157 MDXIX, APRILE. 158 Sier Marco Antonio Contarmi, fo ili Pregndi, qu. sier Alvise. Sier Marco Loredan, fo capitano di le galle bastarde, qu. sier Antonio cavalier procuralor. Sier Francesco Pasqualigo, fo soracomito, qu. sier Vetor. El qua! sier Zuan Moro la malina sequente fo in Colegio et aceptoe. Et licenlialo Pregadi, restò Consejo di X con la Zonta, et leto il brieve dii Papa voi l’arziepiscopo Landò di Candia, è in Toreselle retenuto, il Legato insieme col Patriarca nostro debbano formar il processo et mandarlo a Soa Santità, et in questo mezo sia dato in man dii Patriarcha, qual debbi lenirlo in loco luto e sicuro; et si quelli sono nel Consejo di X fosseno incorsi in alcuna excomunicalion, li assolve eie. linde fu posto per li Cai di X dar el dito Arziepiscopo in man dii prefato Patriarcha e lassar loro formino il processo, justa il breve dii Papa, et fu preso. Noto. L’allro zorno l’orator dii ducha di Ferara domino Jacomo Tebaldo si parli, et andò a Ferara. Vene in Colegio a tuor licentia, et ozi se parti etiam l’orator di Mantoa domino Donato di Preti ha-vendo contà con P oficio dii zeneral, et hessendo morto il suo signor Marchexe, et Mantoa non è solito lenir orator qui. A dì 9. La malina fo letere di Milano e di Franga, di 24. Avisa esser nato uno fiol a la serenissima Regina, e questo aviso è di Milan, et ancora non ha auto le nostre lelere fo spazà a dì 28 Marzo. Di Spagna, fo letere, di 17, che mancava e di Roma e di Anglia, di 5. Di Napoli, dii secrctario Dedo, di. . . et di Palermo, di 16 Marzo. Il sumario di tulle queste lelere noterò di solo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Prima nel Consejo simplice fo fato gratia a sier Nadal Coniarmi di sier Domenego, fo confinà per anni 5 in Cao d’Istria et li mancha a compir anni 2 '/*, et fo condanà per sodomìa, che ’1 possi andar su le galle solil nostre, et altri navili, e compir il suo bando utpatet in ejus gratia. Item, volseno con la Zonta intrar zercha li creditori di dazieri al sai per sconti avanti la guerra che dicono aver pagati a la Cesarea Maestà, et per esser molli cazadi non si potè intrar. In questo zorno comenzò il perdon di colpa e di pena in la chiesia di san Thomado, che sier Marco Minio, orator a Roma, sta in quella conira’, P ha ote-nuto dal Papa, come fe’ hora un anno: el dura per tutto doman. A dì IO, Domenica. Il Principe varilo vene in Colegio con oplìma ciera et slà bene. Non fo teiera alcuna da conto, solum di le nostre terre. Da poi sier Zuan Moro, capitanio di le galle bastarde, messe bancho; et etiam sier Nicolò Zorzì, è a la camera de imprestidi, va soracomito di una bastarda, ha messo banco. Da poi disnar, fo Gran Consejo, passono tutte le voxe excepto a la Camera de impreslidi. Et nota, sier Zuan Malio Girardo, fo Auditor vechio, qu. sier Francesco, fo tolto in la terza a le Raxon nuove et cazete, e lui in la prima si fe’ tuor avoehato in Rialto et rimase, et podio inanellò in la terza non fusse tolto suo scontro sier Francesco Girardo suo fiol. Fo fato lezer per li Censori il capitolo di ordini di Gran Consejo, non si poi star in piedi e amonili sentono. Copia di una letera di Mantoa, nara il testa- 88 mento dii signor Marchese defunto. El illustrissimo signor Marchese ha lassato tutto il Stalo al signor Federico suo fiol primario herede universale dii Stato. A li altri soi doi figliuoli signori .... ha lassato da 7 in 8000 durati d’inlrada per ciascuno. A madama Marchesana tutte le provision, zoè le possession che l’haveva che importano 11 milia ducati d’inlrada a l’anno. A il signor Zuane suo fratelo ha lassalo una possession che vale ducati 500 de inlrada. A due sue figliole legitime cheson monache, ultra quello che le hanno auto, ducali 3000 per ciascheduna. A dui soi figlioli naturali ducali 400 de inlrada per ciascheduno con una caxa. Ha lassato a molli servitori, et de molte et de grande elemosine per l'anima sua a diverse chiese. Ha lassalo execulori zoè tutori dii testamento e di le cose sue monsignor reverendissimo Cardinal, Madama, et Io signor Zuane. È morto soa signoria cum tanta devotione quanto morisse mai cristiano al mondo, et con tanlo animo dimandato da sé la confessione, comunione, l’ojo sanlo, et la recomandalione de l’anima, et sempre à parlato insino a l’ultimo.