3G7 MDXIX, GIUGNO. 3G8 sione di tutte operation di Provedadori sora il ilisco sia commesse a li Avogadori extraordinarii. 207 * Da Milan, dii secretano Caroldo, fo letere, di ... Nulla da conto. Il sumario scriverò di soto. A dì 9. La inalma, ha vendo la Signoria lato una poliza di 25 senatori per andar contra il reverendissimo Cardinal Egidio el condurlo con li piati a la Signoria, et mandati a comandar (ino a caxa la sera, die fo eri, et cussi fossemo numero 21 solamente, et lo condusesemo con li piali e la croze d’arzenlo da Legato a la Signoria. Prima intrato in chiesia di san Marco, dove a la porta era il Colegio di Savii, quali lo ricevetene scusando il nostro Principe non poteva venirli contra per la età eie. et non poter cambiar. E cussi intrato in chiesia, fato l’oration a l’aitar gratulo jusla il solito di Cardinali et Legali, poi soa signoria dele la benedilione, el fo publicata la indulgentia di zorni .... ut moris est legato-rum. Poi si andò in Colegio. Era con soa signoria l’arziepiscopo di Uurazo domino Cabrici di.... et l’episcopo di Castro sacrista dii Papa qual è di la soa fameglia, e domino Eneas prollionotario, qual porla la croze davanti il Papa. Item, lo episcopo di Ballo domino Jacomo da dia’ da Pexaro, e maestro Cabrici veneto vicario di 1’ ordine, con molli altri frali. El inlrato in la sala di l’audientia, il Principe si le’ levar, et vene lino a la fin del maslabò facendoli le debite accoglientie, dove erano preparate do sedie di raso cremexin coperte, et sentono. Poi usate alcune parole pian per esso Cardinal, bes-sendo la sala piena, fece una oraliono parte latina e parte vulgar, laudando questo excelso Stato, et questa cita fabricata sub nomine Christi, nè mai mutalo altro Dio, per il che Cristo la voi conservar e preservar, commemorando le persecution aule a lempo di zenoesi, doxe missier Andrea Contarmi, e come fo cavato di prexon domino Vetor Pixani e fato capitanio zeneral di mar, qual profugò inimici, e questo ha leclo, ha visto che tutta la Chrislianità era conjurata a la ruma nostra, tamen cussi volendo la Divina Maestà non ha potuto farli nulla, imo cressulo questo dominio in più repulatione per esser terra di Cristo e propugnacolo a inlideli, imo in queste perseculione mai volse chiamar ajulo da infedeli, ma voluto perseverar in la fede di Cristo, che molti extimava per non perir questo Stato dimandassero ajuto a essi inimici di la fede cristiana, la qual cossa Dio 1’ ha auto molto acepla, el in tre giorni fece varia mulalione el si comenzò a rehaver il Stato: et cussi è sia questo corpo, che era infermo e lacerato i membri, restauralo, tulio processo da lo elenio Idio e supremo governo di quello excelso Senalo, che Signor Idio el voi slabelir etc. Poi ringraliò de gli honori fateli a lui povero e abieto e infimo, che non ha alcuna dipendenlia, ma solimi bon servo del nostro Cristo, qual il Summo Pontefice l’ha assumplo a questo grado non digno de lui, et che non sa che honor si potria far a qualunque più degno de lui vi venisse, dicendo : Serenissimo Principe, la Vostra Sublimità ha fatto come fe’ il Noslro Signor che volse honorar quelli erano a le rete non nove ma rapezale, et fece soi discepuli dandoli poi ogni poter; cussi ha fallo Vostra Illustrissima Signoria verso de mi, oferendosi sempre a be-nefilj e uleli di questo Excelso Senato. El Principe li rispose, ma sumissa voce, non si ode molto, rispondendo a le parte tochade da sua Reverendissima Signoria, dicendo tutto procede dalla volunlà divina, però mai si ha voluto partir da quella, implorando il divino auxilio e non man-chando de ajularsi L>ro medemi, ringratiando soa Reverendissima Signoria e di le parole dite et operation fate a ben di questa Republicha, e di quello si oferisse di far; con altre parole ben dite. Poi tolse licenlia e il Colegio di Savii lo acompagnò fino a l’ultima scala, et nui altri con li piali fino a la soa habilalione. Questi fono a compagnar el reverendissimo cardenal Egidio, tiluli Sancii Mathei, a la Signoria. Sicr Sebaslian Foscar'mi dotor, fo al luogo di procuratori, di sier Piero. Sier Marco Antonio Venier dotor, è provedador sora il flisco, qu. sier Christoforo, damaschin negro. Sier Marco Loredan, fo avogador di Coinun, qu. sier Domenego. Sier Nicolò Zorzi, fo podestà et capitanio in Cao d’islria, qu. sier Bernardo. Sier Nicolò Lipomano, fo provedador al sai, qu. sier Francesco. Sier Antonio Sanudo, è al luogo di procurator, qu. sier Lunardo. Sier Orsato Justinian, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Polo. Sier Marco Gabriel, fo consier, qu. sier Zacaria. Sier Tliomà Michiel, è di Pregadi, qu. sier Zuan Matio, damaschili cremosin. Sier Zacaria Loredan, fo podestà e provedador a Crema, qu. sier Luca, damaschili negro.