mal a un piede, zà3 zorni, non ha potuto audar a alegrarsi, ha mandato il suo Secretano dal Re e illustrissima Madama a far tale officio. Scrive, questo reverendissimo Legalo ha dito che il marchese di Brandiburg e l’arziepiscopo Magontino sono aponladi di esser in favor dii re Chri-stianissimo; al qual Maguntino il Re li ha promesso scudi 80 milia, cussi da lui richiesti soto nome di far certa chiexia. Scrive che li Electori manda per aquietar il Coloniense, et sperano etiam aver il voto dii ducila di Saxonia, et par che li 4 si habbino redulo più presto, fo il zorno di la Nostra Donna 25 di Marzo, et mandava per aquit lar li do ut supra. Da Milan, dii secretarlo Caroldo, di 4. Come monsignor di Lutrech avia scrito, di 29, da san Andrea a monsignor Zeneral è lì a Milan, come il Re li havia mandalo monsignor di Scut suo fratello a monsignor di Bovet a dirli torni a Milan, il qual si aspela fin giorni G a Gambalò, dove starà la seti-mana santa e vien con molti capitani di guerra con lui. Scrive esser aviso che li 6000 sguizari venturini erano col ducha di Virlimberg, avendo auto do page et poi auto comandamento da li soi tornino in driedo, si erano partiti, per il che dito Ducha li havia mandato driedo e fati quelli tajar a pezi. Scrive domino Costanzo averli dito sguizari aver auto una slrela dal prefato Ducha, il qual è reslà superior. 95 Itern, di Belinzona è sta trato artelarie, et sguizari si erano sulevali a far zenle in favor di le terre franche confra dito ducha di Virlimberg. Dii dito, di 6. Come manda letere di Franza, Spagna et Anglia. Ft esser nova sguizari aver fatto 5000 fanti per favor di le terre franche, et quelli di la liga Grisa che fe’ relenir quel Zuan da Como, aver liberato ; et monsignor di Telegnì, fo qui a Ve-netia, è in Aste, va revedendo le zente d’arme; che è segno di guerra, et monsignor Zeneral li ha ditto che ’1 Gran maistro non anderà al coloquio con monsignor di Clevers. Scrive, il marchese di Mon-ferà, puto di 4 anni, slava malissimo, sichè morendo, monsigner di Lutrech potrà tuor la madre per moglie. Item, manda una altra letera di 3 da uno Bortolamio. Scrive la tornata a Milan di monsignor di Lutrech, et coinè il marchexe di Brandiburg voi far il Chrislianissimo re di Romani, e il Conte Palatino e suo fratello arziepiscopo Treverense sono per il