345 MCCCCCJH, S0VEMBUE. Item, Zobor Martin, fo oralor al turcho, tandem è ritornato li, ma di novo nulla porta per esser sta iissa’ in camino ; è amalato ; il re l'ha mandalo per il reverendo Varadìno. Item, il re ha fato vice pula-Ijno Biasio Rasthei, qual si ’l re va in Boemia, rimagnerà al governo di Hongaria. Item, à ’uto esso orator nova dii zonzer di li presenti manda la Signoria » doiw a la esilia a Segna, ei il ro dice si marave-glia il suo capitanio non lo Ixabi g.d\ isato di questo. Item, il ducha Zumi Corvino, con cavali 300, è stà conica, mia 25 di lì, imo Both Andreas, homo di e^^timation, qual fo orator contra la raina a Vene-eia, per uno castello occupato ; il re dice voi far di-100’ mostration. Item, el cardinal Istrigonia è venuto lì a Buda; l’ha visitato e dimandato di novo di l’orator andò a Qostantinopoli. Disse nulla havia, ma ben certe incqrsiop fate per turchi su quel dii re, e la causa è stà per uno .... novo, die fu poslo in loco dii dispoti di Russia, qual per farsi honor brusò do ville al Turcho ; e di questo il re si ha dolto e voi proverìer. Item, il duca Zuan Corvino » lato certi daupi contra uno signor di lì ; el re 11 dispiace ; disse farà provisione, et ha lato cavalchar el magnifico Iosa etc. Item, di domino riero Berisb e domino Matfiio Cornar aurìlico regio andono per nome dii re in Dalmati» a proveder a li danni fati, non ha alcun aviso. Item, solicita si elczj il suo successor eie. A dì 19 novembrio. In Colegio, fo domenega, veneno sier Zacaria Gradenigo, sier Nicolò Malipiero e sier Lucha Pixani vicedomiui in Fontego di Tode-schi, per certa fraude trovada di balle con bolle false et contrabando di mandole. Or era lì sier Zor?i Loredan avogador, al qual il principe li usò di gran parole, dicendo la terra era rota, et non era più avogadori, e che lo voleva dir ozi a gran Consejo ; sichè dimostrò gran collera, perchè con effeeto questi avogadori presenti, zoè lui, sier Vieenzo Dandolo e sier Piero di Prioli vaJenjQ poco. Vene l’ orator di Corfù nominato Andrea Sivi-foIo, con sier Nicolò Pixani va baylo lì, exponendo il bisogno de quella terra di viver. Sono in l’ixola e terra anime 60 milia; non hanno vituarie, et è sera le trate di Turchia ; di altro non poi aver formenti. Però pregava la Signoria volesse mandarli formenti, et la Signoria l’impresti ducati 5000 da far un fontego lì. Or il principe li disse havesse paeientia, non ne era biave da darli et mancho danari ; sichè lo li-cenlioe, dicendo havesseno pacienlia. Vene Piero di Bibiena secretano dii conte di Pi-liano, vien da lui. Disse il conte era partilo con li 200 cavali lizieri, el pregava la Signoria do cosse: la ! Diarii di M Saklto. — Tom. V. prilli» facesse fanti in Komagna, dove sono il fio#1; l’altra, si la Signoria vuol operar le so zente, che soa signoria havia una bellissima compagnia, e li havia fato, è poco, la mostra e dato do page. LI principe ringratiò il conte dj tal boti voler e aricordo. Di Ravena, di rectori, di 17. Come erano zonti lì alcuni falcoueli e mandarino in campo, al (^ual prevedevano di vituarie; è zonli do contestabili, con 200 fanti. Item, li Canti di Urbin solo Lalanlio di Bergamo numero 800 sarà domali lì, et ne vien altri 200. Item, sier Vieenzo Valier zonse lì, tolse 25 provisionali di do contestabili è lì- Itevi, à ’uto li orzi, ballote e polvere. Item, il secretano Stella per andar a Urbin tolse i cavali lì in presiedo, e à rimandalo il mulo, qual è morto, e costò ducati 00. Item, hanno recevuto la suplication di Guerini di Russi ; responderano qumn primum. 101 Di sier ficenzo Valier, di 17, da Ravena. Come eri a hore 22 parli, et da Qhioza zonto lì. È venuto per le poste; à tolto fanli 13 di Matliio Gaia-rina, et 12 di uno altro, con do caporali. Item, al passar di porti, trovò quatro corpi anegadi, tra li qual uno avea uno zipoo di seda. Di Opizo Atonai dino, date al porto dii Savio a dì 15. Coinè eri a bore 24 partì da Chioza, e vene lì per mar con tempi eontrarj. È lonlan 25 mia di Rimano; non poi andar per mar; anderà per terra cambiando a piedi lino a Zervia. Item, scontrò lì apresso il fiume li fanti di Urbin vanno in campo, quali non ponno passar per esser il fiume ingrossato. Di Zumi Piero Stella secretano nostro, date (ad) A ugyMo, a dì 13. Come a dì 10 zonse lì dove era il ducha di Urbino in letto con gole e doje. Lo visitò, e rimesse a darli poi audientia. Dii ditto, di 13, hore 3 di note. Come a bore 20 il ducha lo mandò a levar di caxa, e andato da lui, si alegrò di aver reaquistato il stato. Poi disse la Signoria 1’ havia per fiol, e l’havia mandato a star lì p darli favor. Poi solicitò il mandar di fanti. 11 ducha ringratiò la Signoria dicendo era servitor perpetuo, e che havia mandato domino Julio Vitelli episcopo di Castello con li 200 cavali lizieri in campo, el ex-pedito Latantio con li fanti, e fin qui, sotto diversi capi, spazalo 1048 fanli; e non ha danari, ha tolto ducati 4000 inprestedo da’soi subditi. Poi li conve-nia andar a Roma ; et pregava, per la spexa auta et il sinistro ave a Cesena, la Signoria fusse contenta di fanti 1300 li manda, licet sia ubligato li 2000; e havia ajutà il signor di Rimano et Pexaro. Esso secretano lo persuase a mandarli in tanto bisogno, e 23