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MOXIX, APRILE.
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     disse « il Zeneral di Normandia mi è venuto a dir scrivessi la Signoria desse li danari al presente, e che lui Oralor non scriverla mai tal richiesta per esser contraria a quanto fo dimandato». Soa Maestà disse quanto havia richiesto esso Zeneral era stà per suo nome, perchè li achadeva al presente esser servilo; e lui Oralor rispose era vergogna di Sua Maestà, parlando liberamente da bon servitor con quella, perchè dimonstrava Soa Maestà non haver danari, el la promessa di la Signoria era stà conditionata in caso Sua Maestà fusse elecla. Poi scusò la Signoria non ha danari contadi per aver speso tanta quantità di oro in questa guerra, come è noto a Soa Maestà. Sichè udendo questo Soa Maestà disse: « Scrive che li danari siano in ordine perchè presto li bisognerà, el hessendo electo li voi, ali ter non è che quando l'usse electo saria mal inanellasse di la promessa ha-vesse facto con speranza di la Signoria. » Esso Ora-tor disse, Soa Maestà prometi ex nunc liberamente che la Signoria li darà li 100 milia scudi promessi con aliegro e bon animo. E il Re concluse « Scrive si lazi provisiou di danari, perchè dovendo esser electo, sarò electo, presto. » Poi Soa Maestà disse aver auto letere di monsignor I’ Armirajo, come quelli Elelori erano risolti e li mandava a dir il luto per monsignor de la Mota, qual vieti a Soa Maestà e ancora non è zonto. Scrive esso Orator, partito da Sua Maestà, andò da la illustrissima Madama. Scrive coloqui auti insieme, e come el Ile si havia contenta. Quella li disse erano letere di Germania dii Legato et lo arziepiscopo Ursino, quali scrive-114* vano al Papa e al Legato existente in corte, mandate a ciò le mandino a Roma, qual per Ruberlet erano stà aperte et erano in zifra, et il Legato diceva non aver questa zifra, però non le hanno potuto trar, ma non sa essa Madama se lo debbi creder. Itcm, come erano letere di Spagna dii partir di Barzelona di monsignor di Chievers per seguir ad abocarsi con el Gran maisl.ro, et domandava esso Chievers salvoconduto da la Cristianissima Maestà.
         Dii dito, date ivi a dì 12. Come havia rece-vuto letere nostre zerclia la venula di oratori unga-ri, vanno a Roma. Non potè comunicharle al Re, era ito a solazo, domati sarà ritornato; ma è stato con Madama e ditoli la proposta fata a la Signoria per ditti oratori ungari, e la risposta fetali col Senato. Disse, quel Re è infante et per danari che ’1 dete a l’imperador ave quel privilegio; ma notili vai nulla, ringratiando la Signoria de la bona risposta fatali. E li disse, monsignor de la Mota era zonlo, e che ’I Maguntino non poi esser col re Chri-
 slianissimo ; con altre parole. Poi essa Madama li mostrò el fiol nato a la Raina, in cuna, dicendo questo e li altri sarano amichi de la Signoria, sicome è il padre, mio fiol Re; e come el re d’Inghilterra voi esser compare, et se batizerà a dì.... el qual ha mandalo el mandato a l’oralor suo, è qui, lo tegni a balesmo, e voi sia nominato Henrico, che è nome novo, nè mai più stato in la caxa di Pranza. Poi li disse, el riporto di monsignor de la Mola è stato, come i tre Elecl^ri, videlicet Treverense e il marchese e il Saxonia, et etiam el Conte Palatino darano i loro voti al re Christiariissimo, e quel Maguntino a la lìti si à lassato intender farà quel vorà suo fra-delo Marchexe; al qual el Re li dà scudi 80 milia, e il Papa li promete la legation di Germania si ’1 darà el volo ut supra. E che ’1 Colonietise dice è in soa libertà di dar el voto a chi vorà, e non ha promesso darlo al re Catholieo, come fo’ li altri 4, et voi scudi 50 milia dal Re, dicendo el Re ge li darà; e che ’1 Treverense era lirmissimo da la parte dii Chrislianissimo re. Concludendo, la pratica si condurà ad efecto; sichè bisognava al Re aver danari. Et che l’havia inteso tutto, et che dillo moti- 115 signor de la Mota ritornava indriedo in Germania insieme col Zeneral di Beona, con 200 milia scudi di contadi et con 200 milia di promesse, et per avanti porlo con sì monsignor l’Armirajo scudi 50 milia. Et che dilto Armirajo scriveva l’andava per capitular con dilli Elelori. Item, che monsignor di Naxo orator dii re Catholieo era partilo da essi Electori ; etiam li Consieri di Inspurcli erano parlili, siali a essi Eleclori a persuaderli dagino i loro voli al re Catholieo; sichè per lutto le pratiche dii re Catholieo vanno lenle. Item, li disse è zonto avi-so di Roma, el Papa mandava la legation di Franza al eardenal di Boesì fradelo dii Gran maislro.
 Scrive esso Oralor ha auto da l’Orator nostro in Spagna li salviconduli di poter navegar le nostre galìe; sichè li expedirà in Fiandra, aziò quel capitano de le nostre galìe, è de lì, possi vegnir liberamente.
     In questo zorno, da poi disnar, in chiesia di San 116” Zane Polo, per el predichador, in pergolo fu bali-zato uno liebreo nominato Lazaro di nation trivisan, stalo assa’ in presoti per debito, et li fo posto nome Marco. Trovoe di elemosina ducali 20 e più.
     Nolo. Ozi se inlese che el eardenal Pixani havia impetrato dal Pontefice l’abatìa a l’abate di Borgognoni di San Thomà di Torzelo, qual est patrona -tus dei Trivixani dal Scajon, et questo perchè par
       (1) La carta 115* è bianca.