313 MDXIX, MAGGIO. 314 convien dir avanti e il Magantino è l’ultimo, c il re di Hongaria è ordinario Electore e non in casti discordia ; sichè il Re ara il Trevcrense et dito Marchese certi, et in loco dii Maguntino, il Coloniense. Etiam spera aver il duca di Saxonia, qual non ha promesso il voto suo a niun ; con altre parole ; et ha scritto il Re al Papa, scrive brevi al Maguntino. Fo comandato grandissima credenza di questo trovar li danari in Franza, per il modo si trovano. Fu posto, per li Savii d’acordo, una lettera in Franza a l’Orator nostro zercha la ralifìcation di la liga con Anglia e quella Maestà, ed in risposta di soe letere recevute; et come mandemo do instrumenti di ratifìchation l’uno per il Papa l’altro per il re Catholico, le mandino justa lo aricordo dii Gran canzelier etc. Item, quanto a le altre parte, lau-demo la risposta ha fato e i modi tenuti per esso Orator, volendo vadi a quella via etc., ut in litte-ris. Item, un’altra letera a parte al prefato Orator, che volendo li Oratori nostri di Roma e Spagna vadino con li oratori di la Cristianissima Maestà a presentar ditti iuslrumenti, hessendo richiesti de-bano scriverli vadino; et senza altra disputation andò la parte, 5 di no, 1G6 di sì; fu presa. Et nota: non fo considerato ben quanto importava tal ratifìchation al Papa et Spagna, per le terre nostre di Romagna tien il Papa. Item, le terre di Puja e lochi tien e teniva l’Imperador, e le ville dii Friul, che tutto è pervenuto jus ereditario al re Catholico. lo non mi sentiva, lasai scorer, ma era cosa di parlar assai. Fu tolto il scurlinio di uno Orator al Summo Pontefice, che non passoe l’ultima fiata fu fato, et tolti numero 17, et sier Francesco da cha’ da Pexaro fo savio a terra ferma qu. sier Marco, qunl tene modo non si lassò stridar contra la lege. Et fo poi balotato in fin dii Pregadi. Fu posto, per li consieri, poi leto uno breve dii Papa, dar il possesso a li nontii dii Cardinal Santa Croxe di do benefìcii sopra l’isola di Cipro, videli-cet Siuolophì e Foteue, i quali è pertinenti a la pa-triarchal chiesia hierosomilitana, con dar ducati 70 di pension a l’anno al reverendo domino Zuan Batista Zane ut in parte, et fu presa, ave 145, 8, 0. Fu posto, per i Consìeri, Cai di XL e Savii, una letera a sier Sebastian Contarmi el cavalier, podestà di Vicenza, e successori: come, havendo aldito domino Nicolò^ Chieregato dotor e cavalier e li altri oratori di quella fedelissima comunità nostra, dimandando la revochation di una letera scrita per la Signoria nostra a dì 15 Aprii passato, per livelli etc., et aldìti in contraditorio altri, unde terminemo col Senato mandarli le dite parli a lui e successori acciò che dehi ministrarli raxone justicia, havendo a veder la condition, qualità di le persone e sorte di filli e livelli etc., ut in parte. Fu presa, ave 151 di si, 10 di no. Fu posto, per li Consieri, Cai dì XL e Savii, di suspender i debili di sier Zuan Michiel qu. sier Do-nado ha con la Signoria, eli’è zercha ducali..., per anni do proximi, da poi ledo una sua suplichalion; c questo è il terzo Consejo. Fu presa di una balota, ave 44 di no, 137 di si. Fu posto, per li diti, suspender i debili di sier Velor Donado qu. sier Francesco per do anni, eh’è zercha ducali... a le Cazude, et fu preso: 178, 10, 1. Fu posto, per i diti tutti : atento sier Andrea Lion camerlengo di Comun voi servir la Signoria dii suo di ducali 400 per pagar la Quaranlia novissima e altre cosse achade a li Camerlengi, che non è alcun danar, et è contento servir dunmodo sapi di aver i soi danari, però sia preso e li sia ubligà la tanxa di hebrei, da mo’ a mexi 6, pagarli prima li altri hanno ubligalion. Fu presa, ave 150, 28, 0. Fu posto, per i Savii tutti, quelli sono debitori di la Signoria nostra habino termine tutto il mexe di Luio di pagar ditti soi debili per li officii, cxce-pto le 30 et 40 per 100, con danari ut in parte, e senza pena;et fu presa, ave 176, 2, la copia sarà notada qui avanti. E nota : li Savii meleano solimi per tutto Zugno. Io cridai era podio termine, et conzono per tutto Luio a beneficio di poveri. Fu posto, per li Savii, excepto sier Andrea Grilli procurator savio dii Consejo, poi leta una suplica-zion di oratori di Crema, quali richiedeno li sia concesso poter far il merchado di le biave in la terra tre zorni a la setimana ; et messeno conciederli a beneplacito di la Signoria, far il merchado do zorni, videlicet il Marti et il Sabado, con questo le biave ussirano, ensi solo per la porta di Serio, et quelli anderà al marchado predilo, lassi lo arme di fuora ; con altre clausole ut in parte. El sier Andrea Gritti procurator andò in renga. Disse cremaschi meritavano assai, ma è cosa pericolosa far mercado lì, perchè ne porà esser robada ; poi le biave si Irarà di la terra e sarà porlà in bergamascha e de lì in terra todescha, et che Crema è stà la ricuperation dii Slado nostro e mantenimento di Padoa e Treviso, dicendo il merchado si fa a Roman basta etc., persuadendo a non voler la parte, con altre raxon per lui dite. Et sier Ferigo di Renier savio a terra ferma, stato podestà e capitanio a Crema, andò a risponderli, et parlò ben, narando non è pericolo al-