351 MDXIX, GIUGNO. 352 Hongaria, saria lempo expedir etiam il suo succes-sor: è mexi 22 fuora. suplicha sia mandalo eie. Dii dito, di 17. Come è slà dalo principio a veder li danni di Alvise Pison, la cui mojer e lì, qual ave dii 1515. Scrive, aver comunichato al He li su-marii di Hongaria. Li piaque, dicendo parie di quelli averli udito per altra via, videlicet di Alemagna. Item, eri ricevete nostre di 20, zercha le trieve in caso che si parlasse, videlicet quello fo concluse con l'iiriperator morto, come habbi a risponder. Scrive, Acbiles Roromco lo ha visitalo. Dice esser venuto con li altri per li 8000 ducali fo concluso darli di so beni a Fauno, et che venendo, liaveano parlalo a monsignor di Chievers, e diluii liaveano raxon, et li hanno rimessi al He, el il He li ha uditi e diluii aspe-tino il ritorno di Chievers. El qual Acbiles dice è bon servilor di la Signoria, e quello fece fo per li-mor, e dove elsi ha trovato ha fato bon oficio, e desidera aver il suo et saria bon servilor etc. Item, Scrive è venuto letcre di la morie dii Gran maislro a Monpelier, e come monsignor di Chievers, a dì 13, era partito de li e ritornava in Spagna, videlicet lì a Barzelona, e tal parlamento era ito in fumo, et Do-inenega sarà de lì. Item, hanno auto aviso di la morte dii ducha di Urbin che reputa bona nova de’ lì, perchè il Papa non favorizerà, si tien, più il re Cristianissimo che per diio Ducha favorizeva. Item, scrive ha auto la lettera di la confirmalion di privi-legii nostri a Napoli, et la manda al Consolo nostro de lì. Di quello si ha operalo il Tohnezo avisa il tulio. Di domino Irancesco da Tohnezo dotor, date a Barzelona, a dì 15 Marzo. Scrive i coloqui con quel dolor deputalo etel successo ut in litteris; el olirà quella di Arlagiò voleno una altra zà 1475 ca-pitauio sier Hironimo Malìpiero, i qual danari con altri 4 sono ducali 26 milia 770, el non voleno questi meter a l'incontro de’ducali 25 milia per danni di Bembi 1484 che il re Ferrando promesse, dicendo questi danari di Chastiglia non vanno con quelli di Hagon. Tamen li fo risposto lutto è solo un He etc. Dii dito, di 17. Scrive il danno per la nave presa per il soracomito sier Marco di Mezo e sier Nicolò Trivixan, è in Cipro, termina sia perse, qual poi per il Senato fu termina l'usse restituita, la nave venendo con biave a Venelia si rupe. Quesla imporla assai, si defenderà come meglio potrà, e di la resti-tutione di la roba non hanno prove sulìcienle; ma quella di Alvise Pinson voi ducali 8000, perchè per li rettori di Modon li fo tolto li tormenti : tamen si farà. Di Hongaria, eli sier Alvise Bon el dotor orator nostro, di 5 Mazo. Come il He ha fato risposta a F orator di Franza, videlicet che per il pa-rentà è fra loro manda soi oratori in Franchforl a la dieta, e li comelerà fazino per il Boy eie. havendo rispelo però a F honor di Sua Maestà. Item, scrive, visitò, esso Orator nostro, il reverendo CinqueCliie-sie, perchè el stà ben adesso; et scrive coloqui auti 199* zercha quesla eleclione di Re di romani, dicendo il re Christian issi mo ha monslrato gran cupidità, e il re Catholico la desidera summameiile, el che Franza non sarà, qual si vede zà molli anni non ha fato nulla per la fede. Spagna ha pur fato assai. Scrive, prega il partir del suo sucessor, et suplicha la Signoria nostra etc. Li oratori dii Signor turco è stali licentiati vadino a li confini, ma non si parlino fino non zonzi quelli dii Re. Dii dito, di 17. Come a dì 15 zonse de lì li do oralori francesi siati al re di Poiana. Li ha visitali, si laudano mollo di quel Re, qual è ben disposto a le cose di la Christianissirna Maestà ; si doleno di questo re di Hongaria non li ha mandato alcun conira nè datoli alozameulo; F hanno visitato, ma nulla parlato di altro. Scrive, lui Orator li disse quello sapeva zercha la eleclione, non nominando da chi F liavea inteso. Scrive esso Orator nostro aver visitato il reverendissimo Cardinal Slrigonia, qual li parlò in consonanlia come il reverendo Cinque Chiesie. Scrìve, lutti tre questi oratori è partiti, e tien verano a Venelia. Ha ricevuto letere dii Re a diti oralori erano in Polonia; ma non le poi mandar, è zà partili, e le rimanda indrio. Questo scrive in la letera di 25. Dii dito, di 25. Ha inteso il partir il suo suc-cesor: ringralia mollo la Signoria. Scrive, il Re è stà mollo ocupato in la eleclion dii novo Conte Palatino, el sono de lì per questo gran discordie, e postosi in arme. Quello seguirà per al Ire sue aviserà eie. Item, scrive il He ha richiesto al Christianissimo la libera-tion dii conle Chrisloforo Frangipani. Di Roma, di l’Orator nostro, di 29. Come ha ricevuto nostre letere, con la lelera scrita in Franza per la ratifichalion di la liga fata col re di Anglia. Scrive, fi a Roma esser zonto letere di Germania, Franza e Spagna zercha questa eleclione di Re di romani. Scrive coluquii col Papa, qual si dispera che Franza sia cussi inclinato, et il popolo, signori e baroni di la Germania non lo voleno, et li Elettori, quando ben volesseuo farlo, dicono non lo poter elezer, et l’arziepiseopo Magunlino ha scritto al Papa, in risposta di sue letere, come l’è suo bon