131 MDX1X, APRILE. 132 d’Ingallera, il Gran Canzelicr, è fuora, ito a uno suo locho, il Gran Maistro poi tornò e partirà per abo-charsi, ma adderà a Saligliou da una sua sorella e va lemporizando, sichè ancora non si sa se aboche-rano o non. Scrive, cri parlò al dito Gran Maistro, eravi etiam Rubertct e alcuni altri, e ditoli quanto per letere di do la Signoria scrive zercha ratificliar tal liga eie. Se tirono li diti da parte, poi risposeno il He havia nominà la Signoria come bona amica e aliata, et che non era sta posto quel capitolo che '1 re di Pranza et d’Ingaltera losseno zudexi, perchè l’Orator nostro parlò di questo ai soi oratori in An-glia, e non fu posto, dicendo il Gran Canzelicr mandasse il secretano di l’ambasador a caxa, li daria il capitolo. Quanto al cerlifìchar che la Signoria facesse quello la volesse perchè la lianza con il Clirislianis-simo re durava sempre, e ratificando e non, e il Gran Maislro dice havemo inlelligentia con la Signoria bona, ferma e reai, la Signoria fazi pur qual li torna megio, et quello disse monsignor di Telegnì, fo per chiarirli il bon animo dii re Chrislianissimo. Poi esso Orator li disse il mandar di domino Francesco Tolmezo dolor a Napoli, poi in Spagna per causa di represaje, et nulla risposeno; ma il Gran Maistro disse il Re .non pensa mal, licet non manca male persone, ma nulla opererano conira la Signoria perchè il Re è più fermo che una montagna. Item, li comunichò la leteradil capitanio di Primier, et la letera scrita a li rezenti de lspurch. Disse esso Gran Maistro la Signoria è savia, saverà ben lempo-rizar con la sua prudenlia, e quando sarà il tempo, il Re farà per lei quello in ogni tempo l’ha fato. Poi li comunichò le letere con li sumarii di Hongaria e Andernopoli. Disseno aver questo instesso da l’orator dii Re in Hongaria. Scrive, domati esso Orator sarà a S. Germano; visiterà il Re et li parlerà. Il Legalo et altri oratori sono ancora di qui, nè si par-lirano lino non parrà al Gran Canzelicr, e in sto mezo il Re anderà a caza, poi hessendo a Poisi si potrà negotiar secondo il bisogno. 4 Da Milan, dii secretano Caroìdo, di 30. Come erano letere di Franza, da la corte, di 15 et 17. Il Gran Maestro non era ancora parlido per andar a-bocarsi, e in Franza si lien sarà guera tra Franza e Spagna, et zà erano messi a camino li cavali per l’artelarie per venir sul milanese, e si dico si fa per mandar zente a le fronliere di Alemagna. Il Zeneral di Milan ha letere di 26. Come il Chrislianissimo re feva preparation di cavalli e zente, et a Zcnoa armava 5 galie et do nave grosse, su le qual melerà 5000 fanti per l’impresa di Napoli, e il conte Piero Navaro armava etiam in Provenza. Scrive, se ricorda quando il duclia di Ferara andò in Franza, scrisse il suo nontio averli dito andava per consultar la impresa di Napoli; hora dito suo nontio li coufirma. Scrive, monsignor di Telegnì vien a Milan al governo fin torni Lutrech. 11 signor Iulio di San Severin ha compralo dal Re Valenza che è sora Po, vicino a .... per scudi 20 milia,videlicet li dà 10 miliadi contadi, et 10 milia si sconta in certo credito, et il Re li dà etiam uno castello in Vallolina chiamalo Tru-nele; di qual do lochi ara inlrada ducali 2000 a ranno. Scrive, il Zeneral averli dito che il ducila di Vir-lemberg è stalo a le man con l’exercilo di le terre franche e la liga di Svcvia, e tien le terre franche habino auto il pegio, perchè si haria inleso si ’I fusse slà altramente. Scrive, dito Zeneral ozi è stà ocupado per nombrar danari per mandarli a sguizari, non sa per qual conio. Item, ha aviso, da grisoni è slà retenuto uno Zuan da Como dillo el malo da Gareeli, qual meteva quel logo solosopra,et questi francesi lo voleno aver ne le man. Scrive, è aviso di Franza la Raina era indisposta etc. ut in litteris. Di nontii di Grisoni stati a Milan, con i qual si lien si babbi concordalo le cosse, e zerca questo malo di Garecli; manda lelere di Franza. Dii dito, di 31. Come manda lelere di Franza di 15, è siale longe, la causa monsignor di Lulrech adì 17, fo a Garnopoli e li corieri portano li mazi di Franza vanno prima da lui et prolongano il camiti. Avisa, monsignor di Telegnì vien a Milan, tip Lutrech torni, per aver ubidientia da le zente maxime da le zente di guera, perchè in Franza è do sorle, quelli di le robe longe et quelli di le robe corte ; il qual Telegnì sarà presto a Milan; non è zonto a la corte, il Re li ha mandato la commission el ritorni eie. Di Trento, di uno foraussifo, drezate a domino Ferigo da Porto dotor, vicentino, ma non fo nominato, date a dì 29. Come in la dieia fata a Zurich, sguizari hanno risposto a l’ambasador dii re Catolico, è contenti a confirmar la inlelligentia ha* veano con la caxa di Austria, et voleno dar ajulo al re Calholico ad esser re di Romani; et si dise diio Re dia vegnir; et dicono manderano oratori a la dieta a Franchfort a li Elelori, lo elezeno. F, che l’orator ispano voleva ditti sguizari fosseno col re Calholico etiam a defension di altri regni. Di questo hanno tolto lermene a responder Domenega che vien pur a Zurich, e voleno farlo intender a li altri cantoni. Et che fanno exercito di 12 milia perajutar le terre franche e la liga di Svevia contra el duca di Virtem-berg, e vedendo quelli venturieri andono dal diio