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MDXIX, APRILE.
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     lui in Andernopoli, dice, per Ire cosse; una per li pelegrini vadino securi al Santo Sepulcro, l’altra per recuperar presoni, terza li mercadanli possiuo libere liinc inde rnerchantar. Et che Peri bassa li ha risposto, et è sta spanalo ; et è stati lì come presoni, sempre con guarda che niun li parlasse; et poiexpe-112* diio, fatolo acompagnar con do schiavi fino a la Va-lona. Scrive esser zonta li in porlo una navezenoese molto rie ha di merchadanlie ut in litteris, va in Alexandria; è andata a Pozuol a cargar noxele; è di bote 800 bellissimo vaselo. A dì 5 zonse uno orator dii serenissimo re di Poiana lì, videlicet lo episcopo Plocenso, per visitar la illustrissima Duchessa madre di quella Raina, el qual è slà per lei a l’intrata molto honoralo; è alozato in uno loco suo dito La Duchessa apresso Capuano. Altri dice è venuto per aver el resto de la dola ch’ò ducati 68 milia. Item, Paulo Tolosa è andato in Caslelo dal Viceré con patente dii Re. Scrive li sia dato li Stati fo di le Raiuc per tre anni per ducali 110 milia auti da lui con danno 10 per 100. Item, scrive aver scrilo a sier Filippo da Molili consolo nostro in Traili, zerclia alcune occo-rentie per le cosse di Contarmi etc. Domino Francesco da Tolmezo partì su la nave per Spagna, poi ste’ 4 zorni a Pozuol per fortuna over tempi contrarii. Ha mandato le lelere a Messina per sier Zuan Francesco Justinian patron di la nave di sier Nada-lin Contarmi, zercha la recuperatoli di le robe di la nostra nave per il danno fe’ quel Zuan di Simon corsaro etc. Item, scrive si provedi di danari per el suo bisogno.
       Da Brexa, di sier Zuan Badoer dotor etea-valier, orator nostro, di 20. Come ha recevuto noslre di 16 zercha averlo decto orator in corte.
     Si	scusa non poter acelar questo cargo; voi riposar un poco. Li è sta brusà in questa guera assa’ corti vi, quorum pars magna fuit, bisogna refarli. Scrive che zà 8 anni fo electo con ducali 140, horcon 120, e la sua casa era aperta a tulli, siché non poria hora servir. È quasi dicat, si ’I havesse 140 l’anderia.
        Poi fo publicà per el Canzelier grando, se alcun novo era, si vadino a dar in nota a li Cai di X e zu-rar la credenza. Andono :
        Sier Hironimo Zane savio ai Ordeni, di sier Bernardo.
        Sier Antonio Mocenigo savio ai Ordeni, di sier Alvise el cavalier.
        Sier Benedeto Gabriel, é di Pregadi, qu. sier Alvise, stato 6 mesi amalato.
        Poi, per Bortolamio Comin secretano, mandati fuora li secretari non poleno star dentro, fo leto le
letere di l’Oralor nostro in Franza date a Poesì a di 8, et una altra a dì 12 ut in eis.
    Fo poi leto una letera, scrila per Colegio il Mer-core santo a dì .... al Secretano a Milan, in risposta di soe di 18. Come senio per non mancar di l’obligo havemo con la Chrislianissima Maestà per il molo fato per sguizari, e voler mantenir el suo Stato come el nostro; sichè acerli monsignor di Lu-trech di questo; qual ne piace sia zonto a Milan per ogni rispeto. Ben lo confortano a conzar la cosa con sguizari con danari, aziò non vadi più avanti, sicome si aconsueta di far etc.
    Fo poi posto, per i savii dii Consejo e di Terra 113 ferma, una letera a l’Orator nostro in Franza, laudando di quanto ha risposto al Re, et la resolutione fata per Soa Maestà zercha el dar li 100 milia scudi, et avisarli dii molo di sguizari a Milan e la letera scrivessemo al secretano Caroldo, promelendoli le zente e ogni ajuto eie. Et se li manda la copia, me-.ravegliandosi che esso nostro Orator non ne habbi scrilo di tal cosse. Ave 169, 48, 1.
    Fo tolto el scurtinio di uno Orator a Roma, in loco di sier Zuan Badoer dolor et cavalier ha refu-dado per justissima causa, la cui scusa per la illustrissima Signoria è sta acetada. Tolti numero....
Et noia, sier Alvise C-radenigo el governador, qual l’altra volta fo soto et saria rimaso, non fu nominato perché non volse esser tolto. Et sier Daniel di Renier fo lollo, qual andò a la Signoria, dicendo è Cao di X, voi esser despenato perchè voi refudar, e la Signoria publicò non si proverà perchè non voi andar et è Cao di X ; unde sier Benedeto Zorzi l’a-yogador andò a la Signoria dicendo è conira le leze., e dia esser balolato e non se poi far depenar, però voi sia' balolato, et starà lui da poi a refudar. E dito sier Daniel fu a la Signoria in contrasto, et a la fin fu balotato, ma non passoe per questo. Et balotato el scurtinio niun passoe; qual sarà qui soto scrilo.
    Fu poi lelo una suplication di sier Domenego Griti qu. sier Francesco, qual dii 1505 comprò da la Signoria a Faenza certe terre per parte presa per ducali 520 et alcuni grossi, e la Signoria li promise devitione; però ateso papa Julio otene quella cità, ne volse più esso sier Domenego havesse quelle terre havia comprato per esser beni di signori, nè si poteva vender, ni etiam questo papa Lion vuol, unde domanda poter comprar debitori, zoè beni a le Ca-zude et pagar soi debiti et di altri ut in suplica-tione patet.
    Poi li Consieri, Cai di XL e Savii, messeno ch’el dito sier Domenego per questo credito sopraserito